La campionessa americana è tornata a gareggiare nel doppio slalom di Levi dopo un'assenza di quasi un anno. Per lei - abituata a dominare - un secondo e un quinto posto, ma sarebbe stato impensabile ritrovarla subito al 100%
Mikaela Shiffrin ha tagliato il traguardo con un sorriso sabato dopo aver visto che gli sforzi fatti per essere lì a gareggiare con le altre l’avevano portata nuovamente al suo posto. Fra le migliori al mondo, seconda, sul podio e con un distacco di soli 18’’ dalla rivale in slalom Petra Vlhova. Tutto come prima, o quasi, nonostante i 300 giorni di astinenza da gare. Il risultato ottenuto e le sensazioni in pista le hanno fatto capire che - nonostante il cammino sia ancora lungo – può convivere con l’assenza di papà. Mamma Eileen rimane la sua luce, la sua guida ed è a lei che l’americana ha dedicato l’unico post del ritorno “Ce l’abbiamo fatta insieme e non è andata nemmeno male!”.
Domenica però la Shiffrin ha dovuto accontentarsi del 5° posto. Quasi uno shock per lei che non scendeva dal podio di uno slalom dal 13 dicembre 2014, 6 anni fa. Da allora a oggi sempre e solo la top 3 e 2 uscite. Così niente sorrisi al traguardo, se è andata via pensierosa. Eppure - pensandoci - è normale: non si è potuta preparare come ha sempre fatto, ha gestito emotivamente una situazione straziante e non è ancora allenata. La sconfitta è dura per chi è abituato come lei a essere la numero 1 e a infliggere distacchi importanti. Lo scorso anno in questo periodo vinceva a Levi con 1'78’’ sulla Holdener e a Killington con 2'29’’ sulla Vhlova. Ora deve darsi tempo. C’è bisogno di macinare altri pali, altri pensieri, altri automatismi. Le avversarie hanno continuato a crescere, nessuna l'ha aspettata, ma siccome lei è Mikaela Shiffrin e non ci sta a rimanere indietro, sorprenderà ancora tutti e in meno tempo del previsto tornerà sul podio per non scendere più.