519 abitanti e 519 tifosi, l'Ontiñena nella storia della Copa del Rey

Dimenticavi i torrioni a spirale ai quattro angoli di San Siro, quelli che ti fanno girare la testa se devi arrivare fino al terzo anello. Dimenticatevi Alfield e la Kop, che quando canta ‘You’ll never walk alone’ fa venire i brividi sia ai giocatori che agli spettatori. Perché no, dimenticavi anche del rinnovato Santiago Bernabeu e del suo nuovo soffitto da un miliardo di euro sfruttato per presentare in pompa magna Kylian Mbappé poche settimane fa. Insomma, nessun grande impianto o nessun fuoriclasse. Stavolta bisogna pensare molto più in piccolo, nell’ordine delle poche centinaia, non delle decine di migliaia. Con uno sforzo di fantasia bisogna immaginare di prendere un aereo e di andare fino a Ontiñena, comune di 519 anime incastrato nella campagna della Huesca, una delle ‘province’ dell’Aragona. Volendo contestualizzare ancora meglio: Ontiñena si trova nel nord della Spagna, a 115km da Saragozza, 200 da Barcellona e 250 dal confine con la Francia. Non è molto di più che un mucchio di case fatiscenti, strade irregolari e pochi alberi ingialliti dal sole: insomma, non esattamente un bel posto. Perché allora merita di parlarne? Come ogni cittadina di provincia che si rispetti anche Ontiñena ha la sua squadra di calcio: una formazione pressoché amatoriale che milita nel primo girone della Regional Preferente, la quinta divisione del football spagnolo . Il primo dato curioso è legato al loro impianto di casa. Sperduto in una stradina di campagna a cui non si riesce ad arrivare nemmeno con Google Maps, lo stadio di Ontiñena ha una capienza indicata di circa 1000 posti a sedere, il doppio rispetto all’effettiva popolazione della città. Buon per i loro tifosi verrebbe da dire, che non avranno grande difficoltà a trovare i biglietti per le partite. Normalmente sarebbe così, ma potrebbe non valere per la fine di ottobre, quando la squadra bianco-rossa ospiterà niente di meno che il Las Palmas nel primo turno del tabellone principale di Copa del Rey. Oltre alla solita retorica di ‘Davide contro Golia’ sarà a tutti gli effetti un record per il calcio spagnolo, ancora prima di scendere in campo. Con i suoi 519 abitanti Ontiñena sarà infatti il paese più piccolo ad aver mai partecipato al tabellone principale della coppa nazionale di Spagna. E sarà una festa a prescindere dal risultato. La struttura della Coppa del Re permette infatti, almeno nelle prime fasi, di giocare le partite in casa della squadra in teoria sfavorita, consentendo a un pubblico non abituato ai grandi palcoscenici di poter ospitare degli avversari di alto livello. Il prossimo 31 ottobre, allo stadio di Ontiñena, il Las Palmas affronterà i 2300 chilometri che separano le Canarie dall’Aragona per giocare nel piccolo impianto comunale contro i padroni di casa: chi passa troverà la vincente tra Chiclana e Osasuna nei trentaduesimi di finale. Per dovere di cronaca va anche detto che la qualificazione non è stata una passeggiata per l’undici dell’allenatore Tito Peinado. Intanto perché Baztàn, la città dove si è giocata la partita, si trova in Navarra, a quattro ore di viaggio da Ontiñena. Ad accompagnare la squadra , nonostante la distanza, sono andati in più di 200. Immaginate la scena: metà paese che si organizza e si mette in viaggio in carovana per seguire una formazione di amatori in una trasferta a 350km di distanza. È la bellezza del piccolo calcio di provincia. L’Ontiñena va in vantaggio , incassa il pareggio dei padroni di casa e rimane in 10 al 52’ . Sembra la fine del viaggio, la caduta a pochi metri dal traguardo. Invece i biancorossi si mettono a testuggine, tutti a difendere il pareggio fino alla morte: finiscono i regolamentari, passano i supplementari, calci di rigore. Il pallone, vuoi per il campo fradicio vuoi per lo scarso tasso tecnico, pesa. La monetina dell’arbitro decide che sarà l’Ontiñena a iniziare la lotteria dal dischetto: rete di Llobet, pareggio di Osacar; rete di Dani, pareggio di Urrutia; rete di Roda, primo errore del Baztàn. Per il quarto rigore calcia Rubio, che segna. I padroni di casa non possono più sbagliare, ma gli eroi di questa storia sono gli ospiti. Il Baztàn fallisce ancora, regalando il passaggio del turno agli ‘eroi’ di Ontiñena. Il prossimo turno sarà proibitivo. Troppa la differenza di talento e di qualità. Ma il solo fatto di ospitare il Las Palmas, piccola tra le grandi ma pur sempre formazione di Liga, è un enorme riconoscimento per una realtà come le 519 anime del paesino dell’Aragona. Sui social i calciatori hanno festeggiato il sorteggio, nonostante realisticamente il loro percorso finirà qui. Perché si sono regalati un sogno, e lo hanno regalato ai loro concittadini, quando il 31 ottobre l’undici della Canarie arriverà a giocare il prossimo turno di Copa del Rey. Sono e saranno a prescindere nella storia del calcio spagnolo, in quanto paese più piccolo ad essere mai entrato nel tabellone principale della competizione. Come si dice, la palla è rotonda, non si sa cosa potrà succedere in campo. Riuscite a immaginare Mbappé, Vinicius e il Real Madrid in trasferta tra le quattro case di Ontiñena? Sognare a questo punto non costa niente.