L'allenatore ha parlato a Sky Sport alla vigilia della sfida di ritorno al Lech Poznan: "Ci attendono tanti impegni, ma siamo in grande condizione e vogliamo arrivare fino in fondo. La Coppa è a Firenze? Io non l'ho vista, la strada è ancora lunga". Cabral: "Vinciamo, così evitiamo sorprese"
La Fiorentina attende il Lech Poznan per proteggere il 4-1 ottenuto all'andata in Polonia e garantirsi l'accesso alle semifinali di Conference. Vincenzo Italiano ha parlato ai microfoni di Sky Sport alla vigilia del match del Franchi.
Cosa si dice alla squadra prima di un periodo così intenso?
"È un periodo pieno di impegni, si fa fatica a gioire e non ci si deve deprimere quando non arrivano i risultati, perché dopo due giorni c'è subito un'altra sfida. Bisogna ottimizzare il tutto, con qualche riunione in più. Oggi abbiamo fatto una chiacchierata prima dell'allenamento, sapendo dell'importanza del match e con la volontà di passare il turno"
Siete in una grande condizione fisica. Quanto può influire per il finale di stagione?
"Stiamo bene, con pochi problemi per quanto riguarda gli infortuni. La condizione i ragazzi ce l'hanno tutti, perché stiamo ruotando e hanno la possibilità di dare il 100%. Quella di domani è la 47^ partita, essere in queste condizioni ci rende fiduciosi, perché abbiamo ancora tanti impegni. Sotto l'aspetto mentale verremo messi a dura prova, non dovremo mollare e continuare così"
Come si fanno le scelte visto che in tanti stanno bene?
"A volte ci si guadagna la continuità delle scelte di un allenatore in campo, andando sempre forte, con prestazioni di qualità e sacrificio. Ci sono momenti in cui uno è in vantaggio, altri in cui un attaccante segna ogni volta che tocca palla. In questo momento Cabral sta sfruttando tutto quello che stiamo facendo, è arrivato un momento non bello invece per Jovic che ha avuto tanti problemi, ma abbiamo anche lui a disposizione"
La Coppa è a Firenze, è andato a vederla?
"No. So che è Firenze, ho sentito che verrà mostrata allo stadio, ma siamo ancora in un quarto di finale. Sicuramente il nostro sogno è arrivare fino in fondo, toglierci qualche bella soddisfazione. È l'unico obiettivo in questo momento, è ancora lunga"
Quanto è difficile per un allenatore tenere duro?
"Credo sia la parte più complicata, dove chi fa questo mestiere non deve mollare e mai abbattersi. Aggrappandosi al lavoro, ai propri calciatori e al fatto che quando non arrivano i risultati, ma ci sono le prestazioni, prima o poi arrivano anche quelli. È successo questo alla Fiorentina: tanti sono cresciuti di condizione, gli attaccanti hanno iniziato a vedere la porta, siamo migliorati nella compattezza difensiva e tutto questo ci sta facendo togliere grandi soddisfazioni. È anche questo il bello del mestiere di allenatore: gioire quando si vince e mai abbattersi quando qualcosa non va per il verso giusto".
"Non ci saranno Amrabat, Ikoné e Brekalo"
L'allenatore della Viola ha parlato anche in conferenza stampa: "Non c'è nessuna differenza rispetto a Braga - ha detto -. Stessa identica situazione. Abbiamo un bel vantaggio ma dobbiamo iniziare con la massima attenzione. La partita in casa con lo Sporting non l'avevamo approcciata bene, abbiamo dovuto rimettere in piedi una partita che sembrava una formalità e che invece non lo era". E sui singoli e le scelte di formazione ha aggiunto: "Non recuperiamo Amrabat, sono fuori anche Ikoné e Brekalo. Purtroppo giocando così spesso non si possono recuperare tutti i giocatori, ma possiamo definire pochi come riserve in questa rosa. Tutti sanno cosa vuol dire affrontare un quarto di finale. Chiunque andrà in campo sarà un titolare che penserà a portare avanti questa competizione".
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Cabral: "In campo per vincere, così evitiamo sorprese"
Dichiarazioni alla vigilia della sfida al Lech anche per il bomber della Fiorentina, Arthur Cabral. Queste le sue parole a Sky Sport:
Con quale approccio si scende in campo domani?
"Lì abbiamo fatto una grande partita e dobbiamo entrare in campo nella stessa maniera. Per vincere e non avere sorprese"
Ora che ti sei ambientato, come ti senti? Come hai conquistato Firenze e questa maglia da titolare?
"Io mi sento benissimo, voglio giocare sempre. Penso che dobbiamo essere tutti così, avere la mentalità giusta anche quando non giochiamo. Mi sento pronto, ma decide il mister”
C’è il video fatto dal collega di Repubblica di te che giochi con i bambini. È il simbolo di come ti sei ambientato qui...
"È un gesto semplice per me, come l’esultanza contro il Braga che è piaciuta a tutti. Io ero lì con i miei amici, c’era anche qualche ragazzino con cui abbiamo fatto foto e una partitina, niente di speciale"
Se c’è un rigore lo fai tirare a Nico Gonzalez?
"Il primo che batte i rigori è lui, quando lui pensa che non sta bene o vuole regalarlo a me perché sa che anch’io posso batterlo si può fare. Non gioca sempre lui, per cui dobbiamo avere più di un tiratore”
Senti la responsabilità per i tifosi che vogliono tornare a vincere un trofeo?
"Si, perché anche noi vogliamo questo. Vogliamo entrare nella storia della Fiorentina e della città, abbiamo una grande opportunità. Sappiamo che possiamo farcela perché abbiamo una grande squadra, mancano due mesi a fine stagione e dobbiamo essere al 100%".
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"Voglio segnare sempre"
In conferenza stampa Cabral si è soffermato sul suo rapporto con Jovic: "Ogni calciatore è importante e lui lo sa. Noi sappiamo che è un grande calciatore e che lui può aiutare la squadra - ha spiegato -. Il mio obiettivo è continuare a fare gol, voglio segnare sempre. Ora penso a domani che per noi è un'altra finale e voglio aiutare la squadra in qualsiasi modo, che sia un assist o un gol. Di sicuro dopo un anno sono più ambientato. Conosco come si gioca il calcio, cosa vuole il mister da me dentro al campo e i miei compagni. Si impara ogni giorno e ogni giorno si migliora. Questa è la mia mentalità".