Da Lodz a Lodz: l'ItalVolley oggi è bella, concreta e vincente

Nel 2023 l’Atlas Arena di Lodz aveva visto la nostra Nazionale di volley perdere lo scontro diretto con le padrone di casa per staccare il pass olimpico per i Giochi di Parigi. Le azzurre chiusero con quella sconfitta una stagione difficile, iniziata con l’eliminazione ai quarti di finale di VNL e proseguita con un quarto posto all’Europeo , a cui la nostra Nazionale arrivava da campione in carica. Al di là dell’aspetto sportivo e dei risultati deludenti, il 2023 era stato anche l’anno delle forti tensioni dentro e fuori dal gruppo squadra: le mancate convocazioni di giocatrici simbolo come Caterina Bosetti, Cristina Chirichella e Monica De Gennaro fecero scalpore, così come il rapporto difficile e ormai deteriorato tra Paola Egonu e l’allora Ct Davide Mazzanti. La presenza di Egonu in Nazionale in quella stagione non sembrava scontata. I dubbi si sciolsero solo con la convocazione per l’Europeo, che però la fortissima opposta seguì quasi interamente dalla panchina. Le polemiche si intensificarono con l’andare delle partite e la tensione crescente portò alla decisione di non convocarla per il torneo preolimpico. A quella manifestazione non partecipò neanche Alessia Orro, a causa di un trauma riportato durante la finale per il bronzo europeo. Era ormai evidente come qualcosa si fosse rotto. Il percepito fu che quel gruppo avrebbe potuto vincere di più. Altrettanto chiaro era il fatto che si stesse provando a creare un nuovo ciclo. Ma a fine 2023 i punti di partenza non erano ancora definiti e intorno alla squadra aleggiava un clima di disorientamento e amarezza. La stessa Atlas Arena di Lodz, il 27 luglio 2025, ha visto invece la nostra Nazionale non solo vincere per la seconda volta consecutiva la Volleyball Nations League ma anche siglare la ventinovesima vittoria consecutiva in un torneo ufficiale. E come se non bastasse tra il successo in VNL del 2024 e quello del 2025 è arrivato anche l’Oro olimpico di Parigi conquistato ad agosto 2024: Il primo storico Oro olimpico della Nazionale italiana di pallavolo, tre volte sfiorato al maschile e, fino a quel momento, solo sognato al femminile. Ma, soprattutto, tra la sconfitta nel preolimpico all’Atlas Arena del 2023 e la vittoria nella stessa arena in VNL del 2025 c’è un nome e un cognome: Julio Velasco. L’allenatore che ha preso per mano un gruppo che aveva smarrito certezze, consapevolezza e continuità di rendimento e lo ha trasformato nella squadra più vincente di sempre a livello femminile. Una squadra capace di infilare 29 vittorie consecutive: non perde un match dal 1° giugno 2024, contro il Brasile. Velasco è riuscito a riconsegnare a questa squadra un’identità, reinserendo pedine fondamentali come Monica De Gennaro, il libero più forte al mondo, ristabilendo priorità tecnico/tattiche, definendo chiaramente i ruoli: nessuna rivalità Egonu-Antropova ma una chiara dichiarazione d’intenti sull’impiego di ogni giocatrice. Una mirata responsabilizzazione del singolo per alimentare la consapevolezza delle potenzialità individuali e collettive. Un approccio mentale focalizzato sul ‘qui e ora’, senza farsi caricare di aspettative e pressioni oltre a quelle, già enormi, che derivano dall’essere ‘la squadra da battere’. La nostra Nazionale oggi è diventata bella, concreta, vincente. Bella nel modo di giocare. Non più dipendente da una sola fuoriclasse, ma in grado di poter contare sull’intero gruppo squadra. Un gruppo eterogeneo, che va dai 38 anni di Monica De Gennaro, sempre l’ultima a lasciare la palestra, ai 21 anni di Stella Nervini, che con la VNL 25 ha conquistato il primo trofeo internazionale. Passando per Gaia Giovannini, campionessa olimpica che fino al 2024 non aveva mai vestito la maglia azzurra. Bella perché ogni giocatrice sta esprimendo al massimo il proprio potenziale e per un’atleta non c’è niente di più gratificante. Concreta perché, anche nei momenti di difficoltà, anche quando il gioco non è brillante, riesce sempre a trovare una soluzione: grazie al grandissimo talento individuale ma, soprattutto, grazie al sistema di gioco sempre più efficiente in cui si dà il giusto peso agli errori e si guarda subito alla palla successiva. Concreta nelle scelte e nelle strategie di gioco, con una grande capacità offensiva e un’efficienza straordinaria nella fase di break point. Concreta perché ogni giocatrice sa di poter contare sulle altre, e questo ti fa sentire davvero parte di una squadra. Vincente. Perché vincere insegna a vincere. Ma anche perché questa squadra ha costruito la mentalità vincente affrontando ogni allenamento e ogni partita come se avesse perso. Con la stessa fame, determinazione e voglia di migliorarsi di chi deve rifarsi dopo una sconfitta. Un atteggiamento che ha portato ad una crescita mentale, tecnica e di gioco. Ragazze Invincibili? No, Velasco preferisce definirle speciali. Speciali per quello che stanno ottenendo, speciali per come affrontano ogni seduta di allenamento. Perché la vittoria, la mentalità vincente e lo spirito di squadra sono il risultato di un lavoro fisico, di tecnica individuale, di tattica di squadra, di distinzione dei ruoli. L’atteggiamento è quello di chi deve e vuole sempre migliorare qualcosa. E oggi questa squadra guarda in direzione Thailandia con un obiettivo chiaro: vincere il Mondiale.

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Da Lodz a Lodz: l'ItalVolley oggi è bella, concreta e vincente

Rachele Sangiuliano