Eurolega 2024-25 al via: la griglia di partenza e i protagonisti attesi

Non si può che cominciare da Atene: tutto quello che ha fatto il Panathinaikos in tempi recenti non poteva che condizionare i cugini dell’Olympiacos per un derby eterno che ormai si gioca ogni giorno, anche fuori dal campo. I nuovi arrivati del Pana, Lorenzo Brown, Omer Yurtseven, Cedi Osman, vanno a completare una squadra già fortissima, logica favorita numero 1 per la vittoria finale; l’Olympiacos ha risposto con dei colpi dello stesso livello, riportando al Pireo l’MVP del 2023, Vezenkov, e il figliol prodigo Dorsey, chiudendo il reparto esterni con la ciliegina Fournier, uno discontinuo quanto volete ma che può farti vincere la partita in ogni momento. Dietro le greche, in un’ideale griglia, c’è il Fenerbahce, che ha cambiato molto tenendo però gli uomini chiave dell’anno scorso, Wilbekin, Guduric e Hayes-Davis; al loro fianco i volti nuovi, su tutti Nic Melli tornato per completare l’opera solo sfiorata con la finale del 2018. Poi ci sono l’altro ex milanese Devon Hall, forse l’uomo più continuo delle ultime stagioni dell’Olimpia, e i due ex Maccabi, Baldwin e Colson, vicini nello scorso maggio a beffare il Panathinaikos nei playoff. Dietro le greche e il Fener le spagnole che restano delle corazzate ma suscitano anche qualche piccolo dubbio: il Real riuscirà a sostituire Yabusele, MVP in pectore del torneo olimpico, e a ricostruire la mentalità vincente senza il contributo di Rudy e del Chacho? Al Barcellona basteranno la leadership di Punter e il talento di Nuñez per colmare un gap con le grandi, apparso nella passata stagione più evidente di quanto abbiano detto i risultati? Del resto, il Barça, nonostante fosse arrivato ad una partita dalle Final 4 e quarto in regular season, qualche dubbio lo aveva sollevato. Così come lo aveva sollevato il Monaco, che - proprio per questo motivo - ha voluto portarsi a casa Nick Calathes, cioè il giocatore che più di tutti, negli ultimi anni, ha saputo limitare Mike James con la sua difesa. Se il greco d’America riuscirà anche a rendere disciplinato il talento diffuso del gruppo di Saša Obradovic, allora niente sarà impossibile per la squadra del Principato. Le novità Se parliamo di squadre, la novità è una sola ma di grande fascino: Parigi, Paris Basketball per la precisione, che l’anno scorso ha vinto l’Eurocup e che ha preso il posto di Valencia tra le diciotto di Eurolega. Se parliamo invece di giocatori, le novità aumentano: restando a Parigi c’è grande attesa per TJ Shorts e Nadir Hifi, debuttanti nella massima competizione continentale per club e apparsi spesso immarcabili l’anno scorso in Eurocup. Vedremo se sapranno ripetersi al piano di sopra e, soprattutto, se il loro metro e ottanta scarso non sarà un boccone troppo facile per gli avversari. Un problema che di certo non avrà, al Fenerbahce, Boban Marjanovic, autentico oggetto di culto del basket mondiale, tornato in Europa dopo nove anni di NBA; anni che sarebbero stati davvero anonimi se non fosse stato per la sua straordinaria simpatia e capacità di farsi amare, accoppiate ai 222 centimetri che, dal punto di vista strettamente tecnico, potrebbero davvero fare la differenza. Perché il serbo è un giocatore vero e la sua ultima apparizione in Eurolega, dal 2013 al 2015 con la Stella Rossa, è lì a dimostrarlo: chissà se saprà esserlo ancora dopo nove anni di ruggine NBA. Un’altra novità, bellissima e molto piacevole per noi italiani potrebbe arrivare da Barcellona: coach Peñarroya ha promosso in prima squadra Dame Sarr, da Oderzo, Treviso. Vedremo se e quanto giocherà dopo due anni di apprendistato nella cantera blaugrana: di sicuro, per coach Pozzecco, rappresenta il volto nuovo più intrigante della nuova Eurolega. Le italiane Di Virtus e Olimpia Insider ha già parlato: nel frattempo è cominciata la serie A e la prima giornata ci ha detto subito che in Italia né Bologna né Milano potranno vivere giornate tranquille. E, magari, un campionato più impegnativo, invece che solo togliere energie, potrebbe rendere le nostre rappresentanti più pronte alla sfida in Eurolega. Gli uomini con la giusta esperienza per saper gestire le energie ci sono da entrambe le parti così come non mancano i fuoriclasse. La vera differenza, aldilà di ogni discorso, in una manifestazione così dura ed equilibrata come l’Eurolega, la devono fare loro.