La Nazionale di Deschamps batte 4-2 la Croazia e conquista il suo secondo Mondiale. Apre le marcature l’autogol di Mandzukic, Perisic pareggia e Griezmann su rigore ristabilisce le distanze. Nella ripresa Pogba e Mbappé aumentano il divario, con Mandzukic che rende meno amaro il passivo. Nel 1998 Deschamps alzò la Coppa da capitano, ora ci riesce da allenatore: è il terzo a compiere questa straordinaria impresa dopo Zagalo e Beckenbauer
FRANCIA-CROAZIA 4-2
18' aut. Mandzukic (F), 28' Perisic (C), 38' rig. Griezmann (F), 59' Pogba (F), 65' Mbappé (F), 69' Mandzukic (C)
Francia (4-2-3-1): Lloris 5; Pavard 6, Varane 6.5, Umtiti 6, Hernandez 6.5; Pogba 7, Kanté 6 (55' N'Zonzi 6); Mbappé 7, Griezmann 6, Matuidi 6 (73' Tolisso 6); Giroud 5.5 (81' Fekir sv). Allenatore: Didier Deschamps 6.5.
Croazia (4-2-3-1): Subasic 5.5; Vrsaljko 5.5, Lovren 6, Vida 6.5, Strinic 5.5 (81' Pjaca sv); Rakitic 6.5, Brozovic 5.5; Rebic 6.5 (71' Kramaric 6), Modric 6.5, Perisic 6; Mandzukic 6. Allenatore: Zlatko Dalić 6.
La Francia è campione del mondo. I Bleus conquistano il trofeo per la seconda volta nella propria storia e il protagonista è di nuovo Didier Deschamps, giocatore e capitano nella prima occasione, trascinatore dalla panchina nella finale di Mosca. 4-2 il risultato finale ai danni della Croazia, deciso da una serie di episodi che sorridono soprattutto ai francesi, a cominciare dallo sfortunato autogol di Mandzukic che sblocca il punteggio poco oltre il quarto d’ora. Perisic regala il pari ai suoi, ma ben presto diventa croce e delizia della sua Nazionale, commettendo in chiusura di primo tempo il fallo di mano che consente a Griezmann di siglare il nuovo vantaggio e che vede il primo utilizzo storico del VAR in una finale Mondiale. È la rete che mette in discesa il successo per i transalpini, messo saldamente al sicuro dopo un’ora di gioco con il mancino chirurgico di Pogba. La rete del centrocampista si rivela una mazzata clamorosa per gli uomini di Dalic che incassano anche il poker con la botta dalla distanza di Mbappé, a segno nell’ultimo atto con meno di 20 anni sul groppone. Quando si dice essere un predestinato. Lui è il volto più bello di questa Francia, imprendibile in alcuni momenti e accompagnato dalla sontuosa tecnica di Pogba, maturato al punto giusto e autore di un torneo da 10 in pagella. Quello più brutto lo diventa in corso d’opera Lloris che prende un’influenza “alla Karius” e ridona speranze ai croati con la deviazione vincente di Mandzukic. È solo un’illusione però, perché gli ultimi 20 minuti sono solo di attesa per i transalpini che mantengono il doppio vantaggio e mettono a segno una straordinaria impresa. Merito di una difesa difficilmente perforabile, di una mediana in grado di offrire allo stesso livello quantità e qualità e di un reparto attacco offensivo di grandi bomber e gente pronta a sacrificarsi per il bene della squadra. Una formazione giovane, ma piena di talento e che garantisce avanti a sé un futuro radioso. Intanto possono godersi un meraviglioso presente che li colloca sul tetto del mondo.
La Croazia inizia la sua partita con straordinaria personalità e costringe gli avversari a chiudersi nella propria metà campo. Lloris non corre pericoli, ma per i primi 10 minuti l’efficacia offensiva dei francesi è praticamente nulla. Su uno scambio stretto sulla corsia laterale tra Strinic e Rakitic nasce la prima opportunità dell’incontro, ma il neo milanista si fa recuperare da Mbappé. L’enfant prodige costruisce anche il primo squillo dei suoi sull’altro versante, ma l’episodio decisivo per sbloccare il punteggio arriva al 18’. Griezmann calcia una punizione tagliata verso il centro, Mandzukic anticipa tutti ma, sfortunatamente, infila Subasic nella propria porta e regala l’1-0 alla Francia. Dopo qualche minuto di sbandamento, la Nazionale di Dalic reagisce e dieci giri di orologio dopo trova anche il meritato pari. La firma è di Perisic, bravissimo a liberarsi del diretto rivale con una finta e a scaricare una botta violenta col mancino sul palo. Palla all’incrocio e 1-1 che fa esplodere il lato croato del Luzhniki. L’esterno nerazzurro, già straordinario protagonista in semifinale, rovescia completamente il giudizio del suo Mondiale, commettendo un ingenuo fallo di mano nella propria area di rigore. Matuidi e compagni reclamano subito il penalty, l’arbitro non vede nulla ma si affida all’on field review del VAR e dopo qualche secondo cambia la sua decisione, assegnando la massima punizione ai Bleus. Dal dischetto si presenta per la terza volta in questo Mondiale Antoine Griezmann e il folletto dell’Atletico mantiene la sua media di realizzazione al 100%: Subasic da un lato e palla dall’altra per il nuovo vantaggio francese. Questa volta la squadra con la maglia a scacchi ha un’immediata reazione, in particolare da calcio piazzato, ma le numerose mischie nell’area protetta da Lloris non trovano nessuno pronto a correggere in rete.
Nel secondo tempo si riparte subito a ritmi alti, con il gioco più spezzettato a causa dei numerosi falli. La Croazia sfiora il pari con Rebic, ma Lloris vola e manda la sfera oltre la traversa. Il più brillante dei croati continua a essere Perisic, ma inevitabilmente la formazione di Dalic comincia a concedere spazio alle accelerate di Mbappé. La prima volta l’attaccante del Psg viene fermato da Subasic in uscita, ma a un passo dall’ora di gioco appoggia per Griezmann, quest’ultimo serve Pogba che al secondo tentativo piazza la palla nell’angolo e arrotonda il punteggio sul 3-1. La Francia ha completamente in mano le redini del gioco e sei minuti dopo trova anche la quarta rete con uno degli uomini più attesi, Mbappé, che trafigge il portiere – non perfetto – con un destro dalla lunga distanza. Il match è chiuso, ma una papera di Lloris regala qualche emozione per i minuti finali. Il portiere del Tottenham tenta una finta su Mandzukic, in stile Karius, e lo juventino in allungo mette la palla in rete. Il 4-2 rimette sull’attenti la squadra di Deschamps che comincia a tirare il fiato e a gestire la palla per i minuti finali. La Croazia, nonostante l’impegno, non ne ha più e non riesci a regalarsi un’ultima speranza. Complice la sfortuna rinuncia al sogno più grande, mentre la Francia festeggia il secondo Mondiale della sua storia, 20 anni dopo il primo storico successo in casa propria.