Il viaggio di Richard Kone: in 5 anni da senzatetto al gol contro Emery

Le vie del calcio sono molto spesso misteriose, quasi sempre diverse tra loro. C’è chi è stato baciato dal talento e c’è chi si è dovuto guadagnare i grandi palcoscenici con il duro lavoro. In questo senso, Messi e Cristiano Ronaldo sono i due esempi più evidenti di queste due filosofie, almeno negli ultimi 15 anni. La storia che vi vogliamo raccontare oggi non ha niente a che vedere con tutto ciò: non ci sono club prestigiosi o scuole calcio di lusso di mezzo, né grandi trofei o montagne di milioni mossi sul calciomercato in ballo.Non è altro che il racconto di un ragazzo, oggi professionista, che ha iniziato la sua carriera per caso, mosso solo dal desiderio di migliorare la sua vita. Il protagonista di questa vicenda si chiama Richard Kone, calciatore nato il 15 luglio 2003 ad Abidjan, in Costa d’Avorio, e attualmente attaccante del Wycombe Wanderers, formazione inglese di League One . Fin qui nulla di anomalo, solo un ventenne che arriva dall’Africa cercando di sfondare nel grande calcio europeo facendo la gavetta nelle serie minori. Ma la storia di Richard è molto più particolare di così. La prima volta che compare sui taccuini degli osservatori risale al 2019, quando scende in campo per rappresentare la sua Nazionale al Mondiale. Ma quale? Under 17? Under 18? Non proprio. Al Mondiale per senzatetto, giocato in quell’edizione a Cardiff, in Galles. Apriamo una parentesi. Sì, esiste una Coppa del Mondo per senzatetto, organizzata regolarmente dalla Fifa sin dal 2003: viene giocata ogni anno in una città diversa del mondo , che ospita sia il tabellone maschile sia quello femminile nelle stesse settimane. Le regole sono molto rigide: campo di erba sintetica di 22 metri di lunghezza per 16 di larghezza, due tempi da 7 minuti, squadre da 4 giocatori con un massimo di altri 4 in panchina per i cambi. Gli organizzatori – esiste un’associazione dedicata che cerca di sensibilizzare al fenomeno attraverso lo sport – sono molto fiscali anche per quanto riguarda i requisiti di partecipazione: gli ‘atleti’ devono infatti avere almeno 16 anni, non devono aver giocato in una precedente edizione del Mondiale e devono essere dei senzatetto riconosciuti dalle organizzazioni di volontariato del proprio Paese. La Coppa viene regolarmente trasmessa dai canali della Fifa, che patrocina l’evento, ed è stata vinta dal Messico, sia maschile che femminile, nell’edizione 2024 . Ma torniamo a Richard Kone. Il ragazzo ha partecipato nel 2019 in rappresentanza della Costa d’Avorio. Aveva da poco compiuto 16 anni, ma viveva già da qualche mese fuori casa. Questo perché Richard è omosessuale . Nel suo Paese l’omosessualità non è un reato come in altri Stati africani, ma viene comunque vista di cattivo occhio: sono stati infatti i genitori di Richard a mandarlo via di casa, lasciandolo a sé stesso, incapaci di sopportare un figlio attratto dagli altri uomini. Kone capisce che Abidjan, e l’Africa tutta, non fanno più per lui. Coglie l’opportunità di partire per il Galles, sede della Coppa del Mondo per senzatetto del 2019, e riesce ad avere un visto turistico per rimanere a Cardiff anche dopo il torneo, dove si riesce a mettere in mostra nonostante la Costa d’Avorio venga eliminata quasi subito. Il 16enne Richard è fuori categoria rispetto alla concorrenza, e viene 'ingaggiato' dall’Athletic Newham, formazione dilettantistica dell’omonima città con sede nell’Essex, contea nel nord-est di Londra. Nei campi di periferia inglesi il suo impatto è notevole: in 4 stagioni a Newham , Kone scende in campo in 109 partite ufficiali, segnando la bellezza di 88 reti. Nel gennaio 2024, dopo alcuni provini con diverse squadre e aver risolto le pratiche burocratiche per la sua permanenza nel Regno Unito, il Wycombe Wanderers decide di ingaggiarlo a titolo definitivo e di fargli firmare un contratto fino al 30 giugno 2025, con opzione per il prolungamento di un’altra stagione in base ai risultati. Quattro anni e mezzo dopo la sua partenza dalla Costa d’Avorio, finalmente l’opportunità che aspettava: essere un calciatore professionista. I primi mesi sono giustamente di ambientamento – dal Newham al Wycombe il salto è notevole, l’equivalente di passare a giocare dalla Promozione alla Serie C – ma Kone scende in campo per 21 volte, soprattutto dalla panchina, mettendo a tabellino 4 gol e 4 assist. E arriviamo a oggi. Richard è ormai la punta titolare del Wycombe, una squadra con legittime ambizioni per puntare alla zona playoff e tentare la salita in Championship. Ha già ritoccato il suo record personale di gol tra i professionisti, avendone realizzati 5 in 13 partite stagionali, l’ultimo addirittura all’Aston Villa di Unai Emery nel terzo turno di EFL Cup. Il club sembra intenzionato a prolungare il suo contratto, per le sue buone performance e soprattutto per gli ancora ampi margini di miglioramento dovuti alla giovane età. Certo, rimane qualche ombra sulla storia di questo ragazzo. Richard in Inghilterra ha trovato una compagna, e dal 2023 è diventato anche papà, per quanto abbia sempre dichiarato la sua omosessualità, che è stata anche la causa che lo ha costretto ad abbandonare la Costa d’Avorio a nemmeno 17 anni. Anche i rapporti con la famiglia sembrano essere migliorati, per quanto il ragazzo non abbia mai voluto rilasciare dichiarazioni esplicite per chiarire la sua situazione e la sua storia dopo essere diventato professionista . Come si dice in questi casi, rimane il campo. E il valore di un giovane talento che piano piano si sta mettendo in mostra nel calcio inglese. Soprattutto nessuno potrà togliergli la sua storia. Il viaggio di un ragazzo che, partito da Abidjan come senzatetto, 5 anni e 5mila chilometri dopo vive di calcio e cerca di inseguire il suo sogno. È uno dei meravigliosi poteri dei questo meraviglioso sport, del resto poco importa.

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