Il commissario tecnico ha analizzato ai microfoni di Sky Sport il girone di qualificazione ai prossimi mondiali: "La Svizzera è un'ottima squadra, poteva essere inserita anche tra le teste di serie. Ci darà dei problemi". E sugli Europei: "Andiamo per vincere, non certo per arrivare secondi"
L'Italia si prepara al girone di qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022, nel quale affronterà Svizzera, Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania. Il commissario tecnico Roberto Mancini, intervenuto nello studio di Sky Sport, ha commentato così l'esito dell'urna di Zurigo: "Mancano ancora 4 mesi all'inizio delle qualificazioni ed è prematuro dare giudizi. La Svizzera è sicuramente un avversario ostico, che troveremo anche agli Europei e che sarebbe potuta essere inserita nel gruppo delle teste di serie. Le altre sfide sono più abbordabili, ma vanno affrontate tutte con grande concentrazione perchè la qualificazione si deciderà per uno o due punti. La Svizzera è un'ottima squadra che sicuramente ci darà problemi, ma anche loro penseranno la stessa cosa di noi. Sarà importante cominciare bene".
"Grande lavoro fatto finora, merito dei ragazzi"
Mancini ha poi analizzato i suoi due anni e mezzo di lavoro, con la sua Nazionale che è tornata vincere e convincere dopo la disfatta della mancata qualificazione ai Mondiali del 2018: "Sono molto felice del lavoro fatto finora, ma soprattutto per merito dei giocatori. Mi manca lavorare tutti i giorni, sono sempre stato abituato così sia da giocatore che da allenatore. Non vedo l'ora che arrivino le partite per lavorare e stare insieme ai ragazzi. Abbiamo trovato tanti giocatori con un livello qualitativo molto alto, impostando un lavoro di tipo più tecnico-tattico che fisico". Vittorie che hanno riportato entusiasmo anche tra i tifosi: "Mi fa molto piacere che i tifosi si siano riavvicinati e rivedano volentieri la nazionale, vuol dire che stiamo facendo bene. Si è creato un senso di appartenenza che solitamente c'è in Nazionale quando si va ai Mondiali o agli Europei. L'eliminazione dalla Coppa del Mondo ha permesso ai ragazzi di dare qualcosa in più. Abbiamo la fortuna di avere 3-4 giocatori più esperti e tanti giovani che danno sempre il massimo, sono stati bravissimi".
"All'Europeo per vincere, non per arrivare secondi"
Il prossimo appuntamento adesso si chiama campionato europeo. Mancini ha le idee chiare sugli obiettivi dell'Italia nella manifestazione che comincerà il prossimo 11 giugno: "Noi andiamo all'Europeo per vincere, non certo per arrivare secondi. Però in una competizione singola può succedere di tutto, puoi giocare benissimo e magari uscire ai rigori. In una competizione così ci vorrà anche un po' di fortuna e penso che per un allenatore della Nazionale conti molto il lavoro svolto in generale. Lista dei convocati? La squadra dell'Europeo sarebbe stata già pronta se avessimo giocato quest'estate e sarebbero stati quelli che se l'erano meritata con le qualificazioni. Adesso sono emersi tanti altri bravi calciatori e a maggio decideremo". E sulle avversarie: "All'Europeo ci saranno squadre più preparate di noi, ma abbiamo ancora sei mesi per migliorare e l'obiettivo è quello di fare del nostro meglio. Già siamo molto orgogliosi del fatto che l'Olanda sia venuta a giocare da noi e abbia messo un difensore in più, non era mai successo nella storia".
"Zaniolo? Spero di averlo a disposizione già a marzo"
Infine, il commissario tecnico azzurro ha analizzato la posizione di alcuni singoli. A partire da Nicolò Zaniolo, ancora i box dopo la rottura del legamento crociato dello scorso settembre: "Spero di averlo già per le qualificazioni. A marzo saranno sei mesi dall'infortunio e può starci il rientro. E' un ragazzo giovane e forte, che però non deve forzare assolutamente. Se non ce la facesse per marzo, sicuramente sarà a disposizione per gli Europei". E sugli attaccanti, Mancini si è espresso così: "Guardiamo sempre agli altri giocatori, pensando che siano più forti. Immobile ha vinto la Scarpa d'Oro e con noi gioca sempre bene. Mi sembra abbastanza normale che nel suo club renda di più perchè gioca insieme ai compagni ogni tre giorni, ma siamo contenti di lui, come di Belotti, Kean e tutti gli altri attaccanti".