Maresca: "Più vicini alle big della Premier, ma con tante incognite"

Come descriverebbe la stagione appena terminata? “Una stagione molto lunga. Una stagione infinita, però molto bella. Tutto il cammino è stato positivo, anche nei momenti in cui abbiamo fatto un po’ più di fatica, verso gennaio-febbraio. Il modo in cui abbiamo concluso è stato molto positivo, soprattutto per i ragazzi: qualificarsi per la Champions League, vincere la Conference e poi il Mondiale per Club è stata una sensazione molto bella” Ha parlato di un gruppo giovane, fresco e talentuoso. Può essere l’inizio di un processo a lungo termine, come aveva detto all’inizio del lavoro con il Chelsea? “Alla fine si tratta sempre di risultati, è il nostro lavoro. L’anno scorso eravamo la rosa più giovane della storia della Premier. Ci sono pro e contro, ma è stata una stagione bella anche per i ragazzi: da dove siamo partiti a dove siamo arrivati c’è stato tanto lavoro, sono cresciuti e migliorati come ragazzi e come calciatori. Dopo un anno, siamo una squadra più forte e l’obiettivo deve essere sempre lo stesso: tra un anno essere ancora più forti di oggi” Quali saranno gli obiettivi per la nuova stagione? “Per migliorare una squadra bisogna migliorare i ragazzi. Un anno fa eravamo molto lontani da Liverpool, City e Arsenal. Ora siamo più vicini, ed è una buona sensazione. Dobbiamo continuare ad avvicinarci fino a competere con loro. Se siamo già pronti quest’anno non lo so, speriamo di sì” Questa stagione inizia a ridosso della precedente: è una novità per lei? “Sì, questa è l’incognita più grande. È la prima volta che succede e non ci sono precedenti, quindi nessuno - né noi, né i ragazzi, né lo staff medico - sa come andrà. Sarà un punto interrogativo anche dal punto di vista degli infortuni: nei primi giorni abbiamo già avuto un infortunio grave. Purtroppo è un’incognita” Parliamo dei nuovi arrivi: Delap e Joao Pedro si sono inseriti subito. Quanto conta l’attitudine oltre al talento? “Per Delap è stato più semplice: l’ho allenato un anno all’Under 23 del City, quindi conosce già quello che vogliamo. Joao Pedro è un giocatore forte, ci aiuterà soprattutto contro squadre chiuse perché ha grande qualità. Poi è stato allenato dal mio amico Roberto De Zerbi, quindi sa già cosa chiediamo. Per entrambi l’adattamento è stato rapido” Quest’anno il Chelsea giocherà la Champions League. Sarà la sua prima volta come allenatore, che sensazioni ha? “Sì, sono emozionato e curioso. Da calciatore l’ho giocata tante volte, e al City ho avuto la fortuna di vincerla nella stagione del triplete nello staff di Guardiola. È una competizione bellissima. Lo ero anche nel Mondiale per Club, che molto presto sarà allo stesso livello della Champions per il valore delle squadre presenti” Il livello della Premier League è altissimo: quanto è difficile essere competitivi? “Qui si può vincere o perdere con chiunque, ma davvero. Ogni squadra è attrezzata, anche le neopromosse possono spendere cifre importanti rispetto ad altri campionati, e questo rende tutto più difficile” Cole Palmer ha avuto un ruolo importante per tutta la stagione, nonostante un calo a metà anno. Quanto è importante per voi? “Sì, nei primi sei mesi ha fatto benissimo, poi ha avuto due o tre mesi di calo ma ha continuato a lavorare bene. Nella finale di Conference contro il Betis e in quella del Mondiale per Club è stato decisivo. È il nostro giocatore più importante, oltre che un bravissimo ragazzo che conosco dai tempi dell’Under 23 del City”

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Ghilda Pensante