Stadio Roma, viaggio nel degrado di Tor di Valle

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Tor di Valle

Continuano le polemiche intorno alla realizzazione del nuovo stadio della Roma. La Soprintendenza ha bloccato il progetto per salvaguardare il profilo artistico e culturale dell’Ippodromo di Tor di Valle. La replica: "E’ un rudere"

Il degrado di Tor di Valle - Non c'è mai pace per il progetto del nuovo stadio della Roma. Una vicenda tutta italiana che prosegue tra comunicati, tante parole e di certo troppe polemiche. Il nuovo capitolo lo ha scritto Margherita Eichberg, la soprintendente alle Belle Arti, che attraverso un documento presentato al sindaco Raggi ha richiesto l'ufficializzazione dell'interesse artistico e culturale nei confronti dell'ippodromo di Tor di Valle, l'impianto che fino al gennaio 2013 ospitava le gare ippiche della capitale e sul cui terreno dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma. Se il vincolo dovesse essere confermato, dunque, il progetto si bloccherebbe di nuovo, perché da quanto previsto nel documento "in caso di costruzione di edifici che vadano a sostituire quelli esistenti, non dovranno essere superati l'altezza e la densità attuali". In sostanza, non si potrebbe costruire nulla. Per questo, allora, noi di Sky siamo andati a vedere in che condiziona versa l'impianto, riscontrando di fatto come il sito che la sovrintendenza vuole tutelare in qualità di patrimonio artistico e culturale sia ridotto a uno stato di degrado senza precedenti. Come mai, ci chiediamo dopo aver visto le immagini, l'impianto fino a oggi non è mai stato tutelato? E soprattutto, come mai solo da pochissimi giorni la sovrintendente ha fatto la richiesta di vincolo storico-culturale? La conferma dei nostri dubbi sulle tempistiche della proposta della Eichberg arriva anche dalle parole di Roberto Della Seta, ex presidente di Legambiente e uno dei consulenti dei proponenti dello stadio della Roma: "La Soprintendente farnetica, questo è un rudere con una proposta di vincolo surreale. Questo ippodromo può piacere o non piacere ma un dato è incontrovertibile ovvero che il suo valore è nella funzione e questa è persa irrimediabilmente, sia che lo stadio si faccia o meno", il suo commento.

Replica  Roma - Della Seta prosegue: "Qui gare di trotto non se ne faranno più. Quindi la sovrintendenza sta chiedendo di tutelare un rudere fatto non secoli fa ma 50 anni fa. Credo che da questo punto di vista la proposta del vincolo sia abbastanza surreale. La Soprintendenza poteva intervenire molto prima ma non lo ha fatto, e sta facendolo solo ora: la tempistica è se non altro sospetta". Dello stesso avviso anche Calzona, un altro dei proponenti dello stadio della Roma: "La Soprintendente avrebbe dovuto disporre un sopralluogo per verificare lo stato dell'impianto. In queste tribune non ci trovo nulla di architettonicamente importante. L'impianto non andrebbe tutelato, è un'opera banale".

La proposta del Sindaco di Fiumicino - Intanto arriva una proposta importante da parte del Sindaco di Fiumicino, Esterino Montino (PD), che candida il proprio comune come luogo dove realizzare il nuovo stadio: "Mentre Grillo giunge a Roma e pretende di decidere per i romani il suo movimento si dibatte in un estenuante 'stadio sì-stadio no'. La Roma può contare sul Comune di Fiumicino, che fin d'ora è disponibile a ospitare l'impianto nel suo territorio. Abbiamo ettari sufficienti, un quadrante a disposizione che non necessita di modifiche al piano regolatore, senza vincoli ambientali, al di fuori della riserva statale del Litorale romano. Un luogo collegato da due ferrovie: la Roma-Civitavecchia e la Roma-Fiumicino; due autostrade, Roma-Civitavecchia e Roma-Fiumicino; e naturalmente l'aeroporto intercontinentale al servizio della capitale. Tutto ciò che serve a creare un grande polo di attrazione turistica e sportiva. Il Comune è da subito a disposizione per avviare verifiche e procedure. Mentre altrove si è impegnati in lunghe discussioni prendiamo decisioni nella certezza che l'antipolitica si debba combattere con i fatti".