Mondiali boxe, Aziz Abbes Mouhiidine è d’argento: vince il cubano La Cruz

BOXE
©Getty
aziz_abbes_mouhiidine_getty

Seconda medaglia per l’Italia ai Mondiali di boxe di Belgrado dopo il bronzo di Salvatore Cavallaro nella categoria 75kg. È d’argento, ma vale come un oro. Lo ha vinto il 23enne di Avellino nella categoria Elite cedendo in finale soltanto al più esperto Julio La Cruz Peraza

Ha ceduto soltanto a un fuoriclasse Aziz Abbes Mouhiidine. Il 23enne pugile di Avellino torna da Belgrado con una fantastica medaglia d'argento dopo aver ceduto soltanto al cubano Julio La Cruz Peraza, di nove anni più anziano, e molto più esperto che si è imposto per split decision (4-1) anche a causa di una bella dose di sfortuna. "La montagna che doveva scalare", come aveva detto lui stesso, per arrivare in cima al mondo nel torneo iridato di boxe Elite, si è rivelata troppo alta ma il tempo è dalla parte di questo ragazzo, che può guardare con fiducia al traguardo dei Giochi di Parigi 2024. Intanto gli rimane un po' di amaro in bocca per questa finale persa contro uno che è al quinto titolo mondiale (quattro fra i mediomassimi e ora questo dei 92 kg).

Allo sport italiano che vissuto un 2021 indimenticabile è mancata quest'ultima impresa, perché tale sarebbe stata quella di Mouhiidine contro un boxeur, il cubano, che ha vinto anche due ori olimpici, l'ultimo a Tokyo. Però il campano figlio di un ingegnere esce dal ring a testa alta, perché è stato all'altezza del rivale. Contro il quale, va detto, aveva vinto la prima ripresa (ma solo tre giudici hanno visto bene), prima che a 22" dalla fine del round, una testata involontaria di La Cruz aprisse uno squarcio sul suo sopracciglio sinistro, che ha preso a sanguinare copiosamente, L'azzurro ha dato l'impressione di rimanerne condizionato, e il cubano, perennemente con la guardia bassa, ne ha approfittato vincendo la seconda ripresa dopo che a 1'22" l'azzurro aveva dovuto farsi di nuovo medicare. A quel punto Mouhiidine ha capito che per vincere avrebbe dovuto cercare il colpo risolutivo per chiudere il match prima del limite, si è buttato in avanti con grande coraggio e ha piazzato un bel gancio al volto accusato da La Cruz, che poi ha fatto ricorso a tutta la propria abilità nello schivare e ha vinto pur terminando l'incontro in apnea. ed evitando di fare il saluto militare sul ring come fece in occasione della vittoria olimpica di Tokyo. Questa volta il compagno Julio ha preferito abbracciare a lungo Mouhiidine, quasi a voler dire che questo di Belgrado potrebbe essere stato, oltre che una finale, un passaggio delle consegne, e il pugilato italiano ovviamente può sperare: Parigi non è lontana.