Lazio-Midtjylland, Sarri: "In coppa in difficoltà per una sola partita sbagliata"
lazioAlla vigilia del match di Europa League contro i danesi del Midtjylland, l’allenatore biancoceleste analizza il percorso finora fatto dai suoi: “Il rendimento in coppa è condizionato da una partita che abbiamo sbagliato, per il resto non abbiamo fatto grandi errori”. Poi aggiunge: "Do poco credito alla vittoria contro l’Atalanta, le squadre di forte mentalità hanno sempre una grande motivazione". E sul prato dell'Olimpico: "Mi preoccupa"
"Il rendimento in coppa è condizionato da una partita che abbiamo sbagliato, il resto non è che abbiamo fatto grandi errori". Così Maurizio Sarri esordisce in conferenza stampa alla vigilia del match contro i danesi del Midtjylland capaci di battere i biancocelesti per 5-1 all'andata. Sul resto del percorso: "abbiamo pareggiato in Austria e poi in casa una partita giocata in 10 in larga parte, quindi abbiamo fatto quello che dovevamo fare. A livello mediatico il Salisburgo è considerata una grande squadra, infatti ieri ha giocato alla pari col Chelsea, mentre lo Sturm Graz che è ad un punto da loro no". Poi aggiunge: "Chiaramente è difficile fare una valutazione oggettiva su quello che abbiamo fatto in coppa, dove sicuramente abbiamo fatto ciò che non è successo in campionato ovvero fallire completamente una partita che ci sta mettendo in difficoltà".
"Do poco credito alla vittoria con l'Atalanta"
Sulla differenza di rendimento tra campionato e coppa: "Le squadre di forte mentalità hanno sempre una grande motivazione. Do poco credito la vittoria contro l’Atalanta, perché può essere occasionale: giocavamo in uno stadio pieno, contro una buona squadra che temevamo e allora abbiamo dato il meglio di noi. il cambio di mentalità la valuterò quando faremo la stessa partita in uno stadio mezzo vuoto contro una squadra già retrocessa". Poi sul ritrovato Matias Vecino: "Ci sta dando quello che ci aspettavamo, ha fisico e qualità elevata, eravamo convinti che lui poteva darci quello che come caratteristiche ci mancava e lo sta facendo. È un giocatore affidabile".
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"Cancellieri? Dipende. L'arbitro contro lo Sturm Graz..."
Sulla possibile formazione e l'impiego di Cancellieri come vice Immobile: "Dipende da che tipo di partita pensiamo di dover affrontare. Cancellieri ha la gamba di Felipe, ha accelerazioni importanti ma non ha l’ordine di Felipe da esterno. Va valutato partita per partita. Magari nelle rotazioni entrerà pure Luka Romero”. Poi su Lazzari e sul diffidato Milinkovic-Savic: “Lazzari ha preso una botta. Non faccio proiezioni, molto probabilmente andremo dritti. Luis Alberto? Gli faceva male un’anca. Mentalmente sta normale, vediamo oggi come reagirà all’acciacco in un allenamento più intenso”. Infine sull'arbitro: “Con lo Sturm Graz avevamo davanti un arbitro che non doveva essere a questo livello. Non aveva requisiti per essere internazionale”.
"Mi preoccupa il prato dell'Olimpico"
Sullo stato del manto erboso dell'Olimpico, di cui Sarri si è già lamentato dopo lo 0-0 contro l'Udinese: “Mi preoccupa. La partita fatta a Bergamo su un biliardo non è replicabile e per il nostro modo di giocare è un handicap non da poco. A me gli altri modi di giocare non riescono….”.
"All'andata l'abbiamo presa alla leggera"
Ai microfoni di Sky Sport, Sarri torna sulla possibile reazione della Lazio dopo il match dominato a Bergamo: "Se siamo una squadra fortemente mentalizzata ci dà molto a livello emotivo, altrimenti ci toglie perché ci dà appagamento, avendo giocato 48 ore fa è difficile avere sensazioni definitive. Rivincita rispetto all’andata? Siamo caduti nell’errore di prendere alla leggera e abbiamo pagato. In Italia c’è questa tendenza a sottovalutare certe squadre. Il Copenaghen fa la Champions, è competitivo e loro sono sopra in campionato. È un errore che viene fatto a livello collettivo e ogni tanto la squadra ci cade. Ci siamo incasinati da soli con la partita in Danimarca ma per il resto abbiamo fatto quello che dovevamo. Poi su Felipe Anderson: "Se diventasse un giocatore di continuità diventerebbe il fenomeno che potenzialmente è sempre stato