"Mi piace poter pensare di essere un esempio per le bambine che giocano. Il consiglio? Divertirsi, sognare ad occhi aperti e lottare contro qualsiasi tipo di pregiudizio". Cristiana Girelli si racconta nello speciale "Sorelle d'Italia: un sogno mondiale", disponibile su On Demand
È, fra quelle in attività, la calciatrice più vincente del movimento italiano. È anche colei, sempre fra quelle in attività, che ha segnato più gol in maglia azzurra, 29, compresi i 7 nel percorso di qualificazione che ci ha portato ai Mondiali. Cristiana ha un modo di stare in campo atipico. In lei non troverete la velocità di Alex Morgan, o quel senso di immarcabilità che spesso offre Vivianne Miedema. Non troverete nemmeno una sua collocazione esatta in campo: un po’ punta d’area, un po’ mezzapunta, ma anche scivolamenti sull’esterno o ripiegamenti a centrocampo. Questo stare ovunque le permette di fungere da collante della squadra, anche vocale.
Cristiana ha anche un’altra caratteristica atipica: la sua grande arma è il colpo di testa, fondamentale che nel calcio femminile è meno utilizzato rispetto a quello maschile. In particolare sulle palle inattive è una delle giocatrici più pericolose e temibili del panorama mondiale. C’è molto del genio italico in questo, in senso positivo, ovvero quel realismo del piegare a proprio favore le situazioni, quel cogliere occasioni a tempo debito per farle risultare decisive.
Speriamo, da tifosi, che possa essere così anche in Francia. Cristiana ha anche colpi di puro genio calcistico che escono dalla sua grande padronanza tecnica, e non potrebbe essere diversamente se sei nata a Brescia e la tua primissima educazione sentimentale al calcio è avvenuta negli ultimi anni del magistero di Roberto Baggio.
Anche la maglia numero 10 è la stessa. Fuori dal campo è uno dei personaggi istrionici del gruppo, con la sua simpatia trascinante e le sue imitazioni, e la sua grande intelligenza.