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Salisburgo-Lazio 4-1. Poker degli austriaci in venti minuti, Inzaghi eliminato. GOL E HIGHLIGHTS

Europa League

In venti minuti il Salisburgo segna quattro gol alla Lazio. A inizio ripresa segna subito Immobile, dunque pareggia Dabbur dopo sessanta secondi. Poi le reti di Haidara da fuori area, Hwang con deviazione di Radu e Lainer sugli sviluppi di un corner. Lazio eliminata. Austriaci in semifinale

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SALISBURGO-LAZIO 4-1

55' Immobile (L), 56' Dabbur, 72' Haidara, 74' Hwang, 76' Lainer (S)

TABELLINO

Salisburgo (4-3-3): Walke; Lainer, Caleta-Car, Ramalho, Ulmer; Haidara, Schlager, V. Berisha; Yabo (84' Minamino), Dabbur, Hwang (79' Gulbrandsen). All: Rose

Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Luiz Felipe, de Vrij, Radu; Basta (60' Lukaku), Parolo, Leiva (78' Nani), Milinkovic-Savic (69' Felipe Anderson), Lulic; Luis Alberto; Immobile. All: S. Inzaghi

Ammoniti: 60' Ulmer (S), 64' Leiva, 65' Luiz Felipe, 89' Milinkovic-Savic (L), 90'+2 Ramalho, 90'+2 Walke (S)

Non poteva che chiudersi con l’ennesimo colpo di scena la tre giorni delle italiane in campo europeo. Prima la rimonta pazzesca della Roma, dunque quella - altrettanto clamorosa - sfiorata dalla Juventus nella tana del Real Madrid. Infine la Lazio, che partiva da un 4-2 in casa ma che doveva ancora sudarsi una qualificazione nello Stadion di Salisburgo, dove 30mila persone erano pronte a spingere Rose e i suoi giocatori verso l’impresa. È successo davvero, e nel modo più impensabile, quasi come da regola per questi tre pazzi giorni di inizio aprile. Immobile segna dopo dieci minuti di secondo tempo e costringe così gli austriaci a tre reti per la qualificazione. Il Salisburgo allora decide di fare anche meglio, perché i padroni di casa calano un poker in venti minuti esatti. Prima il pari di Dabbur a distanza di sessanta secondi da quello del vantaggio biancoceleste. Dunque Haidara, Hwang e Lainer in cinque minuti ribaltano la sfida, e la qualificazione. La Lazio esce stordita dal momento, ed esce anche da un’Europa League in cui poteva ancora dare e dire tanto.

Inzaghi non fa sconti

“Sceglierò la formazione senza pensare al derby” - aveva detto Simone Inzaghi alla conferenza della vigilia, e così è stato. Per la Lazio in campo i titolarissimi di sempre, gli stessi undici dell’andata, con anche Lulic in grado di recuperare da un affaticamento che aveva avanzato la candidatura dal primo minuto di Lukaku. Sull’altra fascia ci sarà Basta, mentre il terzetto di centrocampo è il solito motivetto Parolo, Leiva e Milinkovic-Savic. In attacco Luis Alberto preferito a Felipe Anderson, pronto a entrare in corsa nel match, alle spalle del solito Ciro Immobile. Difesa composta da Luis Felipe, de Vrij e Radu. Occhio però ai diffidati, dovranno stare attenti ad un'eventuale ammonizione Milinkovic-Savic, Immobile, Luiz Felipe, Parolo, Basta, Lulic e Lukaku.

Torna Hwang, c’è Yabo in attacco

Un paio di novità invece per il Salisburgo di Rose, a cui serve un 2-0 per ribaltare il risultato dell’andata. In attacco torna il coreano Hwang dalla squalifica - uomo da 11 gol stagionali. Con lui ci saranno Dabbur da punta centrale, il capocannoniere della squadra, e Yabo sulla destra. A centrocampo ecco Haidara, Schlager e Berisha, in gol anche all'Olimpico e in grande forma, con già 4 centri nella fase a eliminazione diretta dell’Europa League. In difesa linea composta da Lainer, Caleta-Car, Ramalho e Ulmer, gli stessi dell’andata.

