Cosa ha rappresentato la battaglia dei sessi per il tennis

20 settembre 1973. Astrodome di Houston, in Texas. Sono queste le coordinate di una giornata che ha cambiato la storia del tennis. La 'battaglia dei sessi', uomo contro donna. Billie Jean King, diventata nel 1971 la prima donna a guadagnare 100 mila dollari nell’arco di una stagione, contro Bobby Riggs, 55enne ex campione di Wimbledon nel 1939. All’apparenza una sola partita, nella realtà la giornata culmine di una battaglia socio-culturale iniziata anni prima e che vedeva Billie Jean King Cup in prima linea con le tenniste che hanno combattuto per l’uguaglianza tra uomini e donne nel tennis. Il contesto sociale Siamo negli anni ’70, l’inizio della 'rivoluzione tennistica'. L’Era Open era iniziata nel 1968, ma c’era un problema evidente: il gender pay gap. La rivoluzione inizia con un boicottaggio. È l’estate 1970, quando il Pacific Southwest Championships di Los Angeles , organizzato da Jack Kramer, annuncia un montepremi per gli uomini otto volte superiore rispetto alle donne. 12.500 al vincitore, 2.000 alla vincitrice, nel tabellone femminile non si guadagna niente fino ai quarti di finale. Le tenniste più importanti decidono di non partecipare. Sono le 'Original 9', coloro che il 23 settembre 1970 danno vita al primo circuito professionistico di tennis femminile. Nove tenniste che quel giorno mostrano sorridenti un dollaro. Quel dollaro che sa di rivoluzione. Nasce un circuito parallelo, il Virginia Slim Circuit , e nel mese di settembre, al Racquet Club di Houston, viene organizzato il primo torneo made by Virginia Slim, solo femminile e con un montepremi di 7.500 dollari: vince Rosemary Casals, in finale contro Judy Dalton. La sfida di Bobby Riggs Scommettitore accanito, personaggio eccentrico e provocatorio. Bobby Riggs aveva una personalità fuori dagli schemi. Nato a Los Angeles nel 1918, conquista tre Slam nel giro di tre anni: nel 1939 vince Wimbledon battendo in finale Elwood Cooke, poi conquista nello stesso anno gli US Open e si ripete nel 1941. Riggs, però, ha fatto parlare di sé soprattutto fuori dal campo per le sue posizioni fortemente maschiliste, tanto che nel 1973, a 55 anni, afferma pubblicamente di poter battere le migliori giocatrici del circuito in quel momento in attività. La sfida iniziale è per Billie Jean King, che rifiuta l’incontro. Ad accettarla, però, è Margaret Court, n. 1 al mondo rientrata dopo la nascita del primo figlio. È il 13 maggio 1973, giorno della festa della mamma, e si gioca a Ramona, in California, davanti a 5.000 spettatori. Il risultato è netto: Riggs vince 6-2, 6-1. L’evento sui giornali statunitensi viene ribattezzato come “il massacro della festa della mamma” e Riggs finisce in copertina sia su Sports Illustrated che sul Time. Il riscatto di Billie Jean King Dopo la vittoria su Court, Riggs provocò tutte le tenniste, spingendo Billie Jean King ad accettare la nuova sfida. Sul piatto ci sono 100.000 dollari. L’appuntamento è per il 20 settembre 1973 all’Astrodome di Houston. A trasmettere l’incontro è l’ABC, ma King detta una condizione: l’esclusione di Jack Kramer tra i commentatori. L’alternativa? Il ritiro dal match. L’ABC accetta e inserisce Rosemary Casals al commento. Sugli spalti più di 30.000 spettatori, davanti alla televisione altri 50 milioni. Il prematch è uno show. BJK indossa un vestito blu elettrico ed entra in stile Cleopatra, su una portantina adornata di piume e trasportata da quattro uomini a torso nudo. Riggs, invece, arriva su un risciò dorato, circondato da un gruppo di modelle e con una sgargiante giacca con la scritta 'Sugar Daddy'. Si gioca 3 set su 5. L’inizio è in salita per Billie Jean King che perde il servizio e si ritrova sotto 3-2, ma da quel momento diventa un monologo: 6-4, 6-3, 6-3. “Ti avevo sottovaluta” dirà Riggs a rete alla tennista. “Sapevo che dovevo batterlo per un cambiamento sociale – affermerà la tennista americana – Avevo molte ragioni per vincere”. Un cambiamento che era iniziato quello stesso anno, il 20 giugno, con la nascita della Women’s Tennis Association al Gloucester Hotel di Londra. La vittoria di Billie Jean King su Bobby Riggs ha fatto sì che quella rivoluzione proseguisse.

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Giovanni Mazzola