Che spettacolo sul Blockhaus, Di Luca è il Giro d'Italia

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L'arrivo sul Blockhaus di Franco Pellizotti
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GIOVANNI BRUNO commenta la bellissima giornata vissuta da tutti gli appassionati di ciclismo in occasione della 17esima tappa. Cuore e coraggio, fatica e disperazione, gioie e dolori: è grazie a Danilo restiamo a vedere un Giro che doveva offrire di più

di GIOVANNI BRUNO

 

Spettacolo, un vero spettacolo, breve ma intenso. Questa la sintesi di una tappa-sintesi. Due ore e venti di vera battaglia. Due ore e venti che hanno fatto male. Si sapeva che la salita era dura e che in 15 chilometri  finali erano terribili, si sapeva che si doveva attaccare ed è stato fatto. Abbiamo visto cuore e coraggio, fatica e disperazione, gioie e dolori… tutto in due ore e venti, 83 chilometri di una breve e dura battaglia. Non credevo possibile tale intensità, mi rimangio quello detto e scritto sulla tappa breve: è stato spettacolo vero. Ho visto un magnifico Pellizotti, peccato non averlo visto prima e soprattutto non averlo supportato a dovere con il gioco di squadra magari sacrificando Basso. Ho visto un grande Di Luca, eroico, coraggioso, battagliero, rabbioso, peccato per quel minimo distacco. Ma ha riaperto la speranza. Ho visto un meccanico Menchov, un francobollo, una colla, una sfinge nei confronti di Di Luca. Peccato per quei secondi nel finale, peccato per lui, non per Di Luca, non per lo spettacolo, non per il Giro.

Ho visto un mitico Garzelli, cuore e coraggio nel finale. Peccato per non averlo visto più sicuro in altre tappe  35 anni portati alla grande. Ho visto un magistrale Armstrong, pedalatore di fino, ritmico, intelligente ed impressionante nella gestione di corsa. Non posso aggiungere altro. Chapeau. Peccato per quegli anni persi a fare maratone di New York e corse di Mountain Bike. Ho visto un buon Basso, resistente e compagno di squadra. Peccato averlo scoperto tardi, il gioco di squadra. Ho visto il crollo di Sastre, imprevisto ed imprevedibile. Peccato per lui. Ho visto un oceanico pubblico, straripante, roboante e tifossissimo.m Peccato per quei fischi al rosa di Menchov e al corretto Garzelli.

E’ stata una sensazione dolomitica quella di oggi e come detto, breve ma intensa. Peccato che sia finita. Ora aspettiamo il Vesuvio, potrebbe succedere ancora qualcosa ma non so se Menchov concederà altro e soprattutto Di Luca non avrà lo stesso pubblico di oggi. Certo è che Di Luca è, in questo momento, il Giro d’Italia. Grazie a lui vi è lo spettacolo. Grazie a lui restiamo a vedere un Giro che doveva offrire di più.