Il talento di Alex Eala, l'ultima figlia di Nadal

Il torneo di Miami è stato all’insegna della nuova gioventù. Jakub Mensik ha sbalordito tutti nel maschile, ma al femminile c’è un volto che ha conquistato le copertine: è quello di Alex Eala. Il suo sguardo incredulo, unito a una grande emozione, dopo la vittoria su Iga Swiatek ha fatto il giro del mondo. Soltanto l’ultima ‘perla’ di una settimana da sogno per la tennista classe 2005 che a Miami ha raggiunto le semifinali battendo tre campionesse Slam, una dietro l’altra. Da Jelena Ostapenko a Madison Keys, fino a Iga Swiatek, colei che due anni fa le consegnava il diploma alla Rafa Nadal Academy insieme al mancino di Manacor. Già, Rafa. Colui che ha creduto nel 2018 su Alex Eala che, allora 12enne, vinceva il prestigioso torneo junior Les Petits Ans, conquistando anche una borsa di studio per l’Academy di Nadal. Da Quezon City, la sua città natale nelle Filippine, a Manacor: un viaggio di 11.210 km insieme al fratello Milo, di tre anni più grande di lei e suo idolo, per inseguire il sogno di diventare una tennista professionista. Un sogno coltivato e lentamente diventato realtà, un risultato già storico per un Paese come le Filippine che non vanta una tradizione tennistica. Il Paese asiatico è n. 124 del ranking della Billie Jean King Cup e prima di Eala la migliore filippina per ranking era Maricris Gentz che nel 1999 raggiunse il best ranking di n. 284 al mondo. Alex è già riuscita a fare meglio perché dopo Miami è diventata n. 75 della classifica Wta, a un passo dal miglior tennista filippino di sempre per classifica . Le vittorie di Eala in Florida hanno sorpreso tutti, ma non sono del tutto inaspettate perché la filippina aveva fatto parlare di sé già a livello junior con il trionfo agli US Open 2022 e le vittorie in doppio agli Australian Open 2020 e il Roland Garros 2021. “So di essere una delle poche giocatrici filippine che punta davvero a fare grandi cose – aveva spiegato nel 2021 dopo il suo primo successo ITF a Manacor – mi rende molto orgogliosa di me stessa. Spero un giorno di poter essere forte a sufficienza da ispirare le giovani generazioni ad avvicinarsi al tennis, per provare a diventare giocatrici proprio come me”. Piedi per terra, grande umiltà e dedizione al lavoro. Qualità che nel tempo Eala ha affinato frequentando la Rafa Nadal Academy di Manacor. La casa ideale per chi sogna di diventare un tennista professionista: nata nel 2016, l’accademia conta 45 campi da tennis , 17 da padel, due piscine, una clinica sportiva, un centro fitness, ristoranti e persino una spa. Un business a 360° gradi da parte di Nadal che ha puntato tanto sui giovani con la Rafa Nadal International School. Non soltanto tennis, ma anche studio con una scuola mista anglo-americana che prepara al mondo universitario. Campo da una parte, preparazione scolastica dall’altra. Nulla è lasciato al caso a Manacor. Qui le condizioni sono ideali per tutti i tennisti. “Mi alleno cinque ore al giorno, senza considerare il recupero, la nutrizione e il sonno – raccontava Eala alla versione filippina della rivista Tatler nei mesi scorsi - È un grande impegno, ma alla fine sto vivendo il mio sogno. Quando vedi una tennista professionista dalle Filippine sembra qualcosa di irraggiungibile perché, di fatto, nei tornei non c’è quasi nessun filippino”. Non solo Eala, però. Tanti atleti hanno frequentato l’Academy di Nadal negli anni, come per esempio Casper Ruud e Felix Auger-Aliassime, ma anche Martin Landaluce e Jaume Munar. Senza dimenticare Coleman Wong, un altro ‘figlio’ di Nadal che a Miami si è messo in mostra battendo Ben Shelton. E c’è già chi su un altro talento in rampa di lancio dall’Academy. Si tratta di Maaya Rajeshwaran, indiana classe 2009, diventata la più giovane indiana ad aver guadagnato punti nel ranking Wta grazie alla semifinale al Wta 125 di Mumbai dello scorso febbraio. Giovani e talentuosi, con un sogno comune partito dall’isola di Maiorca.

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Giovanni Mazzola