Il numero 8 della Nazionale è tornato sull’episodio del pugno che gli è costato gli Europei: “La cosa che più mi spiace è aver ‘tradito’ i miei compagni. Messina? Non eravamo nello spirito migliore per parlarci”. Il C.T.: “Gesto inaccettabile: difficile spiegare a un uomo di 30 anni concetti come lealtà e responsabilità. Una promessa? Saremo una squadra seria”
Sulle pagine del Corriere della Sera in un’intervista con Roberto De Ponti, Danilo Gallinari ha parlato a lungo di quanto successo domenica sera contro l’Olanda. “Perché ho reagito così? Non lo so, ho reagito a una provocazione, sbagliando. E adesso ne pagherò le conseguenze” ha risposto il numero 8 della Nazionale a precisa domanda sul suo gesto. “A dire il vero l’Olanda ha cominciato da subito a giocare in modo sporco: non so quali indicazioni avessero ma tutti mettevano le mani in faccia, tenevano i gomiti alti, mettevano i piedi sotto i nostri quando saltavamo per tirare... La pallacanestro per me è un’altra cosa” ha continuato Danilo, fino a descrivere il fattaccio con Kok. “Dopo la gomitata sotto canestro non ci ho capito più nulla. Ho reagito. Lui ha cercato di colpirmi, io ho risposto con quel pugno. Non mi spiego il loro comportamento, anche se qualche idea ce l’avrei: quel giocatore olandese, di cui non ricordo il nome, ha giocato sporco fin dall’inizio, ma proprio non so il perché. Le sue parole dopo la partita? Ho già reagito una volta, meglio passare oltre”.
Le conseguenze del gesto: “Chiedo scusa a tutti. Con Messina non ci siamo parlati”
Il gesto non ha avuto conseguenze particolarmente dolorose, almeno dal punto di vista fisico (“La mano fa un po’ male ma è una piccola frattura, non servono operazioni, ma solo riposo e rieducazione”), ma molto peggio è andata dal punto di vista del morale e dei rapporti interpersonali. “La cosa che più mi spiace è aver ‘tradito’ i miei compagni: li ho sentiti tutti e ho chiesto loro scusa. Salterò l’Europeo, e va bene, ma soprattutto non potrò dare una mano alla squadra, e questo mi spiace tantissimo. Come mi spiace per i tifosi, in particolare i bambini. So di non essere stato un grande esempio...”. E come sono andate le cose con Ettore Messina? “Negli spogliatoi non ci siamo parlati, perché quando la squadra è rientrata all’intervallo io ero già fuori dal palasport aspettando di salire in ambulanza. Al rientro in albergo… diciamo che entrambi non eravamo nello spirito migliore”. Gallinari ha accettato le critiche piovute su di lui sui social network (“Era inevitabile, fa parte del gioco: devo espiare”), ma non perde la fiducia nelle possibilità di medaglia degli azzurri: “I ragazzi hanno lavorato benissimo, la squadra può fare molto bene. Mai dire mai. Io ci conto. E al prossimo Europeo a 33 anni sarò al meglio della mia forma fisica. Cosa mi ha detto mio padre? ‘Danilo, sei proprio un coglionazzo’”.
Messina: “Gesto che non mi spiego, inaccettabile. Saremo una squadra seria”
Sulle colonne di Repubblica in un’intervista con Gigi Riva, il CT Ettore Messina è tornato su quanto successo dopo il comunicato ufficiale di ieri. “[Quello di Danilo è] un gesto che non mi spiego. Inaccettabile. Un esempio di giustizia ‘fai da te’ che mi repelle nella società, figurarsi nello sport. Poi ha chiesto scusa, era mortificato, ma io non avevo molta voglia di parlargli. È difficile spiegare a un uomo di 30 anni concetti come lealtà e responsabilità. La sua assenza influirà di sicuro perché mancherà il suo talento. Però lo sport è pieno di situazioni che si ribaltano grazie a concetti vecchi come umiltà, coesione, voglia di superare i propri limiti”. Dopo aver toccato altri argomenti come l’ossessione e il suo modo di gestire la sconfitta, Messina ha voluto promettere solo una cosa ai tifosi della Nazionale: “Voglio usare un termine anche se so che non è molto popolare: saremo una squadra seria”.