Non stupiamoci più. Adesso, la domenica, sarà anche delle donne
Calcio femminileUn derby che resterà nella storia. 4000 tifosi paganti per una partita di calcio femminile sono un successo. Le bambine che sognano di poter giocare una partita come quella di domenica. Il bello è che sembra una cosa normale. Ma fino a ieri non era così
Barbara, 7 anni, ha segnato sei gol.
Dominika una doppietta storica.
Gloria un gol da attaccante puro.
In Calabria, il numero 17, ha esordito con i 2004. Non sapendo il nome, i tifosi, all’ingresso in campo, per sostenerla, le hanno urlato “Vai Ragazza”.
Vai
Ragazza.
Come la cosa più normale del mondo. Perché è la cosa più normale del mondo.
Come riempire uno stadio con 4000 tifosi che si godono una partita, intonando cori semplici e gridati con il cuore.
Normale come vedere sugli spalti bambine che sognano di poter giocare un giorno una partita così.
Io a pallone, seriamente, non ci ho mai giocato. E non perché mio padre non volesse. Non ci ho giocato perché ero scarsa. Il mio sport era un altro. E quando mettevo la divisa ufficiale della mia squadra e andavo a vedere, con le mie compagne di squadra, le partite di quelle “che ce l’avevano fatta”, era un emozione così forte, così forte, beh, così forte che ancora me la ricordo. Basta questo.
Guardavo quelle ragazze e mi immaginano al loro posto.
E lo stesso sguardo sognante, l’ho visto ieri.
In quelle bambine di ogni età, sedute vicine, sorridenti, che saltavano in piedi ad un quasi gol, che urlavano ai gol. In quelle bambine che non hanno paura di dire che giocano a pallone, perché ormai nessuno gli dice più che dovevano nascere maschio.
In quelle ragazze di ogni età in campo, alle quali le gambe tremavano un po’. Perché un derby non è mai una partita come le altre. Perché giocare in uno stadio pieno, quando non sei abituata, toglie il fiato.
I 4000 del Breda possono sembrare pochi. A chi non sa. A chi non sa da dove il calcio femminile è partito. E come.
4000 spettatori paganti, non è una nota a fine di un articolo. E’ un successo.
Ma non stupiamoci più.
Perché da oggi la domenica, sarà, anche, delle donne.
Vai
Ragazza.