Germania-Argentina, pari spettacolo: la Selecciòn rimonta sul 2-2 nel finale

Calcio
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A Dortmund la Germania vola sulle ali di Havertz e Gnabry, ma Scaloni azzecca i cambi e raggiunge il pareggio con Alario e Ocampos nel finale. Show del pubblico tedesco all'inizio del match, con una coreografia che ricorda ai rivali la finale dei Mondiali del 2014

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Germania-Argentina non è mai una partita banale. Finale dei mondiali per tre volte, nemmeno in amichevole le due squadre vogliono mai perdere. Nello stadio più caldo di Germania, il Signal Iduna Park di Dortmund, le due formazioni si sono così sfidate a viso aperto, dando vita a un piacevole incontro terminato per 2-2. Se l'inizio ha sorriso ai padroni di casa, con il doppio vantaggio firmato dai giovani talenti Gnabry e Havertz dopo 22 minuti, nella ripresa c'è stata la riscossa dell'Argentina. Alario e Ocampos, entrati dalla panchina, hanno confezionato la rimonta. Tanti gli italiani in campo: tra i sudamericani Scaloni ha schierato inizialmente Dybala alle spalle di Lautaro Martinez, con Rodrigo De Paul a dare invece qualità in mediana. L'interista è rimasto in campo per tutta la durata del match, mentre il centrocampista dell'Udinese, che ha colpito anche un palo nel primo tempo, è stato sostituito soltanto nei minuti di recupero da Guido Rodriguez. Dybala ha invece lasciato il campo al migliore in campo, Alario, entrato al 62' e protagonista prima con il colpo di testa che ha riaperto il match e poi con l'assist decisivo per l'ex milanista Ocampos. Novanta minuti in campo anche per lo juventino Emre Can, schierato da Loew a centrocampo alle spalle della linea dei trequartisti. Il commissario tecnico tedesco ha avuto segnali incoraggianti dai suoi giovani, come dimostrano i gol di Havertz e Gnabry. L'attaccante del Bayern Monaco continua a dimostrarsi uno dei giocatori più in forma di questo inizio di stagione. Il suo poker in Champions contro il Tottenham non è stato affatto un fuoco di paglia.

L'ironia dei tifosi tedeschi

Ma lo spettacolo non c'è stato solo in campo. Sugli spalti il pubblico tedesco ha accolto i rivali argentini con ironia e malizia. La coreografia preparata ha infatti riprodotto il gesto tecnico con cui Mario Gotze, idolo di casa, ha segnato nei supplementari della finale dei mondiali brasiliani del 2014. Al posto del pallone, una stella, la quarta che i tedeschi si sono potuti cucire sul petto. Sotto l'immagine una scritta inequivocabile: "Nella vita si dimenticano molte cose, ma questo momento rimarrà per sempre". Ma Germania-Argentina è una rivalità ancor più antica, di cui la finale del 2014 è stata solo un ulteriore capitolo. Dopo il primo atto nel 1986, con la vittoria di Maradona e compagni nel mondiale messicano, i tedeschi si presero la rivincita quattro anni dopo nella finale di Italia 90 con il dubbio rigore di Brehme. Fino al 2014 non c'erano state altre finali, ma l'Argentina aveva visto i suoi sogni mondiali infrangersi contro la Germania anche nei quarti del 2006 e del 2010. Per una sera l'Argentina ha rimontato anche la scaramanzia e la tradizione, in attesa di future sfide molto più importanti.