Italia, Spalletti in conferenza: "All'Europeo colpa mia al 100%. Giocheremo sempre a tre"

Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa all'inizio del raduno a Coverciano, primo appuntamento dopo gli Europei: "Le responsabilità per quanto successo in Germania sono tutte mie. Mi ha dato fastidio la prestazione con la Svizzera, in anni di carriera tutte le mie squadre avevano sempre lottato". Sul futuro: "Darò più libertà e leggerezza ai miei giocatori. Giocheremo sempre con la difesa a tre e devo provare gente nuova"

I CONVOCATI DELL'ITALIA

Finisce qui la conferenza di Luciano Spalletti

Si è parlato molto del mercato aperto durante il campionato. Lei che ne pensa? E Barella e Bastoni come stanno?

"Giocare con una squadra mentre si è in trattativa con un'altra è come fare l'amore con una donna pensando a un'altra. Il mercato aperto durante il campionato è un'assurdità, sono allineato con i miei colleghi. Vediamo quanto tempo occorrerà per modificare questa norma. Barella lo aspetto per la prossima convocazione. Ho parlato con lui e con il medico dell'Inter e mi hanno detto che avevano programmato l'intervento per questa sosta, ma non conosco bene la situazione clinica. Lui ha difficoltà respiratorie ed è bene che si metta nelle condizioni per esprimersi al meglio. Bastoni rispetto ai medici è più ottimista e pensa di poter recuperare in pochi giorni, vedremo giorno dopo giorno"

C'è voglia di costruire un gruppo nuovo?

"Voglio creare un gruppo e dare la possibilità a dei calciatori forti di mettere in evidenza i loro valori, far emergere le loro giocate ancora nascoste, che non hanno ancora fatto vedere. Le porte non sono mai chiuse per nessuno, ma voglio concedere queste prove ai ragazzi più giovani e dar loro respiro. Ci deve essere in loro una voglia straordinaria di portare a casa anche una imessa laterale in più. Okoli? Ha una una forza fisica, una stazza e una velocità in campo aperto importanti. Deve migliorare nel posizionamento, ma nel calcio attuale c'è bisogno anche di fisicità"

Sente di dover essere più un selezionatore che un allenatore? Per lei è difficile calarsi nel ruolo di CT

"Voglio togliere alla squadra l'obbligo di difendere a quattro e impostare a tre, voglio rendere le cose più semplici, si gioca a tre e si imposta a tre. Difenderemo e imposteremo allo stesso modo, poi ci saranno le variabili, sono interpretazioni che dovremo avere al di là del modulo di gioco. Non so quale sia la differenza tra allenatori e selezionatore, i giocatori che seleziono sono quelli che poi vado ad allenare. Se la difficoltà è il tempo, perché il tempo è limitato, tolgo questa complicanza e giochiamo con il 3-5-2 o al massimo con il 3-4-2-1. A livello personale non mi disturba niente: se giochiamo come contro la Svizzera, è giusto che la gente mi faccia delle critiche. Devo assumermi le responsabilità e abbasso gli occhi. Qui si chiacchiera meno e si deve pedalare..."

Cosa si aspetta dalla partita contro la Francia?

"Abbiamo una difesa molto forte, mi aspetto molto da centrocampisti e attaccanti. Dobbiamo andare a Parigi per fare una grande partita"

I giocatori non chiamati in questa tornata hanno ancora delle possibilità in futuro?

"Locatelli lo consideriamo nel giro della Nazionale, sappiamo cosa può dare. Jorginho ha qualità che all'Europeo non sono venute fuori, voglio vedere se riuscirò a trovare in lui altre risorse. Ora però è tempo di fare delle conoscenze nuove. Se avessi portato Acerbi per esempio sarei andato sul sicuro, ma un giocatore di 22 anni a cui ora si dà fiducia potrebbe avere uno sviluppo migliore. Con Calafiori per esempio abbiamo trovato dei valori altissimi, se non lo avessimo fatto giocare questa qualità non sarebbe emersa. La voglia è quella di trovare dei calciatori così. Chiellini non c'è più, ne dobbiamo trovare altri con quella struttura mentale e quella qualità. Ho lasciato fuori calciatori forti, mi dispiace per tutti, ma loro non devono essere dispiaciuti perchè la responsabilità è stata mia"

Come ha ritrovato i giocatori? Da chi si aspetta qualcosa in più?

