Da Neverlusen a normalusen: il periodo magico del Bayer è finito?

462 giorni. O, se preferite, 35 partite di fila. Ormai a Leverkusen non ricordavano nemmeno più cosa si prova a perdere una partita di Bundesliga, visto che non capitava dal 27 maggio 2023. Per di più gli è successo in casa, contro un’avversaria per il Meisterschale come il Lipsia e in rimonta: 2-0 Bayer dopo 45 minuti, è finita 2-3. E ora? D'accordo, zero drammi perché anche Xabi Alonso lo ha sempre ripetuto: “ragazzi, prima o poi capiterà anche a noi di perdere”. Magari anche partite importanti, infatti l’unica sconfitta della scorsa stagione era arrivata in una finale, quella di Europa League contro l’Atalanta. Ora però dovranno gestire il fatto di andare in giro per la Germania, e anche in Champions, sembrando a tutti un po’ più umani. Perché se vinci un campionato senza mai perdere per 34 partite e poi ti succede appena alla seconda giornata della nuova stagione qualcosa vorrà pur dire. Due opzioni, quella pessimista: è finita la favola. Quella ottimista: Xabi Alonso avrà qualcosa di nuovo da insegnare ai suoi ragazzi, come ci si rialza dopo che si inciampa. L'euforia del primo titolo in 120 anni di storia del club, quell'etichetta di invincibili, aver riacciuffato carrelli di partite all'ultimo minuto. Tutte cose che forse un po’ ti fanno pensare che, in fin dei conti, a te male non può andare. Magari lo neghi, anche a te stesso, ma è proprio per questo che Xabi ha ripetuto per tutta l'estate: “bravi, bello, ma si riparte tutti da zero”. Il punto è che lui sa ragionare così perché gli è capitato praticamente dopo ogni stagione da calciatore: Liverpool, Real Madrid, Bayern Monaco, la Spagna. Tutti posti nei quali vincere e stupire è ordinario come allacciarsi le scarpe. Nessuno dei suoi ragazzi al Bayer invece aveva mai vissuto momenti di onnipotenza sportiva, di quelli che ti portano l'autostima alle stelle. A dire la verità qualche segnale c'era già stato, vedi i quattro gol subiti in amichevole contro l’Arsenal il 7 agosto. Ma sì dai, calcio d’estate, può capitare: a Leverkusen l'avevano presa così, Xabi Alonso invece si era presentato in conferenza stampa come se avesse perso la finale di Champions. Il 17 agosto il Bayer aveva vinto la Supercoppa tedesca ai rigori contro lo Stoccarda pur restando in dieci a fine primo tempo e andando sotto: solito gol al minuto 88 di Schick e vittoria ai rigori. Anche nella prima giornata di Bundesliga, nel derby contro il Gladbach, era successo di tutto: come con il Lipsia, Leverkusen avanti 2-0 e recuperato sul 2-2, alla fine il solito gol all’ultimo secondo con Wirtz dopo 11 minuti di recupero. Non vi basta? Mercoledì 28 agosto, a metà fra la prima e la seconda giornata di Bundesliga, il Leverkusen aveva giocato il primo turno di coppa di Germania in trasferta a Jena, squadra della Regionalliga Nordost, quarta serie tedesca. Risultato: 1-0 per il Bayer, che ha sofferto parecchio, beccando due o tre ripartenze da brividi. E dire che in estate sul mercato sono riusciti a non cedere nessun titolare resistendo perfino al Bayern Monaco pur di trattenere Jonathan Tah, soprattutto si sono mossi parecchio investendo 53 milioni per Terrier e Belocian dal Rennes, Aleix García dal Girona e Nordi Mukiele in prestito dal PSG. Scelte in pieno stile Leverkusen, perché a parte proprio Mukiele nessuno degli altri ha esperienze ad altissimo livello. D’altronde da quelle parti hanno sempre ragionato così: i campioni si costruiscono, non si comprano. Chissà, forse questa volta serviva uno strappo alla regola, anche solo per essere sicuri di rispettare le aspettative per il ritorno in Champions League di una squadra che ha entusiasmato tutta Europa. O forse no, hanno ragione loro a difendere le idee che li hanno portati fino a qui. Quelle, soprattutto, di Xabi Alonso che però dopo il Lipsia in conferenza stampa è stato chiaro: “Bisogna sempre essere pronti a difendere, a calcio non si gioca solo con la palla, sembrava che non sapessimo di dover lottare e difendere con forza. Per me sarà interessante vedere come ci rialzeremo dopo questa sconfitta”. Per capirlo bisognerà aspettare la fine della pausa delle nazionali, il Bayer Leverkusen ripartirà sabato 14 settembre in trasferta contro l’Hoffenheim e cinque giorni dopo giocherà a Rotterdam, in casa del Feyenoord, la prima di Champions. Per dimostrare che sono sempre gli stessi anche se il soprannome Neverlusen, quelli che non perdono mai, adesso è un po’ fuori moda.