
Il green pass nello sport. Cosa dice il decreto per palestre, piscine e calcetto
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Decreto che estende l'utilizzo del green pass. Dove è richiesta, nell'ambito sportivo, la certificazione verde? Ecco tutte le regole per piscine, palestre e calcetto

A CHI SPETTA IL GREEN PASS? - La certificazione verde può essere ottenuta nei seguenti casi:
- dopo aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni
- dopo aver completato il ciclo vaccinale
- dopo essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti
- dopo essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti

PER QUANTO TEMPO VALE IL GREEN PASS? - Per la prima dose dei vaccini che ne richiedono due, il green pass ha validità a partire dal 15° giorno dalla somministrazione fino alla dose successiva. A vaccinazione completata (quindi anche per i monodose), la certificazione ha validità per 270 giorni dalla data di somministrazione. Nei casi di guarigione da Covid, ha validità per 180 giorni. Il nuovo Decreto estende a 72 ore la validità del tampone molecolare, mentre resta a 48 ore quella del test antigenico

QUANDO È RICHIESTO IL GREEN PASS? - Bisognerà avere la certificazione per accedere a “servizi di ristorazione (per il consumo al tavolo) al chiuso; spettacoli, eventi e competizioni sportive; musei, luoghi della cultura, mostre; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, funivie, centri benessere, sagre, fiere, convegni, congressi; centri termali (non per trattamenti terapeutici), parchi tematici e di divertimento; centri culturali, centri sociali e ricreativi al chiuso; sale gioco, casinò"

Dal 15 ottobre al 31 dicembre, quando è prevista la scadenza dello stato d'emergenza, la certificazione verde sarà obbligatoria in tutti i luoghi di lavoro. Per quanto riguarda i trasporti, invece, il green pass sarà necessario per:
- aerei
- navi e traghetti di trasporto interregionale, tranne nello Stretto di Messina
- treni Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità
- autobus che collegano più di due regioni

IL GREEN PASS PER LO SPORT - La certificazione verde è obbligatoria per tutte le strutture al chiuso, dalle palestre alle piscine, comprese le attività che si svolgono all'interno come danza, arti marziali, ginnastica artistica, yoga, acquagym o spinning. Ogni disciplina avrà il suo protocollo specifico. Continueranno a essere mantenute le misure di sicurezza: obbligo di mascherina al chiuso (tranne durante la doccia e l’allenamento), misurazione della temperatura all’ingresso, distanziamento di 2 metri in palestra e 7 metri quadrati per ogni nuotatore in vasca

LE ESENZIONI - Saranno esenti dall’obbligo del green pass i frequentatori di centri sportivi all’aperto. Non dovrà presentare alcuna certificazione, di conseguenza, anche chi vorrà svolgere attività sportiva in forma individuale all'aperto. Via libera confermato, dunque, per il calcetto all'aperto senza green pass, ma alcuni centri lo richiedono in quanto necessario per l'utilizzo di spogliatoi, docce e altre aree comuni

UNDER 12 - Saranno esenti dal green pass anche i minori di 12 anni che potranno svolgere, senza certificazione, anche attività sportiva al chiuso. Lo dovranno presentare, invece, parenti o altri accompagnatori per accedere alla struttura

LE REGOLE PER GLI IMPIANTI SCIISTICI - L’accordo firmato dalla Federazione Italiana Sport Invernali (Fisi) e le varie associazioni di categoria prevede:
- green pass per l'accesso agli impianti agli over 12
- percorsi che garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro
- uso obbligatorio della mascherina sulle seggiovie, dove sarà consentita la capienza del 100%, ridotta all'80% in caso di utilizzo della chiusura delle cupole paravento
- uso obbligatorio della mascherina per le cabinovie e le funivie, dove sarà consentita la capienza dell'80%

MISURE ECONOMICHE - "Le somme trasferite a Sport e Salute s.p.a per il pagamento delle indennità per i collaboratori sportivi connesse all’emergenza COVID-19 non utilizzate - si legge nel Decreto -, sono riversate, in deroga all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate per il 50 per cento al «Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano» e per il restante 50 per cento al «Fondo per il rilancio del Sistema sportivo nazionale»"