Giorno di presentazione a Bologna per Marco Belinelli, nuovo giocatore della Virtus: "Il mio sogno era giocare in NBA per raggiungere fenomeni come Kobe e Jordan. Tornare a casa è unico, la Virtus ha un progetto importante e voglio aiutarla a vincere in Italia e in Europa. Volevo sentirmi ancora un giocatore importante, sono carico, ho il fuoco dentro"
Primo giorno alla Virtus Bologna per Marco Belinelli, che dopo aver svolto le visite mediche presso il Centro Isokinetic di Bologna, è stato ufficialmente presentato ai giornalisti alla Segafredo Arena. Presenti, oltre naturalmente al campione NBA con gli Spurs nel 2014, anche il patron delle 'Vu Nere' Massimo Zanetti, l'AD Luca Baraldi e il coach Sascha Djordjevic.
"NBA era il mio sogno, in America ne ho viste di tutti i colori"
"Per me tornare a casa è qualcosa di unico - ha detto Belinelli -. La Virtus ha creduto in me quando ero ragazzino, con questa maglia ho esordito in serie A e ho fatto esperienze indimenticabili. Volevo ringraziare la Fortitudo per gli anni importanti vissuti là, mi hanno fatto crescere come uomo e giocatore. Il mio sogno è sempre stato quello di arrivare in NBA e raggiungere giocatori fenomenali come Kobe, Jordan e Bird. Non volevo fermarmi in Italia o Europa, il mio sogno era l’NBA. Ora sapete tutti che ho fatto 13 anni là, sono cambiato, non sono il ragazzino di una volta, sono sposato, ho un bagaglio di esperienza molto importante grazie anche agli anni americani, dove ho cambiato molte squadre: questo non è stato facile ma mi ha permesso di crescere mentalmente. Negli anni in America ne ho viste di tutti i colori, e sappiamo che viviamo in momenti difficili. Abbiamo parlato con il Papa di Black Lives Matter, io sono qui perché so giocare a basket e perché cerco di essere importante, poi lavoreremo anche per altre cause e per essere un esempio".
"Sono carico, Virtus progetto importante"
"La Virtus si è presentata con un progetto importante, ha creduto in me fin da subito e mi ha dato qualcosa di grandissimo, ovvero la possibilità di sentirmi ancora un giocatore importante, di poter lottare per obiettivi importanti in Italia e in Europa. Sono molto carico, c’è un fuoco in me, sanno già tutti che vorrei allenarmi da domattina, ho sentito molto il calore dei tifosi e questo mi riempie di gioia. Non vedo l’ora di cominciare, e aspetto che a parlare sia il campo".
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"Sempre sognato di giocare con Teodosic"
"C’è poco da dire su di lui, ho un grandissimo rispetto, ci ho giocato contro con la Nazionale e ho sempre sognato di giocare con lui, perché è qualcosa di unico. Spero, e penso che sarà divertente giocare con lui ma non solo: ho conosciuto l’ambiente, i compagni, ed è stata una bellissima emozione tornare nello spogliatoio. Cercherò di dare il mio contributo, il mio massimo, qualsiasi cosa mi dirà il coach. Sono qua per aiutare a vincere e per migliorarmi".
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"Disponibile per la Nazionale"
"Ormai tutti sanno quanto sono legato alla Nazionale, non serve dire sì o no. E’ stato un grandissimo peccato non riuscire a qualificarsi per le Olimpiadi passate, la voglia è rimasta e io non ho mai detto il contrario".