Bosetti: "Vi racconto com'è la mia Istanbul". Intervista alla schiacciatrice azzurra

Tre italiane su quattro. La Final Four di Champions League femminile parla chiaro: Conegliano, Milano e Scandicci porteranno il volley italiano, ancora una volta, al centro del palcoscenico europeo. A Istanbul il 3 e 4 Maggio, le campionesse in carica di Conegliano affronteranno in semifinale Milano, in un nuovo capitolo del loro ormai classico derby, con Orro e compagne alla ricerca della prima, storica vittoria contro la squadra veneta in una finale. Dall’altra parte del tabellone, Scandicci sfiderà il VakifBank Istanbul, unico club turco rimasto in corsa. A guidare la squadra di casa, il tecnico Giovanni Guidetti e la campionessa olimpica Caterina Bosetti. Saranno tanti i tifosi italiani che raggiungeranno la metropoli turca e quindi abbiamo chiesto qualche consiglio proprio a Caterina per vivere al meglio la città dato che, soprattutto nel pre-campionato, ha avuto modo di visitarla praticamente tutta. Se state pianificando un weekend tra volley e scoperta della regina del Bosforo, prendete nota. IL TRAFFICO “Per vedere le cose principali bastano due giorni ma bisogna organizzarsi bene, perché il traffico può stravolgerti i piani”. Già, il traffico. Una delle grandi sfide quotidiane a Istanbul, tanto che le atlete del VakifBank si allenano una sola volta al giorno: “Se ci alleniamo alle 11, io esco di casa verso le 9:45. Il traffico ti obbliga a partire sempre prima. Facciamo sia pesi che palla e verso le 15:30 pranziamo al palazzetto. Il Club ha organizzato tutto per evitarci le ore di traffico intenso che sono al mattino presto e dalle 17 in poi”. Per gli spostamenti Caterina non ha dubbi: “Il taxi è il mezzo migliore. Costa poco e lo puoi usare sempre. Basta essere pronti ad una guida…sportiva!”. COSA VEDERE “Il tramonto sul Bosforo è imperdibile. È bellissimo, ci sono tutti i pescatori con le canne, l’atmosfera è unica. Se potete, fate anche un giro in barca: la società ci ha organizzato una crociera privata a inizio anno ed è stato magico”. Un’altra zona da non perdere è quella della Torre di Galata: “Camminare lì è bellissimo. È turistico, sì, ma ci sono tanti negozietti di artigiani veri, che fanno ceramiche, vetri colorati con l’occhio di Allah, oggetti con la mano di Fatima. Sono tutte cose fatte a mano, molto diverse dai soliti negozi di 'falsi' che si vedono in giro per la città. Le moschee sono da vedere almeno una volta. E poi una passeggiata sul Ponte di Galata, magari al tramonto, è davvero suggestiva”. DOVE MANGIARE Sul fronte gastronomico Caterina avverte: “Istanbul in questo momento è molto cara. O vai in posti ‘da mercato’ dove spendi 15 euro, oppure nei ristoranti top dove una cena può costarti diverse centinaia di euro. Non c’è una vera e propria via di mezzo. E il cibo, se sei abituato alla cucina italiana, può risultare un po’ 'pesante'". Lei preferisce i locali di cucina internazionale, come il sushi. LA CHICCA IN PIÙ Visto che le partite si giocheranno nella parte asiatica della città, vale la pena esplorare la zona: “Io vivo lì e frequento spesso Bagdat Street, una via piena di negozi e ristorantini. Se avete voglia di una passeggiata rilassante, è il posto giusto”. Istanbul è davvero una città affascinante, travolgente ma che può spaventare: “Ogni tanto mi soffoca – ammette Caterina – è tutta grattacieli. Ma è anche una città che offre tantissimo e dove incontri gente da tutto il mondo”. Se siete pronti a farvi conquistare, affidatevi ai consigli di chi conosce davvero la città sul Bosforo. Tra una semifinale e una finale, c’è tutto il tempo per scoprire la magia che solo Istanbul sa regalare.

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Bosetti: "Vi racconto com'è la mia Istanbul". Intervista alla schiacciatrice azzurra