"Ho visto giocatori con lo sguardo giusto, questa competizione ci dà la possibilità di riscattarci prima di andarci a giocare la qualificazione per i prossimi Mondali. Sono partite di alto livello, è un torneo dove c'è un blasone che altri ci hanno messo a disposizione e sta a noi onorarlo. Fagioli e Ricci hanno la possibilità di un cambiamento totale, devono far vedere a quale livello appartengono"

Sente di avere la fiducia del presidente Gravina e dell'ambiente?

"La mia volontà di proseguire passa anche dall'aver capito che la partita contro la Svizzera non cambiava niente rispetto alla considerazione nei miei confronti del presidente federale. Questa fiducia mi ha permesso di mettermi subito al lavoro per eliminare gli sbagli e ripartire. A uno della mia età dà fastidio quando qualcuno vuole trovarti le scusanti. Quello che ti compatisce genera in me una reazione, mi fa piacere quelli che mi abbracciano con il sorriso sulle labbra e hanno fiducia nel mio lavoro. Gravina è una persona competente, preparata e sincera, ci sentiamo ogni tre giorni. Ringrazierò sempre il presidente Gravina e la Figc per avermi dato la possiblità di allenare la Nazionale"

Cos'è mancato alla sua Italia agli Europei? 

"C'è stato anche un problema di condizione fisica. Già dalla prima partita nella velocità media facevamo meno metri degli altri. Se la palla la tengono gli altri, le difficoltà fisiche vengono messe in risalto perchè a rincorrere l'altro si fa sempre più fatica rispetto a chi comanda il gioco. E noi la palla l'abbiamo tenuta poco. Complessivamente l'oggetto della discussione è quello, sono mancate la voglia e la determinazione con la Svizzera e questo è saltato agli occhi di tutti".

Come si può migliorare questa squadra? 

"Abbiamo tutte le caratteristiche per fare bene. Ci sono calciatori che hanno avuto momenti importanti della loro carriera, abbiamo una squadra con grandi possibilità di livellamento verso l'alto. La differenza la faranno la condizione fisica e la capacità di interpretare le partite. Tenteremo di lasciar liberi i giocatori di esprimere le loro qualità. Io sono felice se gli altri sono felici"

Cosa le ha dato più fastidio negli ultimi Europei?

"La prestazione con la Svizzera sicuramente, tutto il resto fa parte del gioco. Non ho memoria di una mia squadra che non abbia lottato, in trent'anni di carriera non era mai accaduto. Da dentro dobbiamo essere obiettivi, spero che anche i calciatori abbiano avuto il malessere che ho avuto io. Quest'estate sono stato tre giorni a Ponza e poi basta, mi dava fastidio aver fatto vivere un momento come quello della partita della Svizzera ai tifosi dell'Italia"

Non ha convocato molti giocatori...

"Ho convocato 23 giocatori per allenare meglio la squadra. Non voglio gente stressata o scontenta per i pochi minuti in allenamento. Voglio che tutti si sentano dentro al progetto di queste due partite. Li voglio tutti molto interessati alla causa"

Come giocherà l'Italia in futuro? Cambierà qualcosa a livello tattico?

"L'Italia d'ora in avanti giocherà sempre a tre in difesa. Non voglio ingabbiare il talento dei miei giocatori, voglio che si sentano liberi. Ci saranno degli accorgimenti tattici che però dovranno essere assorbiti in un periodo più lungo"

C'è un gruppo diverso rispetto a quest'estate. Non c'è Chiesa per esempio e ritorna Tonali...

 "Bisogna trovare qualcosa di nuovo e devo dare meno pressione ai miei giocatori. Con Chiesa ci siamo sentiti e abbiamo fatto una valutazione equilibrata. L'idea era di portarlo senza fargli giocare queste partite. Lui ha parlato con la sua società, aveva bisogno di un periodo di allenamento duro per abituarsi a nuovi ritmi e metodi di lavoro. Siamo convinti che abbiamo fatto la scelta giusta, farà parte del gruppo. Tonali ha fatto tutta la preparazione, il ragazzo ha riflettuto molto su quanto accaduto ed è uno di quelli con cui ho parlato di più, per questo l'ho riportato subito"

Cosa è successo agli Europei e come si riparte?