Gioco in mano al Salisburgo

Attenzione a Hwang, il coreano che all’Olimpico mancava per squalifica. Veloce, letale, classe ’96, partito come ala di sinistra nel tridente offensivo del Salisburgo spinto dai 30mila, tutto esaurito, della Red Bull Arena, che in Europa League cambia nome in Stadion Salzburg. Potrebbe essere lui il jolly di Rose, ed è anche il primo a iscriversi al registro delle occasioni, quando dopo appena quattro minuti arriva al tiro tagliando proprio da sinistra verso al centro. Il passaggio di Bersiha è preciso, come però la risposta di Strakosha al suo tiro appena dentro l’area di rigore. Al 15’ quasi il 60% di possesso palla per i padroni di casa, che hanno preso in mano il gioco. Ritmo non troppo alto, continui cambi di gioco alla ricerca dell’imbucata. Lazio ordinata, attende e punta a ripartire.

Immobile: che occasione!

Poche, pochissime emozioni nel primo tempo. Ma tutto sommato alla Lazio sta bene così. Manovra fluida del Salisburgo, squadra organizzata e che sa cosa fare. Haidara a centrocampo si muove tra le linee, e rispetto all’impostazione iniziale Hwang e Yabo si sono scambiati di fascia. Ma per quanto il possesso palla sorrida agli austriaci (60.3%), l'inerzia del match sta dalla parte della Lazio e di Simone Inzaghi. La squadra è compatta, unita. Linee dei reparti strette e poco spazio agli uomini di Rose per creare pericoli. Spicca Lucas Leiva in mezzo al campo in interdizione, forse perché l’unico della linea a cinque della mediana senza una diffida a pendere sopra la sua testa. Da segnalare nel finale di tempo l’unica grande occasione dei primi 45’ capitata a Immobile. L’attaccante ex Toro riceve in area da Luis Alberto e calcia a colpo sicuro: grande risposta di Walke che, di piede, evita un gol che sarebbe stato pesantissimo a pochi minuti dall’intervallo. Al break il punteggio è di 0-0.

Immobile-Dabbur: tutto in 60 secondi

Per un primo tempo senza grandi emozioni, una ripresa che si stappa letteralmente in due minuti. Prima Immobile, dunque Dabbur, i due migliori marcatori stagionali delle rispettive squadre. Il primo squillo è della Lazio, che segna al 55’ con Luis Alberto a disegnare un assist perfetto per il suo centravanti alle spalle di Lainer. L’ex Toro, solo davanti a Walke, trova il gol numero 8 in Europa  League, il 39° in stagione, e si fa anche perdonare l’errore clamoroso a inizio ripresa, neutralizzato dallo stesso Walke in un altro uno contro uno. A questo punto il Salisburgo è costretto a farne tre, impresa ostica, ma la prima risposta arriva dopo nemmeno sessanta secondi. Tutto troppo facile per Dabbur, che riceve da Yabo e, con troppa semplicità trova lo spazio per calciare dal limite dell’area. Decisiva anche una deviazione di Luiz Felipe.

Tre gol in cinque minuti

Il gol di immobile avrebbe potuto spezzare l’entusiasmo dei padroni di casa, ma la rete immediata di Dabbur ha completamente ribaltato la potenziale inerzia della partita. Introno al 70’ è allora il Salisburgo a spingere, a creare e a spaventare la Lazio. I trentamila dello Stadion spingono, e Inzaghi decide allora di cambiare qualcosa. Prima dentro Lukaku per Basta, con Lulic che cambia fascia. Mentre Felipe Anderson rileva Milinkovic-Savic, e Luis Alberto torna a giocare qualche metro più indietro. Al 66’ trema il palo della porta di Strakosha, colpito da un violento destro di Schlager. La risposta Lazio in un contropiede sprecato malissimo da Luis Alberto, che dal limite calcia tra le braccia di Walke. Dunque accade l’impensabile: tre gol, dal minuto 72 al numero 76 (4 minuti e 6 secondi in totale). Prima Haidara con una gran botta da fuori che si infila nell’angolo basso della porta, con Strakosha non straordinario nel tuffo. Dunque la rete di Hwang che pesca anche la deviazione di Radu che rende impossibile la parata. Al 76’- con la squadra di Inzaghi completamente stordita - arriva anche il poker di Lainer sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Poker Salisburgo, in venti minuti esatti. Lazio tramortita. L'innesto anche di Nani nel finale non cambia la storia. Bastava un gol per portare la partita ai supplementari, ma la squadra di Inzaghi era ormai ko. Austriaci in semifinale. Lazio eliminata.