Scandicci ha fatto un altro passo verso la gloria

L’hanno definita la 'Cenerentola' di questa Final 4 di Champions League, la squadra mai arrivata in semifinale, quella che aveva tutti i favori del pronostico contro, complice un po’ di inesperienza e, soprattutto, per l’avversario che avrebbe dovuto incontrare: il club turco più titolato nell’Europa delle grandi. Invece Scandicci, in semifinale, ha reso piccolo il Vakifbank con una prova magistrale in una gara che è stata sempre a senso unico grazie alla battuta e alla regia sontuosa di Maja Ognjenovic. Una favola diventata realtà grazie al lavoro in palestra. Tre settimane di allenamenti con un unico obiettivo: arrivare in finale. Tre settimane che sono servite per recuperare le energie e smaltire le scorie di un campionato finito troppo presto contro Milano in semifinale scudetto. Tre settimane in cui la cosa più difficile era mantenere alte tensione e concentrazione. Un aspetto complicato quando non si gioca per così tanto tempo mentre le concorrenti stanno lottando per lo scudetto nei rispettivi campionati. Ma in quelle tre settimane Marco Gaspari e il suo staff hanno pianificato tutto al meglio e studiato il Vakif nei minimi dettagli. Il frutto di quella preparazione, sia da un punto di vista fisico sia mentale, è stato la 'partita perfetta'. Decisamente la migliore della stagione. Una vittoria netta in cui la squadra di Guidetti non è mai riuscita a entrare in partita. La 'partita perfetta' a culmine di un percorso netto, con zero set concessi in Champions League fino alla finale. Non ci è riuscita neanche Conegliano, giusto per far capire la portata dell'impresa. Scandicci ha scritto una pagina di volley importante, conquistando la prima finale di Champions della sua storia e, con questo, la possibilità di partecipare al Mondiale per Club la prossima stagione. Rimaneva un’altra pagina da scrivere, ancora una volta contro una grandissima: Conegliano, la squadra che puntava al Grande Slam, la squadra dei record, quella delle Invincibili: “Vincono solo loro, vincono sempre loro, impossibile batterle”. Ed è stato così. “Oggi è impossibile battere Conegliano. Troppa la differenza a livello di qualità e fisicità“. Questa l’analisi di Marco Gaspari, comunque estremamente orgoglioso delle sue ragazze. Lui che la stessa finale l’anno scorso l’ha persa sulla panchina di Milano, sempre contro Conegliano. Lui che è arrivato a stagione in corso alla Savino del Bene Scandicci e a cui ha dato quell’identità che mancava, portandola a sfiorare il tetto d’Europa. Invece è addirituttua la terza finale di Champions persa da Maja Ognjenovic, che non ha nascosto l’amarezza e il dispiacere a fine partita. “Fa male” ha detto, ma Maja sarà ancora la regista di Scandicci per la prossima stagione. I suoi 40 anni sembrano 30, se non fosse per tutti i trofei e le medaglie vinte. Un palmarès incredibile a cui manca solo questo trofeo a livello europeo. Ci riproverà il prossimo anno, potendo contare sulla grinta e la determinazione di Kate Antropova, perché lei questo argento lo vede come un altro passo avanti nel percorso di crescita del Club. Ogni anno la Savino del Bene Scandicci raggiunge un obiettivo: prima la Challenge Cup, poi la CEV Cup e la finale scudetto, questa stagione la finale di Champions. Il prossimo anno la squadra di Gaspari sarà in corsa in tutte e cinque le competizioni : l’obiettivo sarà arrivare in finale, ma soprattutto cercare di strappare qualcosa a Conegliano.

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