Alinghi: Oracle vuole scipparci l'America's Cup in tribunale
Altri SportQuesta la pesante accusa degli svizzeri detentori delle ultime due edizioni della Cpaa America di vela: "Gli americani stanno cercando di rubarci il trofeo con iniziative legali prive di fondamento. Devono accettare le regole o si facciano da parte"
COMMENTA NEL FORUM DI ALTRI SPORT
Presentando la loro ottava causa contro il Defender dell'America's Cup in due anni, Larry Ellison e il Golden Gate Yacht Club (GGYC) hanno dimostrato una volta ancora che la loro vera intenzione è quella di vincere il più prestigioso trofeo della vela nelle aule di giustizia piuttosto che sull'acqua. E' questa la dura presa di posizione del Defender dell'America's Cup, Alinghi, dopo l'ennesima causa in tribunale avanzata dagli statunitensi di Oracle. Dopo aver fallito nei suoi tentativi di aggirare i termini contenuti nel Deed of Gift, Ellison sta ora cercando di scippare la Coppa alla Societè Nautique de Geneve (SNG) con una nuova iniziativa legale priva di ogni fondamento, ha dichiarato Fred Meyer, Vice Commodoro della Societè Nautique de Geneve.
In qualità di vincitori di due edizioni consecutive dell'America's Cup e di organizzatori di quella che è stata considerata la miglior edizione di sempre dell'America's Cup in Valencia, in Spagna nel 2007, SNG e Alinghi continueranno a lottare per affermare i loro legittimi diritti di promuovere lo sport nel mondo. Speriamo ancora che il GGYC - aggiunge Meyer - voglia abbandonare questa condotta antisportiva e partecipare all'evento nelle acque di Ras Al Khaimah a febbraio del prossimo anno oppure che dia la possibilità ad altri team che vogliono partecipare, di farlo.
Lo skipper di Alinghi, Brad Butterworth, ha così commentato l'accaduto: "Bmw Oracle dovrebbe lavare il suo comportamento antisportivo con una buona dose di acqua salata e di sole, accettando di competere per la Coppa in mare. Altrimenti si facciano da parte, lasciando spazio ad altri team che vogliono partecipare. Questo ricorso è un affronto all'America's Cup, agli Emirati Arabi, alle relazioni del nostro Paese con un importante alleato e allo stesso processo penale. Nient'altro che una trovata pubblicitaria. Non c'è nulla in questa nuova causa legale che non sia già stato esaminato nelle precedenti udienze dai giudici. Fondamentalmente il GGYC non vuole regatare contro SNG, dopo aver tra l'altro privato di questa possibilità altri 19 sfidanti e lasciato senza lavoro centinaia di velisti e di addetti ai lavori dell'industria ha concluso l'avvocato della Société Nautique de Genève, Barry Ostrager dello studio legale Simpson Thacher Bartlett.
Presentando la loro ottava causa contro il Defender dell'America's Cup in due anni, Larry Ellison e il Golden Gate Yacht Club (GGYC) hanno dimostrato una volta ancora che la loro vera intenzione è quella di vincere il più prestigioso trofeo della vela nelle aule di giustizia piuttosto che sull'acqua. E' questa la dura presa di posizione del Defender dell'America's Cup, Alinghi, dopo l'ennesima causa in tribunale avanzata dagli statunitensi di Oracle. Dopo aver fallito nei suoi tentativi di aggirare i termini contenuti nel Deed of Gift, Ellison sta ora cercando di scippare la Coppa alla Societè Nautique de Geneve (SNG) con una nuova iniziativa legale priva di ogni fondamento, ha dichiarato Fred Meyer, Vice Commodoro della Societè Nautique de Geneve.
In qualità di vincitori di due edizioni consecutive dell'America's Cup e di organizzatori di quella che è stata considerata la miglior edizione di sempre dell'America's Cup in Valencia, in Spagna nel 2007, SNG e Alinghi continueranno a lottare per affermare i loro legittimi diritti di promuovere lo sport nel mondo. Speriamo ancora che il GGYC - aggiunge Meyer - voglia abbandonare questa condotta antisportiva e partecipare all'evento nelle acque di Ras Al Khaimah a febbraio del prossimo anno oppure che dia la possibilità ad altri team che vogliono partecipare, di farlo.
Lo skipper di Alinghi, Brad Butterworth, ha così commentato l'accaduto: "Bmw Oracle dovrebbe lavare il suo comportamento antisportivo con una buona dose di acqua salata e di sole, accettando di competere per la Coppa in mare. Altrimenti si facciano da parte, lasciando spazio ad altri team che vogliono partecipare. Questo ricorso è un affronto all'America's Cup, agli Emirati Arabi, alle relazioni del nostro Paese con un importante alleato e allo stesso processo penale. Nient'altro che una trovata pubblicitaria. Non c'è nulla in questa nuova causa legale che non sia già stato esaminato nelle precedenti udienze dai giudici. Fondamentalmente il GGYC non vuole regatare contro SNG, dopo aver tra l'altro privato di questa possibilità altri 19 sfidanti e lasciato senza lavoro centinaia di velisti e di addetti ai lavori dell'industria ha concluso l'avvocato della Société Nautique de Genève, Barry Ostrager dello studio legale Simpson Thacher Bartlett.