La storia di Emanuel Benjamin, talento italiano del Real Madrid

Se a 17 anni Carlo Ancelotti ti chiama per allenarti con Mbappé, Modric, Vinicius, Valverde e Bellingham significa che hai qualcosa di speciale. E se il The Guardian ti inserisce tra i migliori 60 under 2007 del panorama calcistico o se pochi mesi fa l’Uefa metteva anche il tuo nome nella miglior formazione dell’ultimo Europeo Under 17 non può essere un caso. C’è qualcosa sotto e quel qualcosa si chiama talento. Quello che – a questo punto possiamo dirlo senza timore di essere smentiti – ha Emanuel Benjamin De Sant’ana Balbinot. Qualcosa di lui lo avete già intuito. Ma c’è ancora tanto da scoprire. A partire dal suo cognome. Quando gioca in Nazionale sulla sua maglia c’è scritto ‘De Sant’Ana’, mentre sul sito del suo club compare la scritta ‘de Santana’. Nel dubbio, lui sui social si chiama direttamente Emanuel Benjamin, senza cognome. E così lo chiameremo. Gioca nelle giovanili del Real Madrid, di ruolo fa il terzino destro, è nato Blumenau ma veste la maglia della Nazionale Azzurra, la sua famiglia ha infatti origini italiane. Quest’estate ha vinto da protagonista l’Europeo Under 17 e poche settimane dopo il Real lo ha blindato con un contratto fino al 2027. E pensare che fino a pochi anni fa non giocava neanche a calcio ma ‘solo’ a futsal. La passione per questo sport l’ha ereditata da suo padre, Jefferson, che giocava a futsal a livello professionistico. Emanuel ha iniziato a giocare allo Spaca Blu e in poco tempo è arrivato in squadre più prestigiose, come il Curitiba e l'Athletico Paranaense. Come raccontato da suo padre a Relevo, con le sue squadre ha giocato la Copa America Under 8, 9 e 10, mettendosi spesso in mostra con grandi giocate e tanti gol. Sì, Emanuel era uno di quei bambini talentuosi che dribblano tutti gli avversari e segnano una valanga di gol. All’età di 9 anni un primo importante punto di svolta. Alcuni criminali tentano di rapirlo. Per qualche ora Emanuel non si trova e la famiglia va nel panico. Il rapitore telefona al padre, lo chiama per nome e gli fa capire di sapere tutto sulla loro vita. Per fortuna il grande spavento dura solo poche ore ma quell’evento cambia la vita di Emanuel e della sua famiglia. Già da un po’ di tempo il padre e la madre di Emanuel pensavano di trasferirsi con la famiglia in Europa, ma dopo quell’episodio non hanno avuto più dubbi. Le opzioni prese in considerazione da Jefferson e sua moglie, Marcela Regina, erano Italia, Portogallo, Germania e Spagna. Inizialmente sembravano certi di andare in Italia, visto che Jefferson ha la doppia cittadinanza. Ma un amico di famiglia consiglia loro di andare a Madrid. E così Emanuel si trasferisce in Spagna con i suoi genitori e i suoi due fratelli più piccoli . Un nuovo Paese e una nuova vita da ricostruire. Emanuel riparte da quello che sa fare meglio e da quello che ama: il calcio. Entra nelle giovanili del Getafe, con cui però per sei mesi non può giocare a causa di alcuni problemi burocratici che non consentono l’iscrizione ufficiale. Dopo una lunga attesa, a fine anno decide di passare al Complutense, con cui gioca una grande stagione. Il Getafe prova a riprenderlo ma anche il Rayo Vallecano è interessato. A spuntarla è proprio il club rojoblanco, con cui gioca per due anni conquistando – da esterno offensivo – anche il titolo di Pichichi della squadra. Nel 2021 una nuova svolta: torna al Getafe. E l’intuizione: inizia a giocare terzino destro. A suggerire questo cambio di ruolo è suo padre, convinto che in quella posizione Emanuel avrebbe avuto più possibilità di emergere. E