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Real Madrid, Zidane: "Futuro? Ci sono momenti in cui bisogna andar via"

Real Madrid

L’allenatore ha discusso del suo futuro in conferenza stampa: "Può accadere di tutto, io sto facendo il massimo e mi godo ogni momento in questo club". Se lasciasse gli spagnoli, il Real Madrid potrebbe puntare su Allegri

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Per quanto manchino due giornate al termine della Liga e il Real Madrid sia soltanto a due punti dall’Atletico capolista, è impossibile per Zinedine Zidane evitare domande sul proprio futuro. "Sono molto noiose, mancano due partite e non so cosa succederà. Può accadere di tutto, e io sto facendo il massimo. Poi ci sono momenti in cui devi restare e altri in cui devi andare via per il bene di tutti" ha spiegato l’allenatore nella conferenza stampa di presentazione alla partita con l’Athletic Bilbao. Poi ha chiarito: "Ho ancora la stessa voglia di quando mi sono seduto per la prima volta sulla panchina del Real. Non so cosa succederà fra due o tre anni e per questo mi godo ogni momento in questo club". In merito alla sfida, Zidane si è espresso così: "Cercheremo di entrare in campo per fare bene e combattere per 90 minuti. Il nostro atteggiamento non deve cambiare anche se sappiamo che non dipende solo da noi. Non possiamo controllare cosa succede sugli altri campi, quindi l'importante sarà conquistare tre punti contro un ottimo avversario come l'Athletic".

Allegri pronto a sostituire Zidane

In attesa di conoscere la volontà di Zidane, il Real Madrid pensa a Massimiliano Allegri come possibile sostituto. Ci sono stati dei sondaggi negli ultimi giorni ed è stato registrato un gradimento reciproco. Gli spagnoli sono la priorità per Allegri, che vuole decidere presto il proprio futuro. Sull’allenatore si erano mosse anche Juventus e Napoli senza però farlo in modo deciso come invece ha fatto il Real. Zidane, dal canto suo, potrebbe scegliere di restare fermo in attesa di una possibile chiamata dalla nazionale francese, che è il suo grande sogno. A meno che la Juventus non riesca a convincerlo a sposare il progetto di ricostruzione, anche se l’ingaggio oneroso (13 milioni netti più bonus) resta un ostacolo importante.

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