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NBA, la lega annuncia il campionato di NBA 2K

NBA
Il personaggio tv Nick Cannon e Harrison Barnes alla presentazione di un NBA 2K (Foto Getty)

Insieme a Take-Two, la NBA lancerà nel 2018 la "NBA 2K eLeague", con trenta squadre di videogiocatori associate alle franchigie. Un'enorme opportunità di sviluppo per la lega di Adam Silver

Seguendo una strada tracciata già da altre squadre, la NBA sta per sbarcare nel mondo degli eSports. Secondo quanto riportato da Zach Lowe di ESPN, la NBA e la Take-Two Interactive Software, produttori del videogioco NBA 2K, si sono accordate per collaborare alla creazione della prima lega di eSports legata alla serie 2K. La “NBA 2K eLeague”, che dovrebbe cominciare nel 2018, vedrà la partecipazione di 30 squadre, ognuna formata da cinque giocatori e posseduta dalla corrispettiva franchigia della NBA. La stagione dovrebbe svolgersi su cinque mesi sulla falsariga di quella reale, con una regular season a scontri diretti seguita poi da playoff e serie per il titolo. “La popolarità di NBA 2K tra i giovani e la crescente comunità di eSports fornisce un’opportunità unica di sviluppare qualcosa di veramente speciale per i nostri fan e la community di videogiocatori”, ha dichiarato il Commisioner Adam Silver in un comunicato. “Non vediamo l’ora di combinare i nostri migliori operatori delle squadre con l’esperienza di Take-Two nel gaming competitivo per creare un’esperienza di lega completamente nuova”.

Selezioni — Ancora non è chiaro come funzionerà tutta la struttura del calendario o del salary cap: si sa che tutte le franchigie sono intenzionate a partecipare (anche se alcune potrebbero non essere pronte per l’inizio dell’e-campionato), ma la speranza è che almeno la metà abbiano la loro squadra per il 2018, stando a quanto detto da Silver. Le selezioni degli e-giocatori avverranno tramite il meccanismo del Draft e i cinque selezionati per ogni squadra verranno pagati, allenati e trattati come dipendenti a tempo pieno durante la stagione. La particolarità è che non utilizzeranno i giocatori reali della NBA, ma degli avatar disegnati e creati secondo le loro preferenze stilistiche (come fossero i loro MyPlayer). “Sarà un gruppo di atleti professionisti completamente diversi a livello globale” ha dichiarato Adam Silver a USA Today. “Arriveranno da ogni parte del mondo con diverse età, etnie e sesso, entrando in un meccanismo simile al Draft. Poi le singole squadre avranno la possibilità di scovare dei talenti anche al di fuori del sistema previsto dalla lega”.  

Money, Money, Money — Come per ogni cosa all’interno di un business enorme come l’NBA, l’idea è quella di creare una nuova fonte di entrate per le squadre — anche se al momento non è chiaro quale sia il livello di investimento iniziale da parte delle due aziende, per quanto il CEO di Take-Two abbia dichiarato che “le conseguenze finanziarie potrebbero essere sostanziali”. La lega sfrutterà la creazione della eLeague con eventi, vendita di biglietti, merchandising, sponsor e diritti di distribuzione per fare in modo che i fan possano seguire le partite anche in streaming. Diversi proprietari di squadre NBA — Bucks, Grizzlies, Warriors e soprattto quelli dei Sixers, che hanno acquistato il Team Dignitas che schiera diverse squadre su diversi videogiochi, tra cui le competizioni legate a League of Legends — hanno già effettuato degli investimenti nel mondo degli eSports, mentre gli Houston Rockets si sono già mossi assumendo un direttore degli eSports per sondare le possibili opportunità di investimento nell’industria. Anche ex giocatori come Rick Fox (che è proprietario di una squadra di League of Legends), Shaquille O’Neal e Magic Johnson hanno investito dei soldi nell’industria.

Mercato da esplorare — Un mondo che si sta espandendo sempre di più, visto che quasi 250 milioni di persone consumano video di e-sports (e la metà viene considerata “avid”, quindi “impallinati), con dei ricavi ancora relativamente bassi ma destinati inevitabilmente a crescere. Per la NBA — che sotto questi aspetti cerca sempre di guardare avanti nel futuro — è una grossa opportunità di inserirsi in questo sistema e attrarre ancora più persone verso il proprio prodotto, estremamente facile da vendere attraverso i videogiochi.