ha avuto ragione. Nel nuovo ruolo Emanuel è più coinvolto, tocca più volte il pallone e può sfruttare meglio la sua grande capacità di corsa. Emanuel diventa presto uno dei giovani talenti più ricercati dai club spagnoli. Il Leganes chiede informazioni su di lui, mentre il Siviglia si muove con decisione. Lo invita al centro sportivo, gli fa vedere le sue strutture e conoscere Monchi – al tempo ancora dirigente del club andaluso – ma proprio quando sembra tutto fatto succede qualcosa di incredibile. Un altro colpo di scena che cambia la vita di Emanuel. E anche questa volta c’entra lo ‘zampino’ di papà Jefferson. Lasciato il Brasile e trasferitosi con la famiglia a Madrid, l’uomo ha iniziato a lavorare come autista di Uber. Un giorno va a prendere a casa Víctor Sánchez del Amo, ex giocatore del Real Madrid e ora allenatore. Tra i due nasce un’amicizia, Jefferson porta il suo nuovo amico a vedere le partite del figlio, che scopre così il talento di Emanuel. Sánchez è convinto che quel ragazzino diventerà fortissimo e lo propone al Real Madrid. “Prima di firmare per il Siviglia ci chiese di aspettare” - ha raccontato a Relevo Jefferson – “e all’ultimo minuto il Real ci chiamò”. È l’inizio del sogno. Anche quando era in Brasile Emanuel è sempre stato un tifoso dei blancos, quando ha compiuto dieci anni sulla sua torta c'era lo stemma del Real Madrid ed entrare ne La Fabrica è sempre stato il tuo sogno. I sogni possono però trasformarsi velocemente in incubi. Al momento della visita medica viene riscontrato un problema cardiaco e Emanuel si deve fermare. Niente calcio per qualche settimana. Visite mediche, controlli, cure e… l’atteso via libera. Non era nulla di grave: può tornare a giocare. Può tornare a sognare. L’avventura con il Real inizia nell’estate del 2022 e nel giro di poche partite diventa un punto fermo della Juvenil C. A ottobre però un brutto infortunio interrompe nuovamente il sogno. Rottura del crociato. Il 18 ottobre 2022 l’operazione, il 10 settembre 2023 il ritorno. Undici mesi di fisioterapia, lavoro in palestra e sofferenza. Undici mesi di apnea. Perché senza calcio Emanuel non respira. Ma, come tutte le difficoltà già affrontate, anche questa volta riesce a rialzarsi e a tornare più forte di prima. In poco tempo riconquista il posto da titolare e nel gennaio del 2024 arriva la prima convocazione in Nazionale. L’Italia Under 17 del Ct Favo lo chiama per la prima volta a Coverciano e lui, brasiliano di nascita ma con passaporto italiano, accetta con entusiasmo. Anche in Azzurro ci mette poco a prendersi la scena: in estate è – come detto – tra i protagonisti della vittoria dell’Europeo di categoria. Nonostante abbia ancora l’età per giocare nei campionati giovanili, il Real lo ha aggregato alla sua terza squadra, che gioca nella Segunda Federación . L’esordio tra i ‘grandi’ non è ancora arrivato ma il club di Florentino Perez crede molto nel suo talento. Oltre al calcio, la grande passione di Emanuel è la musica. Sa suonare molto bene la chitarra e ora sta imparando a suonare anche la batteria. Le canzoni raccontano la nostra realtà, chi siamo e come viviamo. Ad esempio, i primi versi dell’inno del Real Madrid raccontano alla perfezione la filosofia del club: “Historia que tu hiciste Historia por hacer Porque nadie resiste Tus ganas de vencer” “La storia che hai scritto, la storia che scriverai. Perché niente resiste al tuo desiderio di vittoria”. Versi che descrivono bene anche Emanuel. Quello che ha vissuto, superato e, soprattutto, quello che vuole ottenere.

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