Mondiali 2018 Russia, Rakitic cecchino dal dischetto: tutto merito di una provocazione della suocera
MondialiQuinto rigorista sia contro la Danimarca che contro la Russia, non ha mai sbagliato. Sue entrambe le realizzazioni decisive. Rakitic trascina la Croazia in semifinale e i meriti delle sue capacità dal dischetto si devono anche alla suocera
Li ha calciati tutti e due allo stesso modo Ivan Rakitic. Collo destro. Incrociato. Portiere spiazzato e braccia larghe per festeggiare coi compagni. Praticamente un cecchino dal dischetto, nelle due partite decise ai rigori contro Danimarca negli ottavi e Russia nei quarti. Sempre suo il quinto, e sempre decisivo. 17 su 23 sono invece i suoi numeri in carriera, con l’ultimo rigore sbagliato che risale al 2014, anche se in realtà da quell’anno in poi, giocando nel Barcellona, sul dischetto ci andrà appena una volta sola, segnando. Da copione. Ma perché Rakitic non sbaglia mai dal dischetto? Chiedetelo alla suocera, e a quella provocazione risalente al settembre del 2012.
Cecchino
La partita era un match di Liga tra Rayo Vallecano e Siviglia, dove al tempo Ivan giocava. Il croato quella volta si fa ipnotizzare dagli undici metri dal portiere Dani Gimenez e poi sbeffeggiare in famiglia dalla suocera. Il messaggio? “Mi mandò una foto del mio cane, dicendo che anche lui avrebbe saputo tirare un rigore migliore del mio”. Provocazione evidentemente andata a buon fine. Perché oggi Ivan Rakitic è più che mai uno dei punti saldi della nazionale di Dalic, arrivata ora fino in semifinale come fu nel Mondiale del 1998. Sempre titolare, salvo la quasi ininfluente sfida all’Islanda nell’ultima del girone. Già un gol contro l’Argentina, su azione. Perché poi dal dischetto, nei tempi regolamentari, si è sempre presentato Modric. Segnando contro la Nigeria e fallendo il colpo del ko contro la Danimarca nei supplementari, prima dei rigori. No problem dal dischetto: ci pensa Ivan. Uno che in stagione col Barça si è messo il doblete in tasca, con 55 presenze più quattro gol e cinque assist. Uomo decisivo ovunque giochi, e con lui la Croazia dal dischetto sembra sempre partire dall’1-0.