Farioli e l'investitura di Van Gaal: la storia dell'Ajax spinge il nuovo allenatore

C’è un filo ‘rosso Amsterdam’ che lega il passato e il futuro di uno dei club più leggendari della storia del calcio. Quell’Ajax che non recide mai completamente il cordone ombelicale con la sua storia, fatta di iconiche vittorie, di calcio totale e di personalità indimenticabili. E proprio per non dimenticare mai, nell’affascinante e mistica atmosfera della Johan Cruijff Arena, in campo questa volta ci sono andati loro: le leggende di Ajax e Real Madrid. E qualcosa di emozionalmente storico è successo. Perché mentre in campo sembrava di essere dentro una piccola grande capsula del tempo, trasportati nel romanticismo dei ricordi di campioni del calibro di Van der Sar, De Jong, Frank e Ronald De Boer, Christian Chivu, Clarence Seedorf, Litmanen… contro Iker Casillas, Christian Karembeu e Raúl Bravo, solo per dirne alcuni… ecco, mentre tutto ciò avveniva, in panchina, un certo Louis Van Gaal trasformava in parole l’entusiasmo che in questa stagione ha avvolto l’Amsterdam del calcio, depressa dai risultati degli ultimi anni. È lo stesso Van Gaal, infatti, a prendere il microfono in mano, nel mezzo dello stadio, e spiegare ai tifosi che è lui, “Francesco”, l’uomo giusto per riportare l’Ajax ai fasti di un tempo. È così che il nuovo Ajax di Farioli dopo le vittorie in campo e lo spettacolo europeo, riceve in mondovisione l’investitura più importante, quella della Leggenda Louis Van Gaal, che ad Amsterdam ha vinto tutto, regalando trofei e spettacolo, ma soprattutto, una visione. Quella che ha definito più volte così: “Ogni giocatore deve comprendere a fondo la geometria del gioco e deve inserirsi in una squadra che pensa e si muove come un corpo unico”. Ecco, se si potesse sintetizzare in una sola frase l’anima e lo spirito calcistico ritrovato dell’Ajax di questa stagione, sarebbe questa: un passaggio di testimone non solo ideale, ma anche speculativo. Dagli spalti dell’Arena accolgono queste parole come qualcosa di più che una profezia e iniziano a cantare “Vinceremo la Champions League” … insomma per gli anni a venire l’asticella è alta almeno quanto l’album dei ricordi di una gloria che il tempo non ha scalfito. In tempi di endorsement da elezione, certamente al popolo di Aiace queste parole hanno scatenato qualcosa dentro. Il 18 marzo 2025 festeggeranno i 125 anni di storia del club, e – neanche a dirlo – il logo ufficiale tornerà finalmente alle origini: vale a dire a quella scelta del 1928, quando i dirigenti della società decisero di soppiantare lo stemma, fino ad allora raffigurante un calciatore in tenuta biancorossa, con l’effige che ritraeva Aiace personaggio della mitologia greca, protagonista dell’Iliade di Omero. E se l’Iliade e l’Odissea possono essere a ragione considerate la ‘Bibbia’ dei Greci, per un Dottore in Filosofia come Farioli , Amsterdam non può che essere la culla della civiltà del calcio, il luogo perfetto dove far rinascere una nuova storia. Tra le braccia del passato.