A trionfare è la squadra di Célico, che chiude con il miglior attacco del torneo e che piega il Venezuela nell’ultima partita. Decisivi però anche gli altri risultati, con l’Argentina che perde con il Brasile (sarebbe bastato un pareggio) e l’Uruguay che non va oltre lo 0-0 con la Colombia. Si tratta di una bellissima prima volta per l’Ecuador, che ringrazia Campana, capocannoniere con sei gol
Il Sub 20 doveva essere spettacolo e spettacolo è stato. Fino all’ultima giornata, fra conferme, soprese, gol e ribaltoni. A spuntarla, alla fine, è stato l’Ecuador, che ha piegato il Venezuela nell’ultima partita del torneo e si è laureato campione sudamericano dopo il secondo posto raccolto due anni fa in casa. 0-3 il risultato finale, con Leonardo Campana ancora decisivo grazie ad una doppietta. Quanto basta per confermarsi capocannoniere del torneo con sei gol all’attivo, lui che era stato convocato da Célico solo per sopperire alle assenze di Reasco, ko per infortunio, e di Plaza, a cui il Valladolid aveva negato il via libera. Adesso siede su quel trono che è appartenuto a campioni del calibro di Neymar, Cavani e Romario. Si tratta del primo trionfo della storia per l’Ecuador, la squadra che ha espresso il calcio più spumeggiante, come dimostrano le 14 reti segnate nelle nove partite fra prima e seconda fase (il miglior attacco del torneo). Un progetto iniziato circa un anno fa e portato al termine nel migliore dei modi grazie alla guida dell’argentino Célico e al terzetto Alvarado-Rezabala-Campana, protagonisti di 12 reti in totale. Una superiorità che si è palesata nonostante l’espulsione di Quintero a metà ripresa, un imprevisto che non ha impedito all’Ecuador di chiudere in testa alla classifica a quota 10 punti. Dietro a 9 l’Argentina, poi l’Uruguay a 8, Colombia e Brasile a 5 e Venezuela a 4.
Brasile, promessa mantenuta. Argentina, che delusione
Il successo dell’Ecuador, però, è passato anche dalle mani dell’Argentina. Già, l’Albiceleste aveva il pieno controllo del proprio destino. Con il Brasile sarebbe bastato anche un pareggio, ma invece è arrivata una sconfitta: “Daremo tutto. Vogliamo la vittoria, anche solo per negare il titolo all’Argentina” Aveva detto l’allenatore della Seleçao alla vigilia del match. Sì, perché i verdeoro, classificatosi penultimi, sono stati la delusione del torneo. Hanno fallito anche la qualificazione al prossimo Mondiale di categoria (serviva vincere con almeno tre gol di scarto) obiettivo sfumato per la seconda volta di fila. Ma con l’Argentina non può mai essere una partita come le altre. A regalare la vittoria la rete di Lincoln al 40’, con l’Albiceleste che ha provato a reagire solo dopo lo svantaggio. Troppo poco per chi doveva vincere il torneo. Una ghiotta occasione nel finale è capitata sui piedi di Colidio, ma il giovane attaccante nerazzurro – entrato dalla panchina – ha peccato di precisione. Altrettanto decisivo per la classifica finale lo scialbo pari tra Colombia e Uruguay (0-0), che impedisce alla Celeste di confermare il titolo.