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Preliminari Champions, calcio o Kung Fu? L'entrata killer di Melisse ricorda De Jong

Champions League
Se il nome di Bryan Melisse non vi dice nulla, eccolo servito nelle vesti di fighter

È accaduto nei preliminari di Champions tra Videoton e Dudelange, squadra lussemburghese dove milita Bryan Melisse. Autore del pareggio all'andata, il terzino francese è stato cacciato dall'arbitro a causa di un intervento tremendo nel finale di gara. Inevitabile il parallelo con De Jong al Mondiale in Sudafrica

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Ai più dirà poco il nome di Bryan Melisse, difensore francese classe 1989 impegnato in Lussemburgo tra le fila del Dudelange. Parliamo di una delle squadre più titolate del Paese, trionfi in patria che assicurano qualche breve comparsata in Europa sulla strada dell’ingresso nelle competizioni più importanti. Ad eccezione di qualche scalpo prestigioso nei preliminari, vedi il Salisburgo nel 2012, i giallorossi inseguono ancora la storia nelle estati della periferia del pallone. E così è andata pure a metà luglio, quando il Dudelange ha affrontato gli ungheresi del Videoton nel primo turno di qualificazione alla Champions League. Dopo l’1-1 in casa targato proprio Melisse, terzino mai avvistato ad alti livelli, il ragazzo originario di Parigi ha pensato bene di complicare i piani ai suoi nel ritorno in Ungheria. "È questo il tackle più duro di tutti i tempi?", si stanno interrogando pure gli inglesi del Daily Mail.

Siamo al minuto 93 sul risultato di 2-1 per il Videoton, avanti 2-1 grazie alle firme serbe di Lazovic e Scepovic solo intervallate da Couturier. L’allenatore ospite Dino Toppmöller, 37enne figlio del più noto tedesco Klaus, ricorre pure ad Ibrahimovic per trovare il gol qualificazione: ovviamente non parliamo di Zlatan ma di Sanel, centravanti bosniaco classe 1987 da un decennio impegnato in Lussemburgo. L’assalto finale produce piuttosto l’entrata shock del nostro Melisse, protagonista di un colpo di Kung Fu ai danni di Patkai. Follia pura per l’esterno francese, roba da wrestling nel momento chiave della partita intervenendo con entrambi i piedi sul petto dell’avversario. Nessun dubbio per l’arbitro scozzese Robertson che ha estratto un cartellino rosso diretto, sedato gli animi (ebbene sì, i lussemburghesi non l’hanno presa bene) e fischiato la fine oltre i 4 minuti di recupero inizialmente previsti. Avanza il Videoton, eliminato il Dudelange di Melisse che ha immediatamente rievocato un episodio simile: era la finale mondiale del 2010 in Sudafrica tra Spagna e Olanda, match risolto ai supplementari da un gol di Iniesta. Prima del guizzo di Don Andrés, tuttavia, fece discutere eccome l’irruenza di Nigel De Jong sul malcapitato Xabi Alonso. Era solo il 28’ dell’ultimo atto, episodio sul quale è tornato l’ex arbitro Howard Webb: "Ero proprio dietro ad Alonso, non vidi il punto esatto dell’impatto. Sapevo che De Jong era entrato in ritardo e che meritava una sanzione". Detto e fatto, peccato che la semplice ammonizione comminata dal direttore di gara alimentò polemiche a non finire. Non è andata così bene a Melisse, cacciato all’istante nell’estate di Champions League.