Mondiali di Atletica, la storia italiana da Helsinki 1983 a Eugene 2022
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Budapest 2023 celebra i 40 anni dei Mondiali di atletica leggera che andarono in scena per la prima volta a Helsinki nel 1983. Dall'oro di Cova a quello di Stano, passando per le imprese di Sidoti, Gibilisco May e non solo: la storia azzurra nella rassegna iridata
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- "Cova! Cova! Cova! Covaaa!". Le parole di Paolo Rosi riecheggiano ancora per il primo oro dell'Italia ai Mondiali di atletica leggera. Era il 9 agosto 1983 quando Alberto Cova trionfò nei 10.000 metri con una straordinaria volata negli ultimi 150 metri quando superò i rivali Schildhauer, Vainio, Lopes e Kunze
- L'Italia vinse in quella edizione altre due medaglie: l'argento nella 4x100 maschile con il record italiano di 38''37 del quartetto Tilli-Simionato-Pavoni-Mennea e il bronzo di Mennea nei 200m
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- Dalla Finlandia all'Italia, Roma ospitò la seconda edizione dei Mondiali, segnata dalla doppietta di Francesco Panetta. Il calabrese prima conquistò l'argento nei 10.000 metri, poi sorprese tutti nei 3.000 siepi con una fuga straordinaria dopo il primo chilometro
- Il primo di due ori azzurri in quella edizione visto che Maurizio Damilano vinse la 20km di marcia
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- Nel 1991 i Mondiali si disputarono per la prima volta fuori dall'Europa. L'Italia vinse una sola medaglia, ma del metallo più prezioso grazie a Maurizio Damilano che centrò il bis nella 20km di marcia davanti ai sovietici Scennikov e Misyula
- Una edizione segnata anche dal dramma di Totò Antibo: in testa nei 10.000 metri, l'allora campione europeo venne fermato da un attacco di epilessia, il "piccolo male" che lo accompagna ancora oggi
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- Da Stoccarda i Mondiali diventarono biennali. L'Italia, per la prima volta, chiuse senza medaglie d'oro. Tre furono gli argenti: Giuseppe D'Urso negli 800, Giovanni De Benedictis nei 20km di marcia e Ileana Salvador nella 10km di marcia, prima medaglia al femminile nella storia
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©Ansa
- L'edizione in Svezia è ancora oggi quella del record di medaglie per l'Italia con 2 ori, 2 argenti e 2 bronzi e il terzo posto nel medagliere, insieme alla Germania e alle spalle solo di Bielorussia e Stati Uniti;
- Gli azzurri salirono sul gradino più alto del podio nella 20km di marcia maschile, con Michele Didoni, ma soprattutto nel salto in lungo femminile che segnò l'inizio della leggenda di Fiona May, vincitrice con un 6.98 ventoso
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- Al Pireo l'Italia riuscì a salire sul podio solo in campo femminile. Tre medaglie: un oro, un argento e un bronzo
- Quella più importante venne conquistata dall'indimenticata Annarita Sidoti, lo scricciolo di Gioiosa Marea che con la migliore prestazione stagionale vinse la 10km di marcia davanti alle incredule bielorusse Kardapolcava e Cybulskaja
- Andarono a medaglia anche Roberta Brunet, seconda nei 5.000 metri, e Fiona May, bronzo nel lungo
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- A 30 anni, Fabrizio Mori riuscì a coronare la sua prestigiosa carriera con l'oro mondiale nei 400 ostacoli. Da "underdog", il livornese venne prima squalificato per una irrilevante invasione di corsia e poi riammesso dopo il ricorso dell'Italia. In finale, Mori bruciò il francese Diagana con il crono di 47''72.
- Oro a posteriori, invece, per Ivano Brugnetti nella 50km di marcia. La gara, infatti, venne vinta originariamente dal russo Skurygin che venne squalificato dopo test anti-doping positivo nel novembre 2001
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- I Mondiali approdarono nel continente americano e anche lì si confermò Fiona May, laureandosi campionessa iridata nel lungo per la seconda volta in carriera dopo Goteborg 1995. Un salto oltre i 7 metri (7.02 ventoso) per battere la russa Kotova di un centimetro e conquistare la quarta medaglia mondiale
- Una rassegna segnata dal bronzo nella maratona di Stefano Baldini, antifona dell'oro olimpico conquistato tre anni dopo ad Atene
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- Tra i momenti storici dell'atletica italiana c'è senza dubbio l'oro di Giuseppe Gibilisco a Saint-Denis nel salto con l'asta. Una vittoria con la misura di 5.90 superata al primo tentativo, ancora oggi record italiano mai avvicinato da nessun atleta
- A completare il medagliere azzurro furono i bronzi di Madelin Martinez nel salto triplo e Stefano Baldini nella marcia
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- Tornati in Finlandia dopo 22 anni, i Mondiali si rivelarono avari di soddisfazioni per l'Italia. L'unico a salire sul podio fu Alex Schwazer, alla prima medaglia internazionale in carriera nei 50 km di marcia. Il primo acuto verso l'apice toccato a Pechino 2008, con l'oro olimpico
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- Anche a Osaka l'Italia chiuse senza ori. Eppure c'è chi sfiorò il titolo mondiale: è Andrew Howe nel salto in lungo. All'ultimo salto il reatino volò a 8.47, sopravanzando Irving Saladino di un solo centimetro. Il panamense, però, si superò all'ultima prova, saltando a 8.57. Ad Howe rimase un argento amaro con il nuovo record italiano
- Secondo posto anche per Antonietta Di Martino nel salto in alto, battuta solo dalla fuoriclasse croata Blanka Vlasic, capace di valicare i 2.05
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- Soltanto il tempo restituì due medaglie mondiali nell'edizione di Berlino. Inizialmente chiusa con zero podi per l'Italia, anni dopo arrivarono due bronzi per Giorgio Rubino nella 20km di marcia e Antonietta Di Martino nel salto in alto. Il motivo? La squalifica per doping dei russi Valeriy Borchin e Anna Chicherova
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- Dal quarto al secondo posto. È il balzo di Elisa Rigaudo che ha trasformato una medaglia di legno in argento nella 20km di marcia. Il tutto per via della squalifica anni dopo delle russe Kaniskina e Kirdyapkina, inizialmente prima e terza
- Anche a Daegu salì sul podio Antonietta Di Martino, bronzo alle spalle di Cicerova e Vlasic
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- In un momento difficile per l'atletica italiana, a portare le medaglie furono le donne fuori dallo stadio. Da una parte il bronzo di Elisa Rigaudo (ancora una volta a posteriori dopo la squalifica delle russo) e dall'altra l'argento nella maratona di Valeria Straneo.
- Dopo aver scoperto in ritardo il suo talento per la maratona, Straneo salì sul podio a 37 anni, sfiorando addirittura l'oro con il sorpasso della keniana Kiplagat solo a 2 km dalla fine
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- Come a Pechino, anche a Londra l'Italia stava per chiudere i Mondiali senza medaglie. All'ultimo giorno di gara, però, è arrivato l'acuto di Antonella Palmisano, bronzo nella 20km di marcia dietro alla cinese Jiayu e la messicana Guadalupe Gonzalez
- Quel bronzo mondiale, quattro anni dopo, si trasformò per Palmisano in oro olimpico a Tokyo
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- Da Londra a Doha, edizione in fotocopia per l'Italia che chiude con una sola medaglia di bronzo, arrivata dalla marcia. Merito di Eleonora Giorgi, argento nella 50km alle spalle delle inarrivabili cinesi Linag Rui e Li Maocuo
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- I mondiali statunitensi segnarono il ritorno all'oro dell'Italia 19 anni dopo Gibilisco a Parigi grazie a Massimo Stano. Il campione olimpico vinse la 35km con il record europeo (2h23'14''), battendo per un secondo il giapponese Masatora Kawano, favorito della vigilia.
- A medaglia anche Elena Vallortigara nell'alto, bronzo grazie alla misura di 2 metri dietro all'australiana Patterson e l'ucraina Mahuchikh