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Barcellona, nervosismo Koeman: "Quando vinco va bene, quando perdo bisogna cambiare"

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L'allenatore blaugrana dopo il pareggio col Cadice: "Bisogna essere realisti e vedere la squadra e le assenze. Col presidente ci siamo appena salutati, se vogliono parlarmi ho tanto tempo a disposizione. Qui pare che quando vinco vado bene, se perdo invece bisogna cambiare. Espulsione? Qui ti mandano via per nulla". Piqué: "Non gioco per partecipare, ci sono delle difficoltà ma ora possiamo decidere se lamentarci o se remare nella stessa direzione"

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Un'altra partita complicata per il Barcellona, che non è riuscito ad andare oltre lo 0-0 nella sfida contro il Cadice evidenziando ancora una volta i tanti problemi legati soprattutto alla fase offensiva: nelle prime 5 gare di campionato sono solo 8 i gol segnati dai blaugrana, che non facevano così male dalla stagione 2003/04. Brutta prestazione ma anche tanto nervosismo per i blaugrana, rimasti in 10 già al 65' per l'espulsione di Frankie de Jong. Nel finale è stato espulso anche Ronald Koeman, che quindi non sarà in panchina nella prossima gara contro il Levante. "In questo Paese ti mandano via per niente. Tutti hanno visto che c'erano due palloni in campo, tranne l'arbitro. Questo parla da sé. Non è stato per nervosismo. Ho detto al quarto arbitro che c'erano due palloni", la spiegazione dell'allenatore. Che torna poi sui problemi della squadra e sul momento negativo del Barcellona: "Bisogna essere realisti e guardare la squadra che abbiamo e i giocatori che ci mancano. Sono fuori 7 potenziali titolari di questa squadra. Sono scontento perché abbiamo avuto tante occasioni chiare, poi l'espulsione ci ha messo in difficoltà a fine partite ma è stato un vero peccato. I rapporti col presidente? Ci siamo visti in hotel e ci siamo solo salutati. Se la società vuole parlare con me, abbiamo tanto tempo. Qui sembra che quando vinco posso continuare, mentre quando perdo bisogna trovare un altro allenatore".

Piqué: "Possiamo lamentarci o remare nella stessa direzione"

Molto duro anche Piqué: "Se a inizio gara ci avessero proposto un pareggio, non avremmo firmato. Poi dopo l'espulsione poteva accadere di tutto, lo 0-0 è stato il male minore. Dobbiamo vincere, ma sono orgoglioso di come la squadra abbia lottato. Quando ho detto che 'questo è quello che c'è', mi riferivo alle tante assenze. È chiaro che non gioco per partecipare, quando sei nel Barcellona non accetti di arrivare secondo o terzo. La situazione è complicata ma sono sicuro che lotteremo per i titoli fino alla fine. Sono tanti anni che la società cavalca l'onda. Stiamo attraversando un qualcosa a cui non siamo abituati ma veniamo da anni turbolenti, con cambi di presidente, allenatore e tanto altro. Ora ci sono due cose che possiamo fare: possiamo lamentarci oppure remare tutti nella stessa direzione. I giocatori sono qui per fare questa seconda cosa, con il presidente e l'allenatore. E non pensiamo ad altro". 

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