L'allenatore della Roma non ha ancora preso una decisione definitiva sul rinnovo del proprio contratto che scadrà il prossimo 30 giugno. Sono tanti i suoi dubbi, a cominciare dalla sua già tante volte dichiarata ossessione per la vittoria
Luciano Spalletti ha un'ossessione chiamata vittoria. Lo sta ripetendo da giorni oramai, praticamente in ogni conferenza stampa o intervista post partita. E sarà proprio questa ossessione a guidare la decisione che tutto il popolo romanista aspetta con ansia dal suo allenatore, ovvero se resterà ancora alla guida dei giallorossi anche al termine della stagione. Una scelta che, per il momento, Spalletti sta continuando a posticipare.
A inizio 2016, appena tornato sulla sponda giallorossa della capitale, le sue parole furono molto chiare: "A Roma sono già arrivato secondo. Ora sono tornato per vincere". Ma il percorso verso la vittoria non è facile. Spalletti sa bene che non basta comprare calciatori. Bisogna costruire uno spirito vincente, alimenatre i giocatori di quella rabbia agonistica che ti fa rimanere focalizzato tutti i giorni, anche in allenamento, sul concetto di vittoria.Quello che accade di fatto, e in maniera appunto ossessiva, nella Juventus. Durante la conferenza stampa al termine di Roma-Fiorentina l'allenatore della Roma ha raccontato quella che è un'abitudine dello spogliatoio bianconero. "Se un nuovo arrivato mette la musica alta nello spogliatoio - ha raccontato - arriva subito qualcuno della vecchia guardia a dirgli di abbassare il volume perché bisogna evitare qualsiasi distrazione che possa allontanare il proprio pensiero dalla vittoria. Anche da noi - ha concluso spalletti - stiamo iniziando a ragionare in questo modo grazie a un gruppo di calciatori di alto spessore".
Sono dunque queste le risposte che aspetta Spalletti prima di rinnovare il contratto. Vuole capire se tutte le componenti, ma proprio tutte, società compresa, siano pervase come lui dal pensiero ossessivo della vittoria. Abitudini, comportamenti, privilegi, tutto viene analizzato dallo sguardo attento di un allenatore che non ha voglia di perdere tempo. Se Spalletti arriverà alla conclusione che tutti effettivamente hanno capito il percorso da seguire allora si convincerà a mettere la firma sul nuovo contratto ma se le conclusioni dovessero essere diverse allora non avrà esitazioni a salutare Trigoria. Non resta che aspettare, dunque. Ma prima, per la Roma, sarà meglio vincere qualcosa.