Giorgian de Arrascaeta si candida seriamente alla vittoria del prossimo premio Puskas. Il 24enne uruguaiano si è reso protagonista di un'autentica prodezza nel match vinto dal suo Flamengo contro il Ceara. Una rovesciata che ha fatto il giro del web
In Brasile il campionato è iniziato ormai da qualche mese. Sedicesima giornata, lotta serrata per il titolo. E, forse, anche il gol dell'anno. Lo ha trovato Giorgian de Arrascaeta, trequartista classe 1994 del Flamengo. La sua squadra, nell'ultima giornata giocata, ha vinto per 3-0 sul campo del Ceara undicesimo in classifica. La terza rete l'ha realizzata proprio l'uruguaiano e non in un modo banale. Cross dalla destra, di queli ad uscire. La palla si trova praticamente al limite dell'area, cade lentamente verso il basso, stuzzicando così la fantasia di Giorgian. Quest'ultimo si avvicina, si coordina e colpisce la sfera in rovesciata. Ne esce una conclusione non fortissima, ma comunque precisa. Una pallonetto che non lascia scampo al poriere avversario e che si va ad infilare sotto l'incrocio opposto. Una prodezza che sta facendo il giro del web e che candida seriamente l'uruguaiano alla vittoria del premio Puskas. Si tratta del settimo gol in campionato in appena nove partite giocate, un rendimento strepitoso da parte di chi è arrivato al Flamengo solo lo scorso gennaio. Adesso la sua squadra si trova per la prima volta in vetta al campionato, avendo approfittato del ko del San Paolo di Dani Alves e Juanfran e del clamoroso pareggio del Santos, capace di farsi rimontare dopo aver concluso il primo tempo avanti per 3-0.
Il giro del mondo
Giorgian de Arrascaeta oggi ha 24 anni e per molto tempo è stato considerato il crack del futuro per il calcio uruguaiano. In Nazionale conta 24 presenze e un anno fa si rese protagonista di un curioso episodio. Ottobre 2018, Tabarez lo convoca per le amichevoli contro Corea del Sud e Giappone. Quest'ultima finisce con una sconfitta per 4-3. Ma il classe 1995 non perde tempo a disperarsi e risale subito in aereo. Motivo? Il suo Cruzeiro - allora giocava lì - si sarebbe giocato il ritorno della finale della coppa nazionale contro il Corinthias. Da lì la decisione di affrontare un viaggio sulla carta impossibile: da Saitama (Giappone) ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) per un breve scalo e poi diretti a San Paolo. Trenta ore per coprire oltre ventimila chilometri, l’esatta metà del diametro terrestre. Arrivato a sole quattro ore dal fischio di inizio, parte dalla panchina e decide il match con un gol a 10' dal triplice fischio, un gol che vuol dire trionfo. Il giro del mondo lo ha rifatto di nuovo, ma in modo molto più veloce e comodo, perché la sua prodezza non è sfuggita a nessuno.