Con l'anticipo di venerdì 11 agosto tra Manchester City e Burnley, inizia una nuova stagione della Premier League (trasmessa in esclusiva da Sky Sport). I campioni in carica di Guardiola affrontano il Burnley del grande ex Vincent Kompany: "Ci conosce benissimo e ha dominato in Championship, sarà un esordio difficile". Sul mercato: "Non decidono i giocatori, ma i club devono fare le loro valutazioni"
Pep Guardiola è reduce da un'(altra) stagione in cui ha vinto tutto, ma non ne vuole sapere di accontentarsi: "Dobbiamo continuare ad avere fame e a lanciarci nuove sfide tra me, i giocatori e la società. Sono sorpreso ogni anno di ricevere una risposta stupenda da tutti, ma ora dobbiamo ricominciare, è un nuovo anno e ripartiamo, le vacanze sono finite".
"Gli esordi sono sempre complicati"
L'esordio in Premier mette il City di fronte al suo passato trionfale, l'ex difensore belga Vincent Kompany, protagonista e capitano dell'ascesa dei Citizens in Inghilterra e dallo scorso anno manager del Burnley: "Speriamo che i tifosi capiscano questo è stato difficile raggiungere gli obiettivi raggiunti finora. Le partite d'esordio sono sempre complicate, loro non hanno nulla da perdere, Kompany ci conosce benissimo e ha trasformato completamente il modo di giocare della squadra dominando in Champioship lo scorso anno. Noi dobbiamo ripartire, ma sarà solo questione di tempo".
"Mercato? Il club fa le sue valutazioni"
Una stagione iniziata con il mercato ancora aperto e tantissime partite da giocare. Due questioni di cui si parla da tempo, ma destinate a non mutare: "Non so cosa succederà sul mercato, capisco che Walker o altri vogliano sempre essere protagonisti, ma già Mahrez se ne è andato. Tutti abbiamo delle idee, ma non sono i tifosi o solo i giocatori a decidere, ma i club. Sono loro che investono sui giocatori, fanno delle richieste e stabiliscono cosa sia meglio per loro". Sul calendario affollato: "Non abbiamo giorni adeguati per preparare tutte le partite in calendario. Se giochi in Europa è molto più difficile, le partite sono sempre di più, è un argomento che trattiamo da tempo ma le decisioni arrivano dall'alto e noi non possiamo fare di più, giochiamo e via".