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Fattore Mandzukic, il "Mr. very good" della Juve

Serie A

Claudio Barbieri

Mario Mandzukic in azione nel match fra Sassuolo e Juventus (LaPresse)

Da quando Allegri lo ha messo sulla fascia sinistra, il croato è il valore aggiunto nella nuova formula a 5 stelle. Potente, grintoso e creativo: in vista del big match con l’Inter (diretta Sky), ecco come Mario ha cambiato volto ai bianconeri, diventando l’idolo dello Stadium

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"La mia ispirazione non è essere il migliore della squadra, ma essere il meglio per la squadra". Nel tweet di Mario Mandzukic postato subito dopo la vittoria per 2-0 in casa del Sassuolo, c’è tutto lo spirito della Juventus. Dal 22 gennaio, quando Allegri ha varato l’attacco a 5 stelle, il croato è tornato alle origini, su quella fascia sinistra già arata in passato ai tempi della Dinamo Zagabria e del Bayern Monaco. In attesa della prova del 9, domenica contro l’Inter, ecco come "Mr. no good", come viene soprannominato all’interno dello spogliatoio quel "musone" di SuperMario (copyright Evra), ha cambiato volto ai campioni d’Italia, diventando l’idolo indiscusso della Stadium. 

Mario, che numeri – La metamorfosi di Manduzkic si può riassumere nelle statistiche delle ultime 3 partite contro Lazio, Milan (Coppa Italia) e Sassuolo, quelle in cui il croato è stato schierato nel ruolo di esterno alto nel nuovo 4-2-fantasia della Juve. Il numero 17 ha migliorato ogni voce a livello difensivo: i 5 duelli vinti per partita sono diventati 9, i passaggi da 26 sono lievitati a 38, i palloni recuperati hanno avuto un incremento del 300% (da 1,4 a 5). Allegri si ritrova per le mani un’ala di 190 cm per 86 kg, capace di toccare punte di velocità di oltre 30 km/h (sia contro Lazio che Sassuolo) e di sovrastare di testa quasi tutti gli avversari, come dimostrano i 6 contrasti aerei vinti nei match in questione contro i 2,3 della sua media in Serie A. 

Quantità e qualità – Le corse di Mandzukic sulla fascia sinistra (11,1 km contro la Lazio, ben oltre la media di 8,3 che ha in campionato) non gli pregiudicano di essere pericoloso nella metà campo offensiva. Il croato non ha perso lucidità e senso della porta: le medie di tiri (1,6) e cross (0,6) nelle ultime 3 partite sono praticamente uguali a quelle avute quando giocava di punta, mentre è migliorata del 5% la precisione nei passaggi (da 66 a 71). Con il suo nuovo ruolo, Mario è insostituibile: Allegri, infatti, non se ne è mai privato in queste 3 partite, lasciandolo in campo 270’ complessivi, cosa che non è accaduta a nessuno degli altri componenti del pacchetto fantasia (Dybala out in tutte le occasioni, Cuadrado fuori con il Sassuolo e Higuain sostituito con la Lazio). 

Idolo dello Stadium - Domenica sera, "Mr. no good" si troverà sulla stessa fascia di D’Ambrosio e Candreva, due brutti clienti: ad ogni sua rincorsa, aspettiamoci un’ovazione da parte del pubblico di casa. Sacrificio, sudore e grinta sono le caratteristiche che hanno trasformato lo scetticismo di 18 mesi fa, quando il croato fu pagato 19 milioni di euro all’Atletico Madrid, in totale devozione. Nonostante una stagione fin qui condita da appena 6 reti (di cui 4 in campionato) in 27 presenze complessive (una ogni 313’), Mandzukic ha già sfornato 4 assist con beneficiari Khedira, Higuain e due volte Dybala. Very good, Mario.