La dinastia delle invincibili: cosa rende così speciale Conegliano

Wow, Conegliano. Con l’ultima Coppa Italia i titoli salgono a 27 in 9 stagioni, ancora uno e agganceranno Bergamo, la squadra contro cui curiosamente vinsero proprio il primo titolo nel 2016. È da un po’ di anni che le ragazze della Imoco mi ricordano la ‘mia’ Foppapedretti, e andando un po’ più indietro la Teodora Ravenna: le grandi dinastie del volley italiano. Ormai lo status di Conegliano è quello. La società è partita piano piano, costruendosi una reputazione e solidificando la propria forza trofeo dopo trofeo. Una grande squadra si crea così, forgiando una mentalità vincente a tutti i livelli, dai dirigenti alle giocatrici, passando per lo staff tecnico. Lavorando ogni giorno in palestra, un allenamento alla volta, sia sul corpo sia sulla testa, perché il campo non regala nulla. Il segreto? Difficile trovarne uno. Di sicuro stabilire degli obiettivi, definire lo standard che si vuole raggiungere anno per anno. E poi anche costruire un organico che sia di pari livello con il traguardo, con ruoli e gerarchie ben precise. Nel caso di Conegliano, per esempio, ogni 2-3 stagioni la società ha cambiato delle giocatrici importanti ma ha sempre mantenuto quello zoccolo duro che è fondamentale per la chimica di squadra. Perché se vincere è difficile, riconfermarsi è ancora più complicato. In un club di quel livello non puoi mai sentirti arrivato, non devi mai dire “La mia parte l’ho fatta”, altrimenti crolla tutto il castello. Se puoi vincere, devi continuare a farlo, senza allentare la presa. E anche in questo Conegliano è la squadra più forte. Se devo pensare a chi esprime al meglio lo spirito di Conegliano penso a Asia Wolosz e Monica De Gennaro in campo e all’allenatore Daniele Santarelli, che guida la squadra dal 2017. ‘Moki’ è una grande giocatrice, la conosco bene. Per fare un paragone mi ricorda tanto Paola Cardullo, per come tiene il campo e orchestra la fase difensiva. Sono certa che sia un esempio per le compagne più giovani, conoscendola sarà sempre la prima a mettersi a disposizione a ogni allenamento nonostante il suo palmares. Santarelli invece lo conosco meno, non ho mai avuto il piacere di giocare in una delle sue squadre ma da quello che mi hanno raccontato non è mai cambiato: grande comunicatore, bravissimo a sviluppare il talento e a mantenere la serenità nello spogliatoio. Non è un caso se ogni giocatrice che passa da Conegliano poi riparte migliorata. Un tecnico di grande spessore anche umano. Dopo la vittoria della Coppa Italia e il successo nel big match contro Novara dello scorso turno di campionato le ragazze della Imoco sono arrivate a una striscia incredibile di 37 partite di fila senza sconfitte. Wolosz ha detto: “Vincere è la nostra benzina”. Il ciclo di Conegliano è ancora ben lontano dalla sua conclusione, perché hanno troppa voglia di vincere. Vale per la squadra ma vale anche per la città, ormai le ragazze e i loro tifosi sono una cosa sola. Quindi Conegliano è imbattibile? Nessuna squadra lo è. In una stagione così lunga, giocando tre competizioni, ci sono diversi fattori, come lo stato di forma e gli infortuni, che possono decidere le sorti di una partita. Chiaramente loro sono e saranno le favorite per vincere ancora tutto. Sembra scontato da dire, ma per batterle serve fare la ‘partita perfetta’. Magari forzando la battuta per metterle in difficoltà in ricezione, anche a costo di fare qualche errore in più. E poi cercare di tenere il ritmo anche con la testa, perché con un avversario come Conegliano serve ancora più concentrazione, perché ogni sbaglio pesa il doppio. Se dovessi azzardare scegliendo un’avversaria che potrebbe batterle direi il Fenerbache, ma soprattutto Milano, dove c’è la grande ex Paola Egonu. Magari in una grande sfida in finale di Champions League. Per dimostrare ancora una volta che il volley italiano è il migliore al mondo in tutte le sue sfumature.

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Francesca Piccinini