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Morte Floyd, Joshua manifesta a Watford: "Imperdonabile ma no a rivolte"

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Il campione del mondo dei pesi massimi ha voluto partecipare alla manifestazione di protesta per la morte di George Floyd che si è tenuta a Watford sua città natale. Joshua ha anche parlato alla folla: "E' imperdonabile uccidere una persona, ma le manifestazioni devono essere pacifiche e non dobbiamo trasformarle in rivolte"

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Continuano nel mondo le marce di protesta per la morte a Minneapolis di George Floyd e all'insegna dello slogan antirazzista #BlackLivesMatter. A Watford, in Inghilterra, Antonhy Joshua, attuale campione dei pesi massimi di boxe ha voluto partecipare alla manifestazione: felpa nera d'ordinanza e guanti neri alla Tommie Smith, e con un tutore al ginocchio sinistro per via d'un infortunio. Per marciare si è quindi dovuto aiutare con un monopattino o delle stampelle. "Ha voluto esserci a tutti i costi", ha spiegato una fonte vicina al pugile.

 

Joshua ha anche parlato alla folla di manifestanti: "Non possiamo restare seduti e in silenzio rispetto a questo non senso. Uccisioni illegali e razzismo su altri esseri umani, basati su cosa? Solo sul colore della pelle - ed ancora - Dobbiamo farci sentire in manifestazioni pacifiche, proprio come oggi, Watford ben fatto! Non dobbiamo usare le manifestazioni per motivi egoistici e trasformarle in rivolte e saccheggi". Ed ancora: "Voi siete il vaccino, io sono il vaccino, uccidere una persona è assolutamente imperdonabile"