Il difensore azzurro alla vigilia della sfida con la Macedonia: "La cosa importante è viverla con serenità e senza paura. Non dobbiamo fare nulla di straordinario, soltanto essere noi stessi e giocare a calcio. Io sto bene, vediamo dopo l'allenamento". Sull'ultima esclusione dal Mondiale: "Chi ha vissuto quell'esperienza oggi saprà come gestire certe emozioni"
La Nazionale italiana è pronta ad affrontare la Macedonia nella semifinale playoff per i Mondiali in Qatar, per poi sperare di arrivare alla finale del 29 marzo contro la vincente della sfida tra Portogallo e Turchia. Dopo l'esclusione dall'ultimo Mondiale gli azzurri vogliono centrare la qualificazione. A parlare in conferenza stampa c'è Giorgio Chiellini, capitano dell'Italia.
Rispetto alla finale di Wembley cosa ti rincuora e ti rende fiducioso e che possiamo rivedere in questa gara?
"Siamo stati sfortunati e potevamo fare meglio solo contro la Bulgaria. Contro la Svizzera abbiamo fatto due partite dominando e meritando di vincere, ma non siamo stati bravi a farlo. Ci vuole umiltà perché affrontiamo una buona squadra, non sarà un match semplice, ma non bisogna fare cose straordinarie. Bisogna essere noi stessi e giocare a calcio, come abbiamo fatto in questi anni. Chi ha vissuto l'esperienza di quattro anni fa ha sicuramente adesso la lucidità di gestire meglio le emozioni"
Per la tua carriera da sportivo, dopo aver vissuto due Mondiali disastrosi e averne mancato uno, serve un Mondiale fatto bene per chiudere in bellezza?
"Non serve per me, ma invertire la tendenza mi piacerebbe onestamente (ride, ndr). Vediamo di chiudere in bellezza e cancellare il brutto ricordo che ho dei Mondiali. È comunque così per tutti: ci teniamo a raggiungere questo traguardo. Percepiamo entusiasmo in città da quando siamo arrivati stamattina"
Mancini lunedì ha detto che avreste parlato e vi sareste consultati per un tuo eventuale impiego. Più facile vederti per la seconda partita o domani?
"Io sto bene, vediamo anche come va l'allenamento di oggi. Non aver fastidio o timori è già importante: poi decide ovviamente l'allenatore. È chiaro che tutti ci auguriamo che ci siano due partite, ma intanto pensiamo a domani, poi eventualmente da venerdì in poi penseremo anche alla seconda se ci sarà. Io son contento di star bene e di essere sereno e questo è già importante"
Ricordiamo i tuoi Europei e come caricavi la squadra. Dal punto di vista emotivo come si affronta la partita di domani che rimarrà nella storia solo se la perderemo?
"Allora faremo in modo che non entri nella storia (ride, ndr). La cosa importante è viverla con serenità e senza pressione o tensione di perderla. Siamo una squadra forte. Non serve fare qualcosa di straordinario, ma dobbiamo giocare con attenzione e con un pizzico di presunzione. Non bisogna avere paura. Bisogna godersi l'entusiasmo e l'energia che il pubblico di Palermo ci darà"
Due partite fondamentali per la nostra Nazionale in mezzo a un campionato che non si è fermato. Avete sentito l'appoggio delle istituzioni calcistiche o vi siete sentiti snobbati?
"L'appoggio c'è sempre stato, soprattutto dalla Federazione. La verità è che è anche difficile riuscire a spostare le partite con questo calendario così fitto: lo stiamo vedendo con partite che si devono ancora recuperare da dicembre e si devono ancora giocare. Non ho mai pensato che la giornata di campionato si potesse spostare nonostante gli sforzi della Federazione. Tutti ci siamo preparati con la consapevolezza che avremmo giocato quattro giorni prima. Ormai è andata, pensiamo a giocare domani. Le energie le abbiamo e anche tante".