"Le riflessioni sono state tante e i fattori sono stati diversi. Prima di tutto ho passato una brutta estate, bruttissima, perché pensavo sempre a cosa era successo. Le partite con la Svizzera e con la Spagna sono state molto brutte, anche se ci sono stati molti meriti da parte degli altri. In quelle circostanze siamo stati arrendevoli, non abbiamo onorato la nostra storia. Mi sento responsabile di quello che è successo. Tutto ciò che mi succede intorno, è sempre mia responsabilità al 100%. I giocatori sono sollevati da questa responsabilità e ho detto loro di aver messo troppa pressione. Devo vedere le cose che devo modificare e che devo cambiare, devo essere il primo a credere che si abbia una forza differente, il primo a non essere disponibile ad arrendersi davanti alle dfficoltà"

Sta per iniziare la conferenza di Luciano Spalletti

Gravina: "Fiducia assoluta a Spalletti"

Secondo il presidente della federcalcio Gabriele Gravina, intervenuto ai microfoni di ''Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1' la squadra azzurra riparte "da un torneo importante, dobbiamo essere coscienti che l'Italia deve essere tra le teste di serie al Mondiale e la Nations League è la prima tappa di un percorso di due anni". Ecco allora che "Spalletti deve ripartire dal gruppo e dalla consapevolezza di aver sbagliato una prestazione, che è stata deludente contro la Svizzera. Abbiamo ammesso ed analizzato insieme al ct gli errori commessi, bisogna migliorarsi ma tutti insieme, e questo si ottiene essendo umili e uniti". "Possiamo ripartire solo essendo davvero una squadra - aggiunge - e ricostruendo la fiducia all'interno del gruppo e con i tifosi. Dobbiamo guadagnarci la fiducia dei tifosi". Ma la fiducia nei confronti di Spalletti è illimitata? "Valutare la qualità di un tecnico sulla base di un risultato di una partita è un errore strategico - risponde Gravina -. Quando lo abbiamo scelto, sembrava di aver scelto il migliore allenatore disponibile sul mercato. Tutti eravamo entusiasti". "Darei fiducia assoluta a Luciano, avendo visto come lavora - sottolinea il presidente della Figc - e dandogli il tempo necessario per poter ottenere i risultati, sapendo che, per una serie di ragioni, i giocatori selezionabili sono limitati rispetto ad altre nazioni: abbiamo un quarto di giocatori selezionabili rispetto alla Spagna".

La formula della Nations League

Da settembre a novembre 2024 l’Italia sarà chiamata a disputare sei gare con le tre avversarie del girone. Rispetto alla passata edizione, che prevedeva l’accesso diretto della prima classificata alla Final Four, a passare il turno saranno le prime due del girone, che a marzo 2025 giocheranno i quarti di finale (andata e ritorno). Le vincenti dei quarti otterranno quindi il pass per le Finals, in programma nel giugno 2025 in casa di una delle quattro finaliste. La quarta classificata del girone retrocederà nella Lega B, mentre - altra novità - la terza giocherà uno spareggio per non retrocedere con una delle seconde classificate della Lega B. Le nazionali finaliste avranno a disposizione un pass per i play off del Mondiale 2026

Il calendario degli Azzurri

L'Italia inizierà il suo cammino in Nations League con i due match in trasferta con Francia e Israele. A ottobre spazio alle prime due gare casalinghe: giovedì 10 ottobre Italia-Belgio si giocherà allo Stadio Olimpico di Roma, mentre lunedì 14 ottobre gli Azzurri saranno di scena contro Israele allo Stadio Friuli di Udine. Giovedì 14 novembre la Nazionale farà quindi visita al Belgio a Bruxelles per poi chiudere il girone domenica 17 novembre a Milano con la Francia.

Il programma della Nazionale

Domenica la Nazionale si è radunata al Centro Tecnico federale di Coverciano, dove gli Azzurri lavoreranno fino a giovedì, quando è prevista la partenza per Parigi. Venerdì 6 settembre la sfida con la Francia e la mattina seguente trasferimento a Budapest da dove, al termine della gara con Israele, si rientrerà in Italia (Milano e Roma).