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Alex Zanardi, la speranza a un mese dall'incidente

di lia capizzi

Un mese fa, il 19 giugno, il terribile incidente ad Alex Zanardi. Sono giorni e ore delicate, in attesa del risveglio dal coma farmacologico, per capire l'entità degli eventuali danni riportati al cervello del campione. Tutti continuano a tifare per lui, con discrezione, rispettando il silenzio e la riservatezza della famiglia

ALEX ZANARDI: NUOVO INTERVENTO ALLA TESTA

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Un mese di silenzio, di attesa, di speranza. Un mese da quel venerdì pomeriggio, 19 giugno. La bellezza dei panorami della Val d’Orcia e l’entusiasmo per la staffetta Obiettivo Tricolore, il grande viaggio a tappe ideato da Alex Zanardi, un passaggio di testimone da Nord a Sud, a rappresentare l’Italia che riparte. Atleti in handbike, bici, o carrozzina olimpica per dimostrare che si può resistere e lottare insieme. Al Km 39 della statale 146 da Pienza a San Quirico d’Orcia, una curva in discesa e l’impatto tremendo contro un camion che lentamente sale in direzione opposta. L’elisoccorso Pegaso lo trasporta all’Ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena. È in condizioni gravissime, disperate. "Fracasso facciale" le due parole che rimbombano dopo il primo delicato intervento di neurochirurgia che tiene in vita il campione di tutti.

 

"Meet the supererhumans" ("Venite ad incontrare i superumani") era stato lo slogan delle Paralimpiadi di Londra 2012 dove ha avuto inizio il mito globale di Zanardi, superiore che è riuscito a dare dignità allo sport dei disabili con la sua tenacia e la sua micidiale ironia. Ed è proprio il fisico iper allenato che non lo sta abbandonando, a un mese di distanza e dopo tre diverse operazioni, a 53 anni Alex continua a combattere questa nuova battaglia.

L’equipe medica multi specialistica del Policlinico di Siena ha iniziato la fase di riduzione della sedo-analgesia per portarlo lentamente al risveglio dal coma farmacologico. Sono giorni e ore decisive per poter valutare la reale entità degli eventuali danni subiti al cervello e poter quindi studiare una successiva fase di terapie neurologihe e di riabilitazione. Al suo fianco la moglie Daniela, la sua riservatezza come sinonimo di forza, il suo silenzio da sempre simbolo della complicità del loro grande amore. L’intensità di lei come la vicinanza del figlio Nicolò e di mamma Anna. A sommergere la famiglia Zanardi c’è l’affetto enorme, travolgente, di un mondo intero che continua a tifare per lui. Sottovoce, sempre senza volerlo disturbare.

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