Un gol che è diventato un marchio di fabbrica: Del Piero non si limita a segnarne uno, ma lo riproduce per tre volte nel giro di un mese. Ecco perché ancora oggi ne detiene il copyright
Difficile credere che prima di quel 13 settembre 1995 a nessun giocatore fosse mai saltato in mente di provare una conclusione del genere. Partendo dalla zona sinistra del campo si converge fino a trovarsi nei pressi del vertice dell'area, da lì si lancia un'occhiata a porta e portiere, si disorienta l'eventuale difensore con finta e controfinta e poi si lascia partire un morbido tiro a giro, a parabola, destinazione l'incrocio dei pali opposto. Ecco a voi la ricetta del gol "alla Del Piero", nato ufficialmente il 13 settembre 1995 nel corso di un Borussia Dortmund-Juventus di Champions League. Difficile credere che prima di quel giorno nessuno ci avesse mai provato: di sicuro, già dal giorno dopo, negli oratori di mezzo mondo erano in migliaia a tentare di riprodurlo.
Sono pochi, pochissimi, i calciatori che possono vantare un simile marchio di fabbrica universalmente riconosciuto. Parliamo di "finta alla Cruijff", "ruleta alla Zidane", "doppio passo alla Ronaldo": tutte situazioni in cui un particolare gesto tecnico prende il nome del giocatore che l'ha ideato o, più comunemente, reso celebre. Alessandro Del Piero, con il suo "tiro alla", rientra in questa fortunata e ristretta cerchia, ma perché parliamo di gol "alla Del Piero" se come detto è assai improbabile che quello di Del Piero contro il Borussia Dortmund sia stato il primo gol segnato in questa maniera?
La storia del calcio ci ha ormai abituato a racconti in cui la realtà sembra superare la fantasia, e quello della genesi del gol "alla Del Piero", in un certo senso, lo è. C'era un tempo, infatti, in cui Del Piero segnava solo gol "alla Del Piero" e, ancora più incredibilmente, solo in Champions League. Il primo, quello nel 3-1 contro il Dortmund, coincide con la sua prima presenza in Champions, e se ce lo permettete è ancora una sorta di bozza, pur in tutto il suo splendore.
Il gol "alla Del Piero" perfetto arriverà due settimane più tardi, sempre in Champions League, questa volta contro la Steaua Bucarest: ancora un lancio in profondità per Del Piero, che in questo caso non deve nemmeno retrocedere per posizionarsi sulla sua zolla, quella al vertice dell'area. Il suo aggancio, magico, gli permette di trovarsi già nel punto giusto e di doversi concentrare esclusivamente sullo sbilanciamento dell'avversario che lo cura a distanza ravvicinata. Il gol contro il Borussia Dortmund ha già fatto il giro del mondo, quindi è lecito pensare che difensore e portiere sappiano cosa aspettarsi quando Del Piero arpiona il pallone in quella zona: eppure lui con una finta ruba un po' di spazio al suo marcatore, poi si sposta il pallone sul destro e con la fluidità di chi ha ripetuto quel gesto migliaia di volte e non ha bisogno di guardare la porta per vederla, calcia nel sette, a giro, con la stessa parabola che scende dopo aver beffato il portiere. E due. Il 18 ottobre, a poco più di un mese dalla "nascita", arriva anche il terzo. Con qualche variante, dato che la zolla si è leggermente spostata e che si tratta di un calcio di punizione (a due: Del Piero la tocca per Paulo Sousa che gliela ferma), ma il risultato non cambia: palla sotto l'incrocio più lontano, il portiere dei Glasgow Rangers scavalcato nonostante "sapesse", avvisato dai due indizi seminati nelle due precedenti gare di Champions.
Tre reti realizzate in modo quasi identico nell'arco di un mese: dite che possono bastare per appropriarsi della paternità di un gesto tecnico? Per la comunità calcistico-scientifica sì: nessuno segna gol "alla Del Piero" meglio e più frequentemente di Del Piero, per cui potremmo dire che il copyright viene assegnato per evidenti meriti sportivi. Poco importa che dopo quelle reti Del Piero getti via lo stampino, concentrandosi in carriera su mille altri modi diversi di fare gol: nell'immaginario collettivo quello resterà per sempre il "suo" gol. E ancora oggi, negli oratori di mezzo mondo, chi ci prova si sente un po' Del Piero.