In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Break scudetto: Juve pronta a spaccare la stagione

Serie A

Claudio Barbieri

Allegri è carico: la Juve entra nel periodo decisivo della stagione (LaPresse)

Allegri ha ammesso che per la sua squadra è giunto il momento di "spaccare il campionato". Negli ultimi anni, le fughe decisive dei bianconeri sono cominciate proprio in questo periodo: ecco studio e analisi dei precedenti 

Condividi:

"Ci sono momenti in cui serve spaccare la stagione in due". Dopo la vittoria di domenica scorsa contro la Lazio, Massimiliano Allegri ha giustificato in questo modo la Juve a trazione anteriore con quattro attaccanti più Pjanic. L’allenatore bianconero sa che questo è, storicamente, un momento fondamentale per chi vuole cucirsi sul petto lo scudetto. Il dominio bianconero degli ultimi 5 anni, infatti, è stato spesso costruito tra la 20esima e la 30esima giornata. Ecco lo studio dei precedenti alla vigilia del match con il Sassuolo.

2011-12
Cominciamo subito dall’eccezione, quello che da tutti viene ricordato per il campionato del gol-non gol di Muntari, deciso al fotofinish. Il Milan arriva alla 30esima giornata con 2 lunghezze di vantaggio sulla Juve (64-62). Il sorpasso arriva nel turno seguente, quando i rossoneri cedono in casa alla Fiorentina 2-1 (gol decisivo dell’ex bianconero Amauri) e la banda di Conte espugna Palermo 2-0. Da quel momento, la Juve lascia per strada appena 2 punti (1-1 allo Stadium con il Lecce alla 36esima) contro gli 8 del Milan, conquistando il tricolore al penultimo turno grazie alla vittoria con il Cagliari (2-0) e al contemporaneo sgambetto dell’Inter nel derby (4-2 firmato da una tripletta di Milito). Finisce 84-80 per i bianconeri. 

2012-13
I campioni d’Italia in carica non riescono a staccarsi di dosso il Napoli, che alla 23esima è incollato alla targa di Pirlo e compagni (52-49). Se quella Juventus di Conte non vola nei 5 turni successivi, conquistando 10 punti (3 vittorie, un ko a Roma e un pari), gli uomini di Mazzarri affondano: quattro pareggi (tra cui lo scontro diretto del San Paolo del 1° marzo terminato 1-1) e una sconfitta nel 28esimo turno contro il Chievo, spaccano in due il torneo (+9 in classifica, 62-53). Il break di quel campionato arriva dunque più per demerito degli avversari che per merito dei bianconeri, che chiuderanno avanti 87-78 sugli azzurri: nove punti, guadagnati fondamentalmente tra febbraio e marzo.

2013-14
Carlitos Tevez, con il gol che decide il derby di Torino, regala alla Juventus 6 punti di vantaggio sulla Roma (66-60), rientrata solo temporaneamente a tiro di schioppo grazie al successo nell’anticipo della 25esima giornata con il Bologna. L’ultima creatura di Conte ‘ammazza’ il campionato nei tre turni successivi, inanellando altrettante vittorie (Milan e Genoa in trasferta, Fiorentina in casa, con 4 gol fatti e 0 subiti) e sfruttando il crollo della squadra di Garcia, che pareggia con l’Inter all’Olimpico e perde di misura con il Napoli. In un amen, la Juve schizza a +11 (75-64): i giallorossi chiuderanno secondi a quota 85 dietro alla quota record di 102 toccata in quella stagione irripetibile (33 vinte, 3 pari e 2 ko) dai campioni d’Italia. 

2014-15
La Juve di Allegri arriva al primo turno dell’anno con 3 lunghezze di vantaggio sulla Roma (43-40). Dalla 19esima alla 26esima giornata, i bianconeri cambiano decisamente marcia: cinque vittorie e tre pareggi, per un totale di 18 punti in 9 partite, creano il solco. I giallorossi di Garcia non tengono il passo con la rivale: pur non perdendo mai, racimolano la miseria di 10 punti, complici i troppi pareggi (7, contro Palermo, Fiorentina, Empoli, Parma, Verona, Chievo e nello scontro diretto con i campioni d’Italia) e al 9 marzo il divario è 61-50. A fine torneo, pur con la finale di Champions in cantiere, il distacco aumenta in favore della Juve fino all’87-70 finale. 

2015-16
Il break scudetto dell’ultimo torneo ha un nome e un cognome: Simone Zaza. 13 febbraio 2016, 88’ di Juve-Napoli. Il centravanti della Juve segna il suo quarto gol in campionato, sicuramente il più importante della carriera. I bianconeri, che alla 24esima giornata inseguivano la squadra di Sarri (54-56), mettono la freccia e non si fermano più. Da lì ad aprile, l’undici di Allegri lascia per strada appena 2 punti in 8 gare (saranno 10 vittorie consecutive dopo il pari contro il Bologna) e si ritrova al 33esimo turno a quota 79 contro i 70 del Napoli, che non riesce a tenere il ritmo indiavolato dei campioni d’Italia. Quattro vittorie, due pareggi e altrettante sconfitte (31esima giornata con l’Udinese e 33esima con l’Inter) producono un bottino di 14 punti contro i 23 della Juve che condannano Hamsik e compagni al secondo posto. Le 9 lunghezze di divario a fine torneo (91-82) si spiegano così: ecco perché Allegri vuole spaccare adesso la stagione.