Kulusevski e la magia del calcio: "Da ragazzo con degli idoli a idolo dei ragazzi"

Il calcio è un gioco fatto di momenti. In alcuni devi dare, in altri devi essere pronto a ricevere. Che sia il pallone o una sovrapposizione, è come se fosse una metafora della vita, circoscritta da un rettangolo verde di 110 metri per 60. Lo sa bene Dejan Kulusevski, cittadino del mondo, svedese di Stoccolma nato da genitori macedoni, passato da Bergamo, Parma e Torino prima di stabilirsi a Londra, dove oggi gioca con il Tottenham di Ange Postecoglu: “Ho lasciato il mio Paese a 15 anni. Senza famiglia, senza amici, il cambio di scuola", racconta, "È stato difficile, ma è stato anche un sogno. Ho conosciuto giocatori di tutto il mondo e sono ancora in contatto con tutti. È una cosa speciale che mi accompagnerà per sempre”. Nel nord di Londra Dejan sembra aver trovato l’ambiente ideale. Arrivato nel gennaio 2022, ha giocato oltre 100 partite con gli ‘Spurs’, più che con qualsiasi altra squadra. Un club che gli ha dato molto come calciatore e anche come uomo, una città che dopo tanto tempo può chiamare ‘casa’: “Io mi trovo bene ovunque, ma al Tottenham lo stadio, i compagni, gli allenatori hanno reso tutto più semplice. Io e la mia famiglia siamo contenti di trovarci qui, Londra è splendida, abbiamo tanti amici. La vita in Inghilterra ci piace”. In una città, e in uno stadio, all’avanguardia – il ‘Tottenham Hotspur Stadium’ ha rimpiazzato il vecchio ‘White Hart Lane’ dal 2019, ed è il secondo più capiente della Premier League – Kulusevski ha il tempo per scoprirsi anche allenatore e insegnare ai più giovani quello che lui ha imparato nella sua carriera: “Poter trasmettere qualcosa ai più piccoli è la sensazione più bella nel calcio”, racconta durante l’intervista, “Anche io ho avuto i miei idoli, che mi hanno insegnato a giocare e non solo. Amiamo tutti il calcio, e se posso trasmettere qualcosa sono felicissimo, perché aiutare è la cosa migliore al mondo”. Nella facility del club, il centro di allenamento adiacente allo stadio, Kulusevski si intrattiene con i ragazzini dell’Under14 degli Spurs. La missione è ricreare un suo bellissimo gol di testa contro il Manchester City di qualche mese fa: “Ci vuole tempismo, convinzione, e soprattutto un buon cross”, spiega. Il tutto nasce come un gioco, ma c’è tempo per dispensare alcuni consigli ai calciatori di domani su come posizionarsi in campo e su come muoversi senza palla. Lo sguardo di Dejan è attento, severo, non lascia trasparire minimamente i suoi 24 anni, forse calandosi nella parte di quello che potrebbe essere il suo futuro dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Pensando al futuro ma guardando al presente, con una carriera ancora tutta da scrivere, Kulusevski regala ai giovani ‘Spurs’ il suo segreto: “Non mettetevi troppa pressione, alla vostra età l’importante è solo divertirvi, avete ancora tanto da imparare. Non tutti i giorni saranno bellissimi, come nella vita, ma voi non arrendetevi mai”. Un insegnamento che sta portando anche in Premier League, dove l’allenatore Ange Postecoglou lo sta provando da centrale di centrocampo, con risultati convincenti: "È stato brillante, sotto molti aspetti, come quello che è in grado di fare in quel ruolo”, ha spiegato l’allenatore greco pochi giorni fa, “L'anno scorso lo abbiamo usato più come esterno perché non avevamo molte opzioni. Quando abbiamo iniziato a usarlo dentro al campo si è sciolto un po', perché ha una capacità incredibile di correre con la palla. I numeri sono ridicoli". Certo, i numeri. Alla fine si riduce tutto a quello. Eccoli allora: 9 partite stagionali tra tutte le competizioni, per un totale di 524’, con 1 gol e 2 assist. Non eccellenti per un attaccante, per niente brutti per un centrocampista, il nuovo compito che il manager del Tottenham sta cercando di cucirgli addosso. A fianco di James Maddison e di Rodrigo Bentancur, Kulusevski sta cercando di imparare e di fare suo quel ruolo. Le potenzialità ci sono tutte, e chissà che un giorno non finisca per insegnarlo a qualche ragazzino dell’Accademy degli Spurs. Dejan Kulusevski: una volta un ragazzo con degli idoli, oggi un idolo di qualche ragazzo.

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