Lazio-Apollon 2-1: Inzaghi vince con Luis Alberto e Immobile, ma quanta fatica! GOL E HIGHLIGHTS
Più sofferta del previsto la vittoria della Lazio sull’Apollon. Sblocca Luis Alberto in un ottimo primo tempo della squadra di Inzaghi, che poi sparisce nella ripresa. Immobile segna su rigore nel finale e Zelaya accorcia all’87’
LAZIO-APOLLON LIMASSOL, LE STATISTICHE
LAZIO-APOLLON LIMASSOL 2-1
14' Luis Alberto (L), 84' rig. Immobile (L), 87' Zelaya (A)
TABELLINO
Lazio (3-5-1-1): Proto; Bastos, Acerbi, Caceres; Basta, Murgia, Badelj (61' Leiva), Milinkovic-Savic (73' Lulic), Durmisi; Luis Alberto (62' Immobile); Caicedo. All: S. Inzaghi
Apollon Limassol (4-2-3-1): Bruno Vale; Joao Pedro, Yuste, Roberge, Vasiliou; Sachetti, Kyriakou (46' Markovic); Schembri, Pereyra (69' Zelaya), Papoulis; Maglica (46' Carayol). All: Avgousti
Ammoniti: 21' Yuste (A), 58' Badelj (L), 73' Milinkovic-Savic (L), 80' Leiva (L)
Lazio a due facce: dirompente e bella nel primo tempo, addormentata nel secondo. Inzaghi soddisfatto a metà, ma che comunque porta a casa i primi tre punti in una partita sofferta più del previsto. Otto i cambi nella formazione tipo che nel primo tempo non incidono sulla prestazione. Luis Alberto (con Immobile in panchina e Milinkovic in campo) si dimostra il più in forma dei big three, aprendo le danze e dialogando benissimo con Caicedo, che gioca altrettanto bene e per la squadra. Tante chance nei primi 45’ (Murgia, Caicedo, Bastos e Milinkovic) a cui sono corrisposte tante urla di Inzaghi nel secondo. Molli, poco cattivi e anche piuttosto distratti. Prima Papoulis, poi Schembri e anche Markovic ci provano nella ripresa ma senza trovare quel gol che segna poi Immobile su calcio di rigore (il suo secondo in stagione) ma che non evita il finale in apnea. Zelaya accorcia e Lulic si divora clamorosamente il tris a porta vuota. La terza vittoria di misura consecutiva ha allora un significato molto semplice: la Lazio, ancora in attesa della lucidità dello scorso anno, sa soffrire.
La partita
Inzaghi ne cambia otto, mentre dall’altra parte Avgousti manda in campo i suoi giocatori migliori per provare a continuare a sorprendere in Europa dopo aver fatto fuori nei playoff il Basilea. Per la Lazio, dell’XI titolarissimo che gioca in campionato da tre partite consecutive gli unici superstiti nella prima del girone sono Acerbi in difesa, Milinkovic a centrocampo e Luis Alberto come rifinitore per la punta, che è Caicedo. Per il resto grande ricambio con Proto all’esordio in porta, Caceres e Bastos a completare il blocco difensivo. Basta e Durmisi sono gli esterni, con Murgia per Parolo e Badelj (già titolare nelle prima persa contro il Napoli) al posto di Leiva. Sul fronte opposto confermato il 4231 che ha guidato la squadra attraverso i quattro turni preliminari prima di conquistare i gironi di Europa League. In attacco c'è il numero 99 Maglica con Schembri, Pereyra e Papoulis (già 4 gol in stagione per lui) a supportarlo sulla trequarti. Il primo tempo diventa allora subito un lungo monologo biancoceleste, con la Lazio che chiude con appena un gol di vantaggio un primo tempo dominato. Murgia va vicino al gol dopo 10 secondi servito da Caicedo, solo la prima chance alla quale ne seguiranno almeno altre cinque per la squadra Inzaghi dopo il gol di Luis Alberto che arriva intorno al quarto d’ora di gioco. Pregevole la rete dello spagnolo nel dialogo con Caicedo che restituisce di tacco l'assist per il vantaggio. Ottima l'intesa tra i due attaccanti di Inzaghi, che si cercano e si trovano a meraviglia contro una difesa cipriota per lo più spaesata dai dialoghi rapidi e nello stretto proposti all’Olimpico. Dunque chance anche per Bastos di testa e per Milinkovic da fuori, e da rivedere solo qualche blackout in difesa (ingenue le palle perse per Caceres e dello stesso Bastos) che però non hanno mai portato a vere occasioni da gol per il Limassol nei primi 45’.
La ripresa si apre allora subito con due novità: doppio cambio per l’Apollon con Avgousti che sceglie Carayol e Markovic per Maglica e Kyruakou. Con il primo (Carayol) a dare subito vivacità all’azione sbloccando un attacco parso troppo prevedibile e innocuo nel primo tempo. Contemporaneamente la Lazio fa l’esatto opposto: abbassa il ritmo senza la voglia e la cattiveria messa in campo fino a poco prima. Inzaghi si arrabbia e corre ai ripari con Immobile e Leiva per Luis Alberto e Badelj. All’ora di gioco ancora nessuna palla gol per i ciprioti, che però sono a tutti gli effetti in partita e al 67’ si avvicinano per davvero al pareggio. Joao Pedro calcia al centro una punizione dalla tre quarti campo e Papoulis sfiora il palo con la girata di testa. Zelaya è l’ultima mossa di Avgousti che prova a dare nuova linfa all’attacco nel momento migliore dei suoi, sempre più vicini al pari. Schembri di testa va ancora a un passo dal gol con Proto immobile, e nel frattempo Inzaghi gioca la carta Lulic per uno spento Milinkovic-Savic. Il finale regala allora tantissime emozioni: prima Markovic spara su punizione sfiorando il palo, dunque Immobile chiude la partita su rigore che poi Zelaya riapre a tre minuti dal novantesimo segnando in mischia. Lulic si mangia il tris in contropiede a porta vuota e il triplice fischio dell’arbitro solleva l’Olimpico. Lazio ancora vincente. Per la terza partita consecutiva, e con la terza vittoria di misura consecutiva.