In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Rebic, gol al Werder Brema ma niente esultanza: pensava fosse il Lipsia!

Bundesliga

L’attaccante dell’Eintracht, nell’ultima giornata di Bundesliga, ha segnato contro il Werder Brema. Un gran gol, al quale però non è seguita la consueta esultanza. Il motivo? Il croato pensava di stare giocando contro il Lipsia, sua ex squadra!

FACETIME DI UN TIFOSO IN MAINZ-NORIMBERGA

TEN YEAR CHALLENGE, IL DORTMUND SFOTTE IL LIPSIA
 

Condividi:

Segnare e non esultare. Normale per un attaccante quando gli capita di punire una sua ex squadra. Questo lo sa anche Ante Rebic, che però si è reso protagonista di un curioso malinteso in occasione dell’ultima giornata di Bundesliga. Il suo Eintracht, che nella ventesima giornata di campionato se la vedrà con la capolista Borussia Dortmund, ha giocato sabato 26 gennaio con il Werder Brema. Match spettacolare e combattuto quello del Weserstadion, con un 2-2 come risultato finale. Fra i marcatori anche l’attaccante croato che, appunto, non ha esultato dopo il gol del momentaneo 1-1 nonostante si fosse trattato di un gesto tecnico di assoluto rispetto. Il motivo? Il quotidiano tedesco Bild riporta la versione fornita dall'ufficio stampa dell'Eintracht: Rebic era convintissimo di giocare contro il Lipsia, club in cui è stato nella stagione 2014/15. Sì, ha sbagliato squadra, perché la gara contro i suoi vecchi compagni – in realtà – è fissata per sabato 9 febbraio. Certo, capire da cosa sia nato l’errore è una missione non fra le più facili, dal momento che le maglie dei due club sono decisamente diverse, così come i giocatori e l’allenatore.

Lipsia, vecchio amore

Difficile anche capire il grande rispetto dell’attaccante nei confronti del Lipsia. Sì, perché Rebic ci è passato solo di sfuggita e senza lasciare il segno: è arrivato al Lipsia nell’estate del 2014, dopo una stagione piuttosto deludente alla Fiorentina. Il prestito in Germania per rinascere, peccato però che – alla fine dei conti - le presenze collezionate siano state solo 11. Colpa dell’ennesimo infortunio della sua carriera e dei contrasti con l’allenatore Achim Beierlorze. Di lì il rientro in Italia, le parentesi negative ancora in viola agli ordini di Paolo Sousa e poi al Verona, con cui non è riuscito a evitare la retrocessione in Serie B. Infine il ritorno in Bundesliga e le ottime annate con l’Eintracht Francoforte, che gli sono false anche la convocazione della Croazia per Russia 2018. Fino a questo momento sette gol segnati in 19 partite, con la squadra protagonista di un percorso impeccabile in Europa League e quinta in campionato. A sei punti di ritardo proprio dal Lipsia quarto. Insomma, la partita del 9 febbraio sarà decisiva in ottica Champions. Ma Rebic, in caso di gol, molto probabilmente non esulterà. Questa volta no, non potrà confondersi.