Il torneo di golf a squadre tra Stati Uniti ed Europa che si sarebbe dovuto disputare a settembre in Wisconsin è stato posticipato di un anno a causa dell'emergenza coronavirus. Di conseguenza slitta di 12 mesi anche l'edizione italiana della Ryder Cup, che era prevista nel 2022
Dopo mesi di speculazioni, portate avanti soprattutto dal Guardian e dal Telegraph, ecco l’annuncio ufficiale. La 43esima edizione della Ryder Cup in programma a Whistling Straits, Wisconsin, il weekend del 25 settembre, è stata posticipata al 2021. Invariata la location. Al suo posto, in calendario, l’Irish Open. Una decisione che rivoluziona di conseguenza anche la programmazione della successiva edizione della Ryder Cup, quella tutta italiana, a Roma che slitta di dodici mesi, esattamente cinque anni dopo l’ultima giocata sul suolo europeo, a Parigi. L’emergenza pandemica da Covid-19 non ha risparmiato il golf, molti i tornei del circuito europeo ed americano cancellati quest’anno come anche uno dei major, l’Open Championship.
Ma non è la prima volta in cui si assiste a slittamenti della Ryder Cup. Era già accaduto negli anni della seconda guerra mondiale e per gli attentati dell’11 settembre 2001. “La Ryder Cup senza tifosi non è una Ryder Cup”, ha dichiarato Rory Mcllroy, tra i primi del ranking di qualificazione a punti per la squadra europea di Ryder, da sempre contro l’opzione di una sfida a porte chiuse per una manifestazione che in media accoglie 25mila persone al giorno disperse in campo e sulle tribune a fare il tifo per i propri idoli. Resta un’unica certezza: la Ryder Cup nonostante il calendario rivoluzionato continuerà a giocarsi ogni due